Edith

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Quando quella mattina d'estate urlai, con voce piena, ero solo una ragazzina, avevo il cuore pesante, troppa paura, mille insicurezze, tanti pensieri che mi scuotevano l'anima e l'ignoto scritto nel futuro. Vi ho raccontato la mia storia racchiusa in quei tre giorni che sconvolsero il mio mondo per un motivo preciso. Ci sono cose che cambiano all'improvviso. E per me fu così. Avevo sofferto troppo, la mia esistenza aveva perso qualsiasi gioia ed emozione, non riuscivo più a vedere nulla con chiarezza. Perché la mente a poco a poco si offusca quando si ha l'impressione di non avere alcuna via di salvezza, di aver perso ogni speranza e navigare nell'oblio delle scelte degli altri. E allora provi con le unghie e con i denti a venire fuori dal baratro per impedire all'oscurità di sbranarti viva. Ho sempre ritenuto che l'esistenza valesse di più di una legge, più di una morale precostruita, più di un disegno scelto da qualcun altro e i miei ideali nati in seno ad un mondo scomodo mi urlavano a squarciagola che dovevo fuggire. Dovevo farlo il prima possibile o sarei morta, circondata dalla borghesia ignara, dalle mie sorelle abbandonate, dalle occhiate impietosite dei passanti, sotto lo sguardo mostruoso di Grossman.

Renè e Jerome, inaspettati angeli custodi, passarono due giorni in automobile per condurmi al riparo, lontana da tutti i miei fantasmi.

Quelle albe e quei tramonti trascorsi insieme ebbero la magia delle cose nuove, delle esperienze mai vissute, dell'ignoto e del desiderio. Mi raccontarono la loro storia ed io narrai loro la mia. Soffrirono per il mio amore perduto e per la paura che avevo dovuto sopportare per non farmi distruggere dagli obiettivi degli altri. Grossman non era l'unico uomo al mondo convinto di poter possedere una donna e presto mi trovai a confronto con altre vite, altre realtà, che però avevano molto in comune con la mia e si erano tinte delle stesse sofferenze, delle stesse paure e degli stessi desideri di sovversione. Lasciai che passassero diversi mesi prima di trovare il coraggio e chiedere a Violette cosa fosse accaduto a Fortmay dopo la mia fuga. Quando lei mi raggiunse a settembre, a Parigi, provai a fingere per un po' che il passato fosse stato dimenticato. In cuor mio in realtà tornavo a quelle terre ogni notte, e stringevo con forza l'anello di Mary Rose, per appigliarmi al ricordo d'aver amato e di non averlo fatto invano. Fortmay e la White Dove erano stati luoghi di dolore ma lì continuavano a scorrere le vite di chi con dolore mi ero lasciata alle spalle, così alla fine, verso il calare di dicembre raggiunsi Violette nelle sue stanze e in compagnia del solito vino le chiesi di raccontarmi tutto.
<< Fortmay è come una bolla di sapone Edith. Una realtà bellissima in apparenza, ma fragile e delicata. Le tue sorelle stanno bene, Grossman ha dato di matto ma loro hanno dato tutte una sola, inequivocabile versione. "Edith è andata via con un uomo, non conosciamo il suo nome." Anche Mary Rose ha confermato.>> quando sentì il suo nome a Violette fu evidente il tumulto del mio animo e con grazia mi accarezzò la mano sfiorando i contorni del cerchio dorato al mio dito.
<< Vuoi sapere di lei?>> chiese prima di proseguire e, solo quando io annuì, mi versò dell'altro vino.
<< Questo ottobre, rientrati dalle vacanze estive, Grossman ha annunciato sui giornali il loro matrimonio. Quando ella rifiutò le profferte di Vincent Drake, il ragazzo raccontò a tutti d'averla sorpresa al lago insieme a te due estati fa. Grossman le ha usato il noto ricatto, ma lei non ha mai rifiutato la sua proposta. Mi ha detto, invece, che se mai ti avessi incontrata avrei dovuto riferirti queste parole: "se vuoi, puoi tornare e realizzeremo il mio desiderio a parti inverse." >>
Maledetta Mary Rose.
I miei occhi si bagnarono di pianto e la mia anima si lacerò al pensiero di lei, piccola, splendida Mary Rose avvolta dalle braccia dell'orco.
Avevo salvato la mia vita pagandola con la sua.
<<Edith, so cosa stai pensando, non farlo. Mary Rose ha provato tante volte a farti accettare quella proposta perché in cuor suo sapeva bene di desiderarla per se stessa! È la vita che ha scelto sin dal primo giorno mia cara, per questo non è qui con te oggi!Per questo non ha mai compreso le tue necessità...>>
Violette aveva ragione e, nel tempo imparai a fare i conti con il fatto che non tutti hanno voglia o forza per lottare ed io dovevo essere pronta a farlo anche per loro senza remore.
L'inverno a Parigi fu più di quanto avessi mai immaginato, all'inizio lavorai per Violette, poi, venni travolta da un imprevisto turbine d'eventi. Al bancone del bar, un giorno, si poggiarono due mani adulte, scorrendo con gli occhi lungo la figura appena apparsa mi impietrì e il cuore prese a battere impazzito. Sidonie Gabrielle Colette, la scrittrice più fervente di Parigi, mi stava fissando. Non sarebbe possibile raccontarvi tutte le emozioni e tutte le avventure che scaturirono da quell'incontro, tutte le sensazioni, le paure e, i sogni, che improvvisamente presero forma. Ci entrai davvero, in quel mondo sognato di salotti francesi, circondata dalle donne di cui avevo solo potuto leggere le parole e che, tuttavia, mi avevano salvato la vita. La letteratura che negli anni mi aveva forgiata prese a circondarmi finché non ne venni assorbita letteralmente. Iniziai a lavorare per Colette, poi presi la mia strada e guadagnai una rubrica tutta mia sul "Figarò" con "Le letture di Edith Roman". Recensivo e consigliavo libri, le case editrici mi mandavano manoscritti da revisionare e da quel momento in poi la mia vita e la mia carriera iniziarono una salita vertiginosa. Divenni scrittrice, giornalista e critico letterario grazie alla protezione e la fiducia di Colette, fui una delle poche a non cedere anche al suo fascino, era un modello per me più che un'ambita amante.

Passarono i mesi e giunse l'Estate ancora una volta. L'ultima foglia arancione venne rivestita da quelle verdi scintillanti di profumi e colori vivaci, i fiori si aprirono, le erbe ricoprirono le colline e fu tempo per me di tornare.

Avevo una promessa da mantenere.

Last summer in FortmayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora