Ritorno

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Ritorno


Andrea sembra impaziente di tornare.

Pensavo che ci saremmo almeno presi del tempo per riconnetterci, per goderci il fatto di essere tornati insieme, ma lui propone di preparare le valigie subito e si fionda in camera sua per iniziare a farlo.

Io non capisco perché improvvisamente il suo bisogno di salvare tutti da quella città sia così forte, ma non voglio fermarlo.

Anch'io sento la necessità di aiutare le persone che amo, ma sono troppo menomato dalla paura per sentirmi motivato.

In effetti, mi preoccupa più quanto questo sembri urgente per Andrea.

Preparo le valigie e ce ne andiamo dal motel per riprendere la strada.

Mi sembra come se non avessimo mai lasciato la macchina.

Sia io che Andrea chiamiamo i nostri lavori mentre viaggiamo. Diciamo loro che abbiamo un'emergenza in famiglia e che non siamo sicuri di quanto tempo staremo via.

A Stefano va bene e mi dice che lui ed il mio lavoro aspetteranno il mio ritorno... a volte il mio capo è un po' strano.

Andrea mi dice che il suo capo non era troppo contento, probabilmente perché ha lavorato solo un giorno, ma alla fine è sembrato comprensivo. Lui non sembra preoccuparsene.

Guidiamo per il resto della giornata. Andrea si sta praticamente addormentando quando finalmente parcheggio in un altro motel e ci fermiamo lì per la notte. Prendiamo una camera e, senza neanche discuterne, strisciamo sul letto e ci accoccoliamo l'uno nelle braccia dell'altro.

Amo essere così vicino ad Andrea, amo annusare i suoi capelli, la sua pelle, il suo essere completo.

Dopo solo un minuto o giù di lì la mia mente non riesce a non vagare.

-Non sei spaventato?- chiedo ad alta voce.

Andrea rimane in silenzio per un momento. Io mi giro così siamo faccia a faccia.

-Un po'- mi risponde.

Gradualmente iniziamo a vedere più di solo i lineamenti dei nostri volti nella luce pallida.

-Sono spaventato- gli sussurro.

-Lo so, ma penso che sia semplicemente giusto farlo- mi dice.

-Lo so, io voglio tornare indietro, ma non riesco proprio a non essere spaventato- ammetto.

-Hey, non lascerò che ti accada nulla, lo sai vero? Nessuno ti porterà via da me o ti rinchiuderà- mi dice con voce sicura.

Questo mi calma i nervi.

Semplicemente amo il fatto che siamo tornati insieme. Ho odiato ogni singolo minuto che abbiamo trascorso separati.

Mi sporgo verso di lui e lo bacio dolcemente. Lui mi bacia in risposta e poi mi accarezza il viso con il dorso della mano. Io la afferro e poi mi rigiro, circondandomi il corpo con il suo braccio. Ci addormentiamo così, stretti.
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Il giorno dopo continuiamo a guidare.

E' difficile pensare che sia tutto normale quando sono sempre più al culmine ogni giorno in cui ci avviciniamo alla nostra vecchia città.

Immagino che entrambi siamo al culmine perché anche oggi non accade molto tra di noi.

Quando prendiamo una stanza in un altro motel per la notte, ci diamo a malapena il bacio della buonanotte e andiamo diretti a letto. Discutiamo del nostro "piano". Praticamente, progettiamo di dividerci.

Oltre il limite// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora