Capitolo Undici

903 45 3
                                    

Le sue torture continuavano da ore.
Più Klaus urlava vedendo il mio dolore, più lei ci provava gusto.
Era insopportabile la vergogna che stavo provando, molto più del dolore.
Ciò che manteneva lucida la mia mente era il pensiero di ciò che le avrei fatto una volta libera. Le avrei inflitto le peggio torture, per poi ucciderla.

A svegliarmi da quella trance fu il risveglio di Hailey che fu piuttosto scossa vedendo ciò che stava succedendo.
<<Annalisa!!>> tentò anche lei invana di togliersi, rivolse uno sguardo a Klaus che la guardò con tristezza, facendo un no con la testa. Lei spalancò gli occhi, incredula di vedere l'assassino più temuto sulla terra, affranto per non poter salvare una ragazza "qualunque".
<<Chi è questa puttana?>> gli chiese riferendosi ad Aurora.
<<Oh, io sono l'amore della sua vita.>> sorrise, battendosi continuamente il bastone sulla mano <<E sono qui oggi per dimostrare a Niklaus quanto si possa soffrire per amore.>>
Hailey confusa guardò me, col labiale mi disse <<Usciremo da qui.>>
Lo pensava anche Klaus, cinque ore prima o poco più.
Ormai vedevo le mie gambe piene di lividi, talmente tanto era intensa l'iniezione del veleno che non c'era verso di risanarli.
Speravo in un miracolo o che la sgualdrina si stufasse. Qualcuno dall'alto mi ascoltò e finalmente Lucien venne a riprenderla
<<Per oggi basta principessa. Tornerai qui a giocare domani.>> lei sbuffò e titubante lasciò la stanza, minacciandomi. Non assimilai nemmeno quanto mi avesse detto, ero letteralmente a pezzi. A quel punto decisi che era il momento di agire, prendere o lasciare, vivere o morire.
Aspettai che Lucien e quella psicopatica di Aurora lasciassero completamente l'edificio in cui eravamo sistemati.
Chiamai Roberto che si affrettò a presentarsi davanti ai miei occhi <<Mi dispiace tanto Annalisa, io...>> io lo zittii <<Ascoltami bene ragazzo, tu sei ancora in tempo per farti perdonare.>> diedi un occhio alla flebo
<<Ho bisogno che tu mi faccia uscire da qui. Devi togliermi la flebo e darmi del sangue umano.>>
<<Non posso.>>
tornò sull'attenti <<Roberto, avvicinati. Ho bisogno di uscire da qui. Anch'io ho bisogno della mia famiglia come tu hai bisogno di tuo padre, io ti aiuterò. Non ti torcerò un capello e io le promesse che faccio le mantengo, sempre. Fidati di me, lascia questo posto!>>
Fu un po' titubante, ma furbo e cosciente della situazione malsana venutasi a creare decise di rischiare per salvarmi la vita. Klaus dal fondo della stanza mi fece un piccolo sorriso, vidi in lui riaccendersi la speranza. Roberto mi tolse la flebo e le catene che mi tenevano legata a quella sedia infernale. Tempo due minuti, mi portò non una ma ben tre sacche di sangue fresco.
Inutile dire che una volta ingerite fui più forte che mai.
L'odio che nutrivo in quel momento per chi aveva toccato me e la mia famiglia mi spingeva a voler togliere la testa a chiunque mi respirasse addosso.
Guardai Roberto, gli feci un incantesimo di protezione. Avrebbero potuto fargli qualsiasi male ma per le future 24h lui sarebbe stato immune a qualsiasi attacco, lo feci come garanzia.
Guardai dietro di me e vidi un volto famigliare che cercava di togliere le catene a Klaus ed Hailey... Rebekah; vidi il suo sorriso e mi tranquillizzai come per Magia.
Ma averla lì affrettò le cose. Una volta liberati Klaus ed Hailey un allarme risuonò in tutta la stanza, in un millisecondo feci scoppiare il vetro che divideva me da loro e questi ultimi si precipitarono al mio fianco. Di corsa si precipitarono i tre vampiri che avrebbero dovuto sorvegliarmi insieme a Roberto, non appena fecero ingresso al primo venne strappato il cuore, il secondo sbattuto all'angolo mentre un incantesimo gli corrodeva gli organi dall'interno mentre l'ultimo mi limitai a staccargli la testa. La mia furia devastatrice fece fuori tre vampiri nel giro di 10 secondi, Klaus venne verso di me e mi diede un bacio sulle labbra, per poi abbracciarmi stretta a sè <<Ecco perchè sei la mia Donna.>>
<<Le smancerie le rimandiamo più tardi. Abbiamo del lavoro da fare.>> disse la bionda Mikaelson.
<<Uccidiamo la puttana.>> disse Hailey e io presi piede insieme a loro verso i protagonisti di quella vicenda.

Una volta fuori, capimmo di trovarci in una casa totalmente diversa da quella che avevamo visto e che pensavamo appartenesse a Lucien. Quella era una vera e propria Villa d'altri tempi. Le mie orecchie sentirono le chiacchiere di Lucien e Aurora ignari di ogni cosa.
Vidi Rebekah mandare un messaggio veloce e ci diede l'Ok per saltare fuori e sorprendere quei due esseri immondi. Non appena entrai bloccai Lucien con un incantesimo, lo stesso che fece stare al muro Klaus la mattina del mio rapimento
<<Ora non fai più tanto lo sbruffone, vero?>> irruppe Elijah che sferrò contro Lucien la lama di Papa Tundè. Vidi lo sguardo di quel bastardo implorare pietà, fui davvero contenta di vederlo soffrire di una lenta agonia. Guardai Elijah e lo ringraziai, nel frattempo voltandomi vidi Klaus che aveva a che fare con una persona sconosciuta, mentre Rebekah ed Hailey sferravano colpi notevoli ad Aurora.
Corsi verso Klaus, intenta a lanciare un incantesimo per proteggerlo e attaccare quell'uomo, lui mi urlò <<Questioni in sospeso Annalisa, lascialo a me!>> rispettai il suo volere, vedendo il suo netto vantaggio e mi scagliai contro Aurora, togliendola dalle mani di Rebekah ed Hailey. La scaraventai contro il muro <<Eccoci qui, tesoro. Finalmente un confronto alla pari>> gli diedi calci, pugni e chi più ne ha più ne metta.
La guardai dritta negli occhi
<<Questo non è per me, è per aver toccato le persone che amo.>> Aurora iniziò a prendere fuoco, dai piedi fino alla testa. Quel tipo di incantesimo non la avrebbe uccisa, le avrebbe fatto solo provare quell'intenso dolore che solo il fuoco su di un vampiro può dare.

<<Fratello.>> Elijah richiamò l'attenzione di Klaus che aveva la meglio su quell'uomo.
<<Ti invito a riflettere. Dopo simili torture e simili tradimenti, come possiamo fare per sbarazzarci di loro in modo tutt'altro che dignitoso?>>
<<Oh, lei è mia.>> io mi riferii ad Aurora.
<<Io per te ho dei bellissimi piani, Tristan.>> Klaus diede un nome a quel volto sconosciuto.
<<Mentre di lui ce ne occuperemo io e Rebekah, Hailey aiuta Annalisa a portare la psicopatica a casa.>>

Tristan finì in una cava in fondo all'oceano. Sarebbe morto e risorto per l'eternità.
Aurora venne a casa da noi, la rinchiusi io stessa nelle segrete in quanto la curiosità di conoscere tutti questi segreti che Klaus mi nascondeva era abbastanza forte, non quanto la mia brama di volerla far soffrire in tutti i modi.
Lucien fece più o meno la stessa fine, serviva alla famiglia per i suoi sieri potentissimi. Anche lui era in una cella, vicino a quella di Aurora. Ci avrebbero fatto comodo per scopi puramente egoistici.

Qualche sera dopo, mi recai da Aurora per la sua tortura quotidiana, quando all'improvviso ebbe la forza ma soprattutto il coraggio di invitarmi all'interno.
Entrai senza esitare in quanto la signorina non aveva forze nemmeno per alzare uno stuzzicadenti.
<<Cosa c'è Aurora?>> le dissi in piedi davanti a lei, mentre i suoi capelli si ingrigivano come la sua pelle ormai nel processo di essicamento.
<<Klaus ti ha mentito.>> la guardai <<Sì dai, hai ragione. Non mi ha mai amata e...>
<<Non su questo. Non ti ha mentito su questo.>> disse con un filo di voce
Mi feci più attenta.
<<Tu sei venuta qui per cercare la Pietra di Luna, per attivare la maledizione del lupo Mannaro. Giusto?>> io la guardai, trepidante <<Continua.>>
Lei con un sorriso da Bastarda mi chiese <<Niklaus ti ha detto che la Pietra è stata distrutta vero?>> iniziò a ridere in maniera del tutto psicotica, io la scossi tenendole le spalle e urlandole di parlare
Lei mi fissò, dritta negli occhi.
<<La Pietra esiste. E solo mio fratello Tristan, chiuso in una Cava in fondo all'Oceano sa dove si trova.>> io rimasi a bocca aperta e da che ero in ginocchio potratta verso di lei, mi lasciai andare all'indietro sedendomi a terra <<Stai dicendo bugie. Non può avermi mentito sapeva quanto io ci tenessi.>>
<<Vai a chiederglielo. Ormai sai quando mente e quando no.
Davvero pensavi che ti avrebbe aiutata a diventare un Essere più potente dell'Ibrido Originale, solo perchè ti ama?>>

Una lacrima mi rigò il volto
<<Lui è Klaus Mikaelson. Lui non ama nessuno all'infuori di se stesso.>>


TheMostPowerful POISON - K.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora