Capitolo Dieci

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Aprii gli occhi.
Ma vedendo ciò che avevo davanti avrei preferito non farlo.
Ero rinchiusa in una stanza con dei muri grigio scuro, ero attaccata ad una macchina che prelevava il mio sangue e allo stesso tempo mi iniettava un veleno potentissimo che non seppi descrivere. Mi veniva da vomitare, la testa mi girava come una giostra e la mia vista era offuscata. Intorno a me vi erano quattro vampiri, uno per angolo.
Mi osservavano, probabilmente controllavano che stessi buona.
<<Fatemi uscire da qui, subito oppure io...>> venni interrotta da una voce femminile.
<<Quanto ti scaldi per nulla. Non sprecare energie, non ti conviene se vuoi respirare per i prossimi giorni.>>
Una chioma rossa si fermò in piedi davanti a me. Aveva gli occhi azzurro ghiaccio. Mi osservava mentre io cercavo di metterla a fuoco, l'unica cosa che mi colpì particolarmente fu il suo sguardo da pazza psicopatica.
<<E tu saresti?>>
<<Molto piacere, io sono Aurora De Martel.>>
aggiunse subito dopo <<Anche se in realtà non è un piacere.>> con un sorriso che faceva paura anche al protagonista del peggior film dell'orrore si avvicinò al mio viso, sussurrandomi
<<Sarà un piacere solo quando il tuo cuore avrà smesso di battere.>>
<<Aurora, dacci un taglio.>>
entrò Lucien dalla porta dietro di me, bloccando le affermazioni da pazza <<Purtroppo per te, Annalisa non può morire. Per adesso.>> a quel punto si rivolse a me <<Troverò il metodo per porre fine alla tua esistenza cara. Ma per adesso mi servi.>>
Cercai di liberarmi dai lacci usati per tenere i miei polsi fermi alla sedia su cui ero legata.
<<A cosa ti servo? Non ti ho ancora dato la mia risposta sul patto da te proposto!>>
Lui rise <<Davvero ci credevi? L'unica cosa vera di tutta la nostra chiacchierata erano le visioni ottenute dal tuo morso sulla mia strega, ovviamente avvelenata.>> iniziò a camminare intorno alla stanza senza sosta <<Per adesso utilizzerò il tuo sangue per studiarti. Il mio intento è studiarti per ottenere più sieri possibili e diversi tra loro che possano dare effetti diversi, come potenziare, indebolire o guarire. Poi una volta finiti gli studi, avrò trovato il modo attraverso il tuo sangue per poterti uccidere. Per quanto mi riguarda un Essere così diverso e unico nel suo genere non può esistere su questa terra.>>

