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- Buongiorno. - Jimin sentì da poco distante una voce maschile, bassa ma molto dolce. Jimin fece un'ultima carezza al labrador che stava coccolando e poi si alzò in piedi, girandosi verso la fonte della voce.

Era un ragazzo alto una manciata di centimetri in più di lui. La maglietta bianca a maniche corte che indossava rendeva perfettamente l'idea di ciò che si celava sotto, ovvero un corpo magnifico esattamente come le braccia, già esposte. I jeans neri attillati, inoltre, risaltavano le gambe muscolose del ragazzo e Jimin, che aveva fatto passare repentinamente lo sguardo su e giù sul corpo dell'altro, aveva cercato di memorizzare la maggiore quantità possibile di dettagli.

- Buongiorno! - Rispose allora, stendendo le proprie labbra in un sorriso allegro. Allora, alzando lo sguardo più in alto delle spalle, si ritrovò dinanzi al viso più carino che avesse mai visto: le guance, tonde e caratterizzate da una cicatrice a sinistra, erano leggermente colorate di rosso a causa del l'imbarazzo e gli occhietti scuri, tondi e grandi, tenevano lo sguardo basso. Qualche ciuffetto della sua chioma castana, il cui ciuffo era spostato di lato, andò a coprirgli il centro della fronte e Jimin si chiese se quei capelli fossero morbidi come apparivano o se fosse l'effetto della luce.

- Ecco... Mi hanno detto che lei è bravo coi cani. - Cominciò il ragazzo, prendendo un profondo respiro ed alzando la testa, facendo sì che il suo viso già bellissimo venisse ulteriormente illuminato dai raggi del sole. Jimin annuì, permettendo al cliente di continuare. - La mia cagnolina Miri è una peste, per questo sono qui. - Terminò, indicando la cucciola che si era nascosta dietro le sue gambe. Si trattava di una barboncina (NdA: Non sono sicura, non rompete♡♡) bianca molto piccola, probabilmente perché ancora cucciola, ed apparentemente molto timida. Il sorriso di Jimin si allargò.

- Non c'è problema, ci penso io. Può lasciarla qui quanto vuoi e può venire ogni volta che lo desidera. - Gli disse, porgendogli la mano per presentarsi. - Io sono Jimin, anche se probabilmente già lo sapeva. Lei, invece? - Domandò successivamente, incastonando il proprio sguardo con quello del ragazzo di fronte a lui.

- Mi chiamo Jungkook. Diamoci del tu, se ti va. - Rispose questi e Jimin annuì felicemente, segnandosi il nome del cliente e quello del cane sul telefono subito dopo aver lasciato la mano di Jungkook.

- Mi servirebbero i tuoi dati personali, così da poterti contattare quando ce ne sarà bisogno. Compila pure questo form! - Esclamò Jimin, lasciando il proprio dispositivo tra le mani del ragazzo per poi abbassarsi e sedersi per terra, cercando di far avvicinare il cane. Non si stupì dell'indifferenza che gli venne mostrata, poiché era solito di ogni cane fare così al primo incontro. Allora gli lanciò un biscottino, sorridendo, per poi rialzarsi. - Quindi quanto la lascerai? - Gli domandò, riportando lo sguardo sul viso dell'altro.

- Penso più o meno una settimana, ma verrò qui tutti i giorni. - Cominciò Jungkook, ridando il foglio compilato e firmato nelle manine di Jimin. - Adesso ho una cosa da fare ma penso di tornare più tardi. Ciao, Jimin.

■Doggy■<Jikook >Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora