Scappa via con me
Il giorno dopo mi sveglio ricordandomi che è il compleanno di Andrea. Considero l'opzione di chiamarlo, ma alla fine decido di non farlo.
Così trascorro l'intera giornata con Matteo, una giornata molto noiosa.
Finalmente sono le otto di sera e sono seduto sul divano con mio marito, morendo dentro.
Morendo perché ho dovuto trascorrere un giorno con mio marito.
Improvvisamente Matteo si gira verso di me.
-Tesoro- dice dolcemente e mi prende le mani tra le sue.
-Si?- gli rispondo, spaventato.
-Stavo pensando che vorrei mettere su famiglia-
Il mio stomaco si rivolta, letteralmente attorcigliato in un nodo, alla sua semplice e normale proposta.
Ovvio che vuole mettere su famiglia, è la cosa giusta da fare.
Ma ora il pensiero di aver un figlio con l'uomo di fronte a me è l'idea più terrificante che abbia mai considerato.
Eppure, come posso dire di no?
Non puoi dire di no a meno che tu non abbia una giustificazione medica o qualche caso di malattia mentale in famiglia. E, nonostante questo, la maggior parte delle famiglie adotterebbe in questi casi.
-M...mi dispiace, non mi sento bene- dico finalmente, poi balzo in piedi e mi fiondo in bagno.
Chiudo la porta e cado a terra. Mi gira la testa, sono in trappola, sono intrappolato in questo matrimonio e ora avrò un figlio con un uomo che neanche amo! Non posso farlo, non posso!
-Giovanni? Tesoro, cosa succede? Stai bene? Giovanni, dimmi qualcosa, amore- sento che urla Matteo fuori dalla porta.
Cerco di calmare il mio respiro affannato.
-Giovanni, apri la porta, ti prego!-
Finalmente mi rialzo e mi sistemo allo specchio. Apro la porta e Matteo ha uno sguardo di terrore sul volto.
Lo circondo con le mie braccia e affondo in un abbraccio.
-Ti amo- mento, cercando di distrarlo dal fatto di non aver risposto di sì alla sua richiesta.
Mi tiro indietro dall'abbraccio e lui sembra ancora preoccupato.
-Ho solo bisogno di un po' di aria, credo di essermi preso qualcosa- gli dico.
-Sei sicuro? Dovremmo vedere un dottore. Lascia che ti porti una zuppa o un brodino- si offre.
Io metto le mie mani sulle sue guance.
-Prima un po' di aria, grazie, tesoro- dico e poi mi avvio fuori dalla porta.
Percorro il nostro vialetto e poi scendo un po' per la strada con passo normale, prima di partire.
Sto correndo e non so neanche cosa sto facendo. Qual'è il mio piano... cosa posso fare?
Corro a casa di Andrea, l'unica persona a cui posso dire tutto.
Sgattaiolo nel cortile. Alzo lo sguardo verso la finestra dove la camera matrimoniale è posizionata in ogni casa. C'è la luce accesa, ma Federico potrebbe essere lì.
Sono pazzo, cosa sto facendo?
Ma non posso fermarmi.
Raccolgo qualche sassolino dal loro giardino e li lancio alla finestra fino a quando un'ombra si avvicina e sposta le tende.
STAI LEGGENDO
Oltre il limite// Camperkiller
FanfictionUna sera, Giorgio e Pietro danno una grande festa a casa loro. Tutti i miei amici sono invitati e in più c'è anche qualcuno che lavora con i proprietari della casa. Mi avvio verso la festa con Matteo. Sono felice di trascorrere una serata con i mi...