Bacio?

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Bacio?


Il giorno dopo lo rifacciamo.

Ci avviamo verso l'hotel e iniziamo parlando della nostra vita casalinga e di tutte le cose di cui non possiamo mai chiacchierare.

Discutiamo su cosa Federico e Matteo ci hanno chiesto a proposito del "progetto" e di quali bugie abbiamo detto loro.

Poi andiamo a letto e questa volta siamo genuinamente più eccitati che nervosi. Non ci mettiamo troppo a toglierci i vestiti, ma rimaniamo lo stesso in intimo fino a quando non siamo sicuri sotto le coperte... immagino che dovremo procedere un passo alla volta.

Siamo a letto e Andrea mi guarda prima di salirmi sopra.

-Pensi che oggi potremmo provare...- inizia, ma ci sta impiegando troppo tempo per dirlo così mi alzo e salgo su di lui, questa volta non sentendomi insicuro.

-Questo?- sorrido malizioso e lui annuisce.

-Quindi, io devo solo...- inizia a chiedermi come se non fosse più sesso e non conoscesse le regole.

-Basta che tu ti rilassi e lasci che io prenda le redini- dico con un ampio sorriso.

Lui guarda verso di me, estremamente allettato, come se tutto questo fosse completamente diverso e nuovo per lui. E questo mi eccita ancora più di quanto stia eccitando lui.

Mi muovo all'indietro e lentamente scivolo sulla sua erezione.

Andrea mi guarda con eccitata meraviglia mentre lo faccio. Inizio lentamente a muovermi su e giù su di lui e poi comincio a compiere delle piccole circonferenze. Tutto questo gli fa inspirare un profondo respiro perché non se lo aspettava.

Mi mordo il labbro, adorando il fatto di potergli far provare qualcosa di nuovo. Abbasso lo sguardo e noto lui mi sta realmente guardando.

Quando vede che lo sto guardando, Andrea torna velocemente a fissare il punto in cui siamo uniti in un solo corpo, la fonte di tutto il nostro piacere.

Mette le sue mani sulla mia vita e inizia a guidare i miei movimenti. Continuiamo, guidandoci a vicenda.

Io mantengo il passo così forte che lui libera un grugnito, ma subito dopo che quel suono lascia la sua gola, Andrea mi gira e prende il controllo. Continuiamo a rotolare l'uno sull'altro, cambiando posizioni, fino a quando entrambi finiamo per sentirci bene quanto la prima volta.

Giaciamo sul letto, godendoci la spossatezza dei nostro corpi che ci fa sentire così bene. Mi giro per guardarlo.

Mi piace parlare con lui quasi quanto mi piace il sesso, visto che possiamo veramente discutere su qualunque cosa... per la prima volta nella nostra vita.

-Com'è stata la tua infanzia?- gli chiedo.

Andrea si prende un momento per ragionare sulla domanda. Probabilmente non gli è mai stato chiesto niente del genere, esattamente come a me.

-Direi normale. Andavo a scuola, trascorrevo le serate con la mia famiglia, i sabati con i miei amici e le domeniche in chiesa. Fino al liceo, credo. A quel punto hanno annunciato che stavo "esagerando"- condivide con me.

-Cosa vuoi dire?- mi giro sul fianco, affascinato da questa rivelazione.

-Semplicemente mi è iniziato a piacere un ragazzo, pensavo fosse carino, così ho cominciato a fermarmi a casa sua dopo scuola e a trascorrere qualche sabato con lui. Volevo solo vederlo e pensavo che forse mi avrebbe aiutato ad essere accoppiato con lui se avessimo trascorso più tempo insieme. Non era decisamente così, Federico è il completo opposto di quel ragazzo- mi spiega ed è come se conoscessi molto bene questa storia così familiare.

Oltre il limite// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora