Sono nata libera

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Questo è l'ultimo giorno della mia vita alla White Dove.
Mi chiamo Edith Roman, ho 18 anni e oggi andró via.
Sono nata con una colpa, abbandonata dal principio.
Prima ancora che potessi vedere con i miei occhi avevo già conosciuto la solitudine e il rifiuto.
Oggi dico addio alle scelte degli altri e inizio a scegliere per me.
Sono stata dannata con un animo tumultuoso, con la pena di non poter amare come fanno le altre donne, con il flagello di essere desiderata e ricattata da colui che avrebbe dovuto provvedere alla mia istruzione e sopravvivenza in questo mondo.
Ho subito punizioni corporali,  abbandoni, il rifiuto della persona che amavo e i ricatti di quella che non amerò mai. 
Non mi abbasserò alla ghigliottina del matrimonio per poter avere un qualche valore.
Sono donna, non per questo schiava.
Sono donna, non per questo moglie.
Sono donna, non per questo madre
Sono donna e non morirò per questo.
Sono nata libera perché nessun genitore ha rivendicato la mia istruzione e nessun tutore potrà insegnarmi come si sta al mondo.
Sono nata donna e se devo vivere lo farò rivendicando la libertà che nessuna istituzione potrà mai negarmi e se dovrò, sarò viva affinché nessun'altra debba vivere ciò che ho vissuto io.
Sono nata donna, e per sempre finché avrò voce lotteró per i miei e i vostri diritti.
Con questa missiva saluto le mie sorelle, saluto la mia casa, saluto il mio passato e prometto: sentirete ancora parlare di me!
                                          Edith Roman

Last summer in FortmayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora