Un'ultima volta

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Un'ultima volta


Io e Andrea decidiamo di continuare a viaggiare fino quando troveremo una città più popolata dove cercheremo di sistemarci per rimanerci un po'.

Come altro potremmo provare cose nuove e conoscere altre persone se siamo sempre in movimento?

E' un viaggio molto imbarazzante.

Andrea cerca di far continuare la conversazione e si comporta come se niente fosse diverso dal solito, ma ogni tentativo di dialogo finisce con il morire a causa di brevi risposte e mancanza di energia da parte mia.

Non riesco a non farlo. In questo momento non sono dell'umore giusto per parlare con l'uomo che mi sta facendo del male.

Fortunatamente al calar della sera arriviamo in una città. Troviamo un motel economico e ci registriamo...in due camere separate.

Questo fatto mi riporta subito in un luogo buio e solitario.

Entro nella mia camera per solo una persona e appoggio la mia borsa.

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Un'ora dopo sento bussare alla porta.

E' Andrea.

-Hey- sorride.

-Hey- sussurro stancamente.

Apro del tutto la porta per farlo entrare. Lui lo fa e io noto che ha un giornale in mano.

-L'avevo preso per i fumetti, ma ho trovato la sezione delle offerte di lavoro. Immagino che qui ti possa candidare per qualunque lavoro tu voglia! Ho pensato che potremmo guardarli un po' prima di finire tutti i soldi- mi spiega.

-Bella idea- commento.

Lui si acciglia un po' a causa della mia continua mancanza di entusiasmo.

-Ci sono delle cose fighe qui. Stavo pensando di provare a fare il cuoco- continua.

-Sai almeno cucinare?- chiedo.

-No, ma scommetto che potrei ottenere cibo gratis lanciando in aria hamburger tutto il giorno- dimena le sopracciglia, tutto eccitato.

Io gli rispondo con uno sguardo poco entusiasta.

-O immagino che potrei semplicemente lavorare in un negozio o qualcosa del genere, non lo so. Vuoi guardare?- mi offre, tirando su il giornale.

Io annuisco e glielo prendo dalle mani.

Subito realizzo che non ho la minima idea di ciò che voglio fare.

Come posso decidere dove vorrei lavorare per il resto della mia vita?

Non ho mai avuto così tanta libertà...mai.

Cerco di pensare a cose che mi piace fare, ma non mi viene in mente molto, specialmente perché in questo momento mi sento a terra. Do' un'occhiata alla pagina dei lavori, ma mi sento troppo stanco per concentrarmi.

-Posso tenerlo?- chiedo.

-Certo, posso sempre prenderne un altro, sono al piano di sotto- mi informa.

Io mi limito ad annuire, fissando il giornale.

Sento che questo lo rende triste e che si sente imbarazzato a stare qui mentre io sto rendendo più che ovvio il fatto che non ho niente da dirgli.

-Okay, allora, ti va di vederci per colazione domani?- mi chiede timidamente.

-Cosa ne dici di pranzo?-

Oltre il limite// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora