Il paese quella mattina era come sempre gremito e le due giovani donne si incamminarono senza una meta precisa, avevano delle commissioni da svolgere per Helen ma l'avrebbero fatto più tardi. Per il momento tutto ciò che Pauline voleva era fingere che fossero due semplici donne nate e cresciute in quel paese, con delle radici e delle origini. Edith invece con il suo incedere deciso, il mento alto e l'espressione profonda non aveva bisogno di sentirsi diversa da quella che era. La conversazione con Violette l'aveva in parte rasserenata e in parte allarmata. Il tempo stringeva, gli anni erano trascorsi troppo velocemente, la White Dove non poteva più ospitarla, forse avrebbe potuto prolungare di qualche mese la sua permanenza, ma presto tutto sarebbe dipeso da lei e in quel mondo nuovo trovarsi uno spazio come donna sola non era semplice. Sposarsi era tutto ciò che non avrebbe mai voluto fare, dipendere da un uomo che non avrebbe mai amato e imprigionarsi in una vita borghese e frivola la soffocava alla sola immaginazione. Aveva spesso sognato di iniziare un'attività, affermarsi come aveva fatto Violette in un qualsiasi ramo imprenditoriale e guadagnarsi il rispetto degli altri come suoi pari e non attraverso una sottomissione legata al suo sesso, non l'avrebbe mai accettato. I pensieri erano tornati ad annebbiare la sua mente e Pauline se ne era accorta immediatamente, quella ragazza sembrava leggerla dentro e di questo Edith ne era profondamente riconoscente.
<< Vuoi cercare un abito da indossare alla festa?>> le chiese la ragazza quando si accorse del suo malumore.
<< Non è tra le mie priorità, ma potremmo comunque dare uno sguardo in giro se a te fa piacere!>>
Pauline scosse il capo.
<< Lo dicevo solo per distrarti Edi. Sei così pensierosa oggi...>>
<< Hai ragione, perdonami Lin.>>
<< C'entra qualcosa anche quel ragazzo?>>
Edith torse le sopracciglia e arricció il naso quasi come fosse indignata dalla domanda.
<< Ma che vai a pensare. No, certo che no. Quel Vincent è solo uno da tenere alla larga, tutto qui!>>
<< Posso almeno sapere il motivo? Dicevi che ha a che fare con Mary Rose... giusto?>>
<< Lin, lascia perdere, dimentica di averlo visto, va bene?>>
Pauline sospiró e non aggiunse altro, quando Edith assumeva quel tono non c'era verso di farla parlare ed era palese che qualcosa in quella faccenda doveva rimanere celato. Il loro mondo, per quanto condiviso, era appannato da una lunga serie di misteri, il più delle volte, legati a Mary Rose.Mary Rose era stata l'ultima ad arrivare alla White Dove, esattamente due anni prima, nel più freddo gennaio degli ultimi anni. Era il 1926, lei aveva quindici anni e nessuno aveva previsto che una ragazza ormai quasi adulta potesse essere accolta alla White Dove. Invece, le porte si aprirono a quell'arrivo imprevisto, e il gruppo si allargò da dieci ad undici. La casa in realtà non avrebbe potuto ospitare quella undicesima ospite, i posti erano solo dieci e tutto era pensato su quel numero. Come sempre fu Edith a dimostrarsi la più accogliente, si offrì immediatamente di cedere il proprio letto alla nuova venuta e per quanto gli spazi fossero stretti non si lamentò mai della soluzione arrangiata che trovarono per lei nel corridoio del secondo piano. Chi non prese bene quel cambiamento fu Pauline, costretta dalla generosità di Edith a cambiare le proprie abitudini e dividere la stanza con una perfetta sconosciuta. Mary Rose era taciturna e schiva, socializzava poco e sembrava estranea a tutto ciò che la circondava. Era sempre sulle sue, indossava abiti che lasciavano intravedere un retaggio alto borghese e non fu semplice per lei farsi accettare dalle altre. Quello della White Dove era un gruppo unito, ma ciò che le legava era principalmente l'essere cresciute insieme, bambine abbandonate che avevano ricreato una famiglia grazie alla spinta energica di Edith, ma pur sempre bambine sole, orfane, rifiutate e questo impediva loro di giudicare Mary Rose allo stesso modo. Voci iniziarono a girare sul suo conto,si chiedevano ripetutamente perché in un età così adulta era finita nel loro collegio e si insinuava che avesse dovuto commettere qualcosa di molto grave per essere ripudiata dalla propria famiglia. Edith, che odiava le malelingue, odiava l'invidia femminile, la logica persecutoria e maschilista del suo tempo, ci mise poco a dare di matto con le sue sorelle. Fu allora, quando la ragazza dalla chioma leonina le sgridó senza remore, che le cose iniziarono a cambiare per Mary Rose. La storia del suo arrivo rimase un mistero, ma le ragazze si placarono e questo riportò finalmente l'ordine. Tra Edith e Mary Rose nacque un legame speciale, la nuova arrivata dai capelli come l'oro e gli occhi marini era sempre al suo fianco. Trascorsero l'inizio della primavera nei giardini del collegio, all'ombra degli alberi in fiore leggevano e commentavano le loro scrittrici preferite, provenienti da una Parigi lontana che aveva i caratteri della libertà tanto desiderata e il profumo dei sogni irrealizzabili, ma così dolci da immaginare. Pauline rimase ai margini in quei mesi, Edith c'era sempre per lei, riusciva a dedicare tempo e attenzione a tutti e non le si poteva recriminare un singolo comportamento, eppure qualcosa era cambiato, qualcosa di sottile e quasi impercettibile ma che per Lin aveva un significato molto profondo. L'estate a Fortmay di quell'anno cambiò nuovamente le carte in tavola. Edith e Mary Rose passarono tutta la stagione al mare, al parco, al bar di Violette o al pontile sul lago May. Sembrava che ormai nulla potesse dividerle, invece, quando tornarono in città e rientrarono in collegio Edith chiese di riavere la sua vecchia stanza, con enorme sorpresa di Pauline ma anche di tutte le altre. Mary Rose era ormai perfettamente integrata nel gruppo e durante l'inverno i momenti che condivise con Edith furono sempre molti, ma non esclusivi. Ad un'occhiata superficiale poteva sembrare che semplicemente Edith avesse abbandonato la sua protetta dopo essere riuscita a creare per lei una dimensione accogliente tra le mura della casa, ma, Pauline non aveva mai creduto a quella versione. Era certa piuttosto, che si trattasse di un altro mistero. Uno di quelli che Edith era bravissima a nascondere tra un battito di ciglia ed un sorriso. Uno di quei misteri che aveva a che fare con Mary Rose.
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Last summer in Fortmay
Historical Fiction- Storia selezionata per la "Rosa dei candidati" Wattys2018 - Edith Roman ormai è una donna adulta, il collegio che l'ha ospitata sin da quando era una bambina presto non potrà più garantirne la protezione e il sostentamento. È tempo che trovi il s...