<<Lo sai vero che riuscirò a liberarmi e che una volta uscita da qui, oltre a subire la mia ira subirai quella di Klaus?>>
<<Oh io non credo.>> Aurora rispose alla mia domanda retorica <<Non sai chi sono io.>>
mise le braccia conserte mentre la mia testa continuava a girare e a implorare pietà
<<Io sono il primo amore di Niklaus Mikaelson.>> ghignò sotto ai baffi.
<<Tempo al tempo ti racconterò tutto. Sappi che comunque non ti ama. Sei solamente l'oggetto che sostituisce me. Klaus una volta che mi rivedrà, tornerà ad amarmi come ha sempre fatto.>> ghignò nuovamente.
<<Io mi fido di Klaus. Di certo non mi intimorisce una rossa con i modi di fare di una da manicomio.>> le sorrisi, lei mi tirò uno schiaffo il che mi fece infuriare <<Una volta libera patirai pene così terrificanti che mi implorerai di ucciderti.>>
<<Parli proprio come lui. Siete proprio fatti per stare insieme.>> non mi diede il tempo di rispondere che aggiunse <<Penso di andarlo a trovare proprio adesso. Adorava il mio intimo seppur molto datato a quell'epoca...colgo occasione per sfoggiare questo completo nuovo di pacca che ho già sotto ai vestiti.>>
<<Se pensi di farmi ingelosire, hai proprio sbagliato persona. Ti avrà anche amata come dici tu, però adesso ci sono io. E ti ripeto, conosco i suoi sentimenti. Mi fido di lui.>> sospirai per prendere respiro <<Un'ultima cosa...>> il suo piede era già fuori dalla porta <<Non adora le puttane.>> Lucien a quel punto la spinse fuori dalla porta per evitare che procedesse con le torture su di me e chiuse la porta a chiave.
<<Tu la smetterai di fare la spavalda. Ora ti darò una bella lezione.>>
A quel punto aumentò la dose di veleno da iniettarmi in vena, lo sentii perchè i miei occhi faticavano a rimanere aperti <<Penso che verbena, strozzalupo e un veleno conosciuto nella tua amata Italia che brucia dall'interno una strega possa farti capire che la tua vita dipende da me. Ergo, fa la brava.>>
Anche Lucien se ne andò e io rimasi sola con uno di quei quattro vampiri che mi osservava senza dire una parola <<Tienila d'occhio. E' per te una prova della tua fiducia.>> gli disse prima di andarsene.
Pensai a qualsiasi cosa. A come stesse Klaus, se Hailey fosse al sicuro, se Elijah stesse organizzando qualcosa, se Freya avesse scoperto un metodo per portarmi fuori da lì. Pensai anche a Rebekah sperando che potesse tornare in città per dare una mano alla famiglia, dato che era partita per qualche giorno.
Poi pensai ad Aurora e ai dubbi che mi aveva messo addosso. Io non conoscevo lei e non conoscevo questa storia in quanto Klaus non me ne aveva mai fatto parola. Ma se i segreti di cui mi parlava Lucien fossero stati racchiusi da un possibile amore sepolto nel cuore di Klaus per questa Aurora?
La paranoia iniziò a pervadermi e ciò mi aiutò a non pensare a cosa stessi passando in quel momento.
Iniziai a parlare, per tenermi sveglia. Nonna diceva di fare così quando non sarei stata bene in futuro. Avrei dovuto parlare e raccontare di me alle persone.
Ne approfittai vedendo che quel vampiro che mi sorvegliava era abbastanza giovane e sicuramente inesperto di torture e giochetti maligni, quindi puntai su di lui per poter uscire da lì, sfoderando le mie carte di riserva.
<<Come ti chiami?>> questo ragazzo biondino si guardò intorno, impaurito fino al midollo.
<<Roberto.>> cercò di rimanere impassibile.
<<Sei italiano?>> <<Mamma lo era.>> capii o che fosse vampiro da molto tempo oppure, opzione più plausibile, fosse morta la madre da poco.
<<Anche io sono Italiana e anche io ho perso mia madre.>> iniziai a parlare con lui che a mano a mano che i minuti passavano, si scioglieva sempre di più.
Roberto era un ragazzino quando fu trasformato. Aveva solo 18 anni ed era vampiro da qualche mese. Era stato ingaggiato da Lucien per questo progetto chiamato "l'Eretica."
Non avrebbe mai voluto trovarsi lì, ma mi disse che gli doveva qualcosa, in quanto aveva salvato suo padre dall'attacco di un vampiro, causa della morte della madre.
<<Penso di aver capito com'è fatto Lucien. Non fa mai nulla per bontà. Sicuramente avrà organizzato ogni cosa per farsì che tu lo servissi. Come fai a fidarti?>>
<<Mio padre non sa che sono ancora vivo. Però non ha visto il corpo.
Mi ha promesso che ci avrebbe offerto un futuro migliore, sia a me che a mio padre se io gli avessi fatto questo favore. Non è che mi fido.. è la mia unica chance per tornare da lui.>>

<<Non lo farà... ne sei consapevole? Una volta ottenuto ciò che vuole, ucciderà me te e i tuoi compagni.>> cercai di disuaderlo, ma in fondo dicevo la verità e tutto ciò che sentivo.
Quel ragazzo mi faceva pena, era come se fosse andato in Guerra per una causa di forza maggiore. Decisi che se mai avesse optato per aiutarmi, l'avrei fatto ricongiungere con il padre e gli avrei donato io una vita migliore.
Dopo un paio d'ore di chiacchierata, mi venne un sonno incredibile.
Chiusi gli occhi e mi addormentai.


Quando li aprii, Roberto era ancora davanti a me e mi sorrideva dolcemente.
Come per dirmi <<Sono contento che tu sia ancora viva.>>
Poco dopo, Lucien fece irruzione nella camera e vidi il volto del vampiro tornare all'apatia di quando l'avevo conosciuto.
<<Oggi ti ho portato un regalo! Sei una dormigliona, piccola Annalisa. Hai dormito tutta notte senza fiatare!>> tra me e me dissi come fosse possibile che io abbia dormito così tanto.
<<Tieni.>> mi porse una sacca di sangue fresco, appena la vidi sentii i miei capillari sotto gli occhi ingrossarsi per l'immensa voglia che avevo di nutrirmi.
<<Però ho qualcosa di molto più d'effetto. Vuoi vedere?>> mi disse con il suo sorriso da bastardo stampato in faccia. Andò verso un piccolo pulsante sul muro di fronte a me. Notaiche una tenda nera e spessa copriva qualcosa ma non ci feci realmente caso fino a quel momento.
Con fare teatrale, Lucien schiacciò quel pulsante e quando la tenda si alzò, mostrò una vetrata.
Mi si raggelò il sangue.
Dietro quella vetrata, esattamente davanti a me c'erano Klaus ed Hailey appesi come avevo lasciato Klaus il giorno prima, come se fossero in croce. Hailey era svenuta e notai che vi erano dei veri e propri chiodi nelle loro mani.
<<Klaus!!>> urlai con tutta la voce che avevo in corpo, mi venne da piangere nel vederlo così ferito a causa mia.
<<Annalisa, perdonami.>> non riusciva a guardarmi negli occhi <<Non ho saputo proteggerti.>> pianse con me.
<<Com'è possibile che voi siate qui?>> Lucien iniziò a ridere <<Ancora non hai capito che ho mille Assi nella manica?>>
A quel punto subentrò Aurora, che ancheggiava da una parte all'altra sentendosi superiore a qualsiasi essere vivente, provocando in me un odio incontenibile.
In mano aveva un bastone di ferro, sulla punta vi era un ferro di cavallo. Non mi sembrava niente di esagerato fino a quando non lo intinse nel veleno che mi veniva iniettato in vena.
Lei guardò Klaus, che ricambiò il suo sguardo con odio e freddezza.
<<Toccala e ti giuro Aurora che non vivrai abbastanza per raccontare le torture che ti infliggerò.>>
Lei ghignò <<Oh, tocco il grande amore di Niklaus. Beh, ti ricordo che una volta io ero quella per cui ti saresti fatto uccidere.>> lui inspirò a fatica <<Tu non hai nemmeno un capello di Annalisa.>> lei andò vicino alla vetrata, alitò sul vetro e ci disegnò con il dito un cuore spezzato, aggiungendo poi una smorfia triste.
<<Lo vedi? E' il mio cuore, ed è così a causa tua.>> lui la fissava senza distogliere lo sguardo <<E anche questo è a causa tua.>> si fiondò su di me con quell'arnese e me lo appoggiò sulla gamba, con tutta la forza che aveva in corpo. Sentii un dolore lancinante, mi vennero le lacrime agli occhi per l'urlo che tirai.
<<Aurora!!! Smettila immediatamente o ti giuro che...>> urlò a squarciagola Klaus che nel frattempo cercava di liberarsi dalle catene.
<<Non hai ancora capito Nik? Non sei nella posizione per avere delle pretese.
Lei è la persona a cui tieni di più.
E io la distruggerò, esattamente come tu hai fatto con me.
E lo farò... sotto ai tuoi occhi.>>

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