Capitolo 31

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Passammo il pomeriggio facendo del ottimo sesso, come il solito, e presto arrivò sera.
Gionata mi promise che la sera saremmo usciti, finalmente.
Accesi la musica a tutto volume e ci facemmo una doccia.
Lui uscì prima di me e io conclusi facendo lo shampoo ai capelli mentre canticchiavo la musica di sottofondo.
Rientrai in camera e notai Gionata frugare nel mio armadio.

"Che fai?"

"Stavo guardando cosa potevi metterti sta sera"

"Ah vuoi decidere tu?"
Dissi con un sguardo provocante.
E lui annuì sorridendo.

Scelse una semplice canotta color carne e dei pantaloni neri, con cui abbinare la cintura della off white.

Scelse una semplice canotta color carne e dei pantaloni neri, con cui abbinare la cintura della off white

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"Mmh.. Minchia hai gusto! Mi piace, adoro"

"Cos'è pensavi non avessi buon gusto?"

"Beh..."
Dissi io mostrando un sorriso a 32 denti e prendendolo in giro.
Venne dietro di me e mi prese dai fianchi.
"Non scherzare con me"
Disse con tono seducente e iniziando a baciarmi il collo.
"O se no?"

"Vedrai.. vuoi provocarmi?"

"Siamo entrambi consapevoli di quanto io ne sia capace.."

"Ah si? Sei così sicura?"

"Certo"

" va bene su questo ti do ragione, ma tu sapresti resistermi?"
Intanto iniziai ad ansimare sentendo il contatto della sua calda lingua sul mio collo.

"Non lo so tu che dici?"

Voltai la faccia in modo da incontrare il suo sguardo.
Nei suoi occhi notai la malizia e capii: il suo obbiettivo era quello di stuzzicarmi.
Con una mano mi prese il volto e tenne lo sguardo fisso sulle mie pupille. Tutto ciò mi imbarazzava, così spostai lo sguardo altrove.

"Nono, guardami negli occhi"
Riportai lo sguardo su di lui.
Sentii la sua mano passare lentamente dal mio fianco al bassoventre e poi sentii le sue dita infilarsi sotto le mutande che avevo indossato solo 5 minuti prima.

"Vediamo per quanto riesci a non cambiare espressione"
Mi disse divertito.

Sentii le guance divampare e immaginavo quanto rosse fossero diventate. Iniziarono a tremarmi le gambe e sentii una scarica di adrenalina su tutto il corpo.
Non fece neanche tempo ad avvicinarsi di più alla mia intimità che mi morsi il labbro e chiusi gli occhi, inconsapevolmente.

Tolse subito le mani e si mise a ridere.

" è stato facile"

Io rimasi immobile per qualche secondo. Poi quando mi risvegliai dal mio stato di trans lo colpii con l'asciugamano ridendo.

"Sei uno stronzo"

"Tu mi hai messo alla prova"

"Non per quello, intendevo che almeno potevi finire quello che avevi iniziato"

Dissi con un sorrisetto e andandomene in bagno per asciugarmi i capelli.

"Ah ti adoro Gaia"

"Me lo dicono in molti"

"No sono serio, ultimamente stavo pensando a quanto bene io stia quando sto con te. Non ho mai provato qualcosa del genere, però boh mi piace. Penso di essermi innamorato di te"

Mi fermai dallo spazzolarmi i capelli.
Rimasi senza parole e mi scese una lacrima.

"Ehi, non piangere tesoro"
Si avvicinò e mi abbracciò, lasciandomi un bacio sulla testa.

"Sai, nessuno mi aveva mai detto qualcosa del genere. Sentirmelo dire da te poi, in questo momento è la cosa più bella del mondo"

Mi lasciò un bacio a stampo e dopo qualche coccola continuai nel prepararmi.

Finii di truccarmi e indossai gli indumenti.
Ci scattammo qualche foto, come una di quelle coppiette sdolcinate e fastidiose, che io e Gionata odiavamo, ma a quanto pare lo eravamo diventati.

Uscimmo per prendere la macchina e Gionata salì alla guida.
Canzone del tragitto: up all night, Drake.
Entrambi ovviamente ci gasammo e iniziammo a cantare come due stupidi.

Arrivammo all'entrata del locale e Gionata non si avvicinò minimamente alla fila, la sorpassò direttamente.

"Gionata che cazzo fai?"

"Vieni"

Dalla coda sentimmo urla o per esaltare sfera o per darci contro.

Si avvicinò al bodyguard dell'ingresso e gli disse qualcosa all'orecchio. Subito il signore ci fece passare con un sorriso smagliante.
Gionata mi prese la mano e mi portò dentro.

"Cosa gli hai detto?"

"Chi ero"
Disse con uno sguardo vanitoso.

Scossi la testa disapprovando ma allo stesso tempo ridendo.
Si avvicinò al bancone e in meno di 1 minuto ci fece accompagnare nel privé del locale.
Ordinò qualche bottiglia di vodka e poi si sedette su uno dei divanetti.

Sbalordita per quanto rapidamente organizzò il tutto, notai tra la folla una faccia comune: Marta e intorno a lei tutti gli altri.
Scorse anche lei il mio sguardo e si avvicinò sorridendo.
Mi raggiunsero tutti e ci salutammo con un grande abbraccio. Mi erano mancati tutti un sacco: Marta, Carlo, Giacomo, Valentina e Matteo.
"Che ci fai qui?"

"Cazzo non vedevo l'ora di venire ad una festa di queste e.."

"No, intendevo qua nel privé"

Mi voltai per cercare Gionata e lo notai a scattarsi qualche foto con dei ragazzi. Si accorse che lo stavo cercando e si avvicinò a me, appoggiandomi il braccio sulle spalle.

"Scusa, mi mancava scattarmi qualche foto"
Mi disse distrattamente e poi passò subito a presentarsi.

"Comunque piacere a tutti, sono Gionata"
E strinse la mano a tutti sorridenti.

Gli sguardi che ricevetti furono esilaranti.
"Gaia devi dirci qualcosa!?"

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