Il mondo reale
Io e Andrea torniamo nella nostra stanza.
Non ci parliamo molto. L'ultima cosa che ci aspettavamo era di incontrare un altro fuggitivo della nostra città e scoprire quanto eravamo seriamente intrappolati dalla nostra società estremamente dittatrice.
Abbiamo entrambi così tante domande, ma nessuno dei due ha delle risposte.
Andiamo a letto e per qualche ora mi dimentico della confusione, della rabbia, delle mie preoccupazioni.
Sono tra le braccia di Andrea e sto dormendo con lui in un vero letto.
Mi sveglio la mattina dopo e non è al mio fianco.
Puro panico mi penetra addirittura nelle ossa al pensiero che possa essere stato rapito o che abbia deciso di lasciarmi. La mia mente corre fino a quando sento tirare lo sciacquone e lo vedo uscire dal bagno.
Cerco di nascondere il mio enorme sospiro di sollievo così non dovrò ammettere quanto abbia perso il controllo. Lui non sembra notare e mi regala un sorriso stanco, poi salta sul letto con me di nuovo. Cerca di riaddormentarsi.
Lo guardo e penso a quanto non voglia perderlo.
Mi rendo conto che c'è ancora tanto da capire e probabilmente ci sono molti sentimenti e molta rabbia che non abbiamo ancora affrontato appropriatamente.
Ma l'unica domanda di cui conosco la risposta è che io voglio Andrea.
Sono scappato con lui e voglio solo stare con lui.
Andrea si rigira un po' di volte nel letto e poi apre di nuovo gli occhi con un sospiro frustrato.
-Immagino che non mi riaddormenterò più- grugnisce.
Io appoggio la testa sul suo petto e lui mi accarezza il braccio.
-A cosa stai pensando?- gli chiedo.
-Che sono affamato- dice lui e io roteo gli occhi, sorridendo.
-No, intendo nei confronti di... tutto... di Trento- chiarisco.
-Non lo so, sono tante cose con cui confrontarsi. Immagino di essere arrabbiato perché non sapevamo nulla. Vorrei che avessimo potuto andarcene anni fa- dice.
Io annuisco contro il suo petto.
-Lo so-
-Voglio dire, come possono riuscire a farlo?- si chiede Andrea ad alta voce e io mi domando la stessa cosa.
Mi siedo.
-Sai cosa? Non riusciremo a capire queste cose ora. Non sappiamo niente e non sappiamo a chi chiedere, ma c'è una cosa che possiamo scoprire- dico.
-Cosa?-
-Questo mondo. Finalmente possiamo vivere in un mondo normale. Ci sono così tante cose che non conosciamo e io voglio sperimentarle tutte!- esclamo eccitato.
-Tutte?- chiede Andrea.
Appena lo dice mi preoccupo.
-Beh, con te- replico per evitare chiarimenti.
Lui annuisce.
-Anch'io- dice e io accetto questa risposta.
Posso solo fare un passo alla volta, uno al giorno.
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Oltre il limite// Camperkiller
FanfictionUna sera, Giorgio e Pietro danno una grande festa a casa loro. Tutti i miei amici sono invitati e in più c'è anche qualcuno che lavora con i proprietari della casa. Mi avvio verso la festa con Matteo. Sono felice di trascorrere una serata con i mi...