La paura del rischiare la propria vita era quasi visibile nell'aria e palpabile, i ragazzi non si scambiavano una parola se non per cose necessarie, non volevano distrarsi troppo. Era un incarico duro per loro, avevano affrontato tempeste ma non guerre, erano solo bambini quando la prima guerra mondiale finì, e ora ne stava iniziando un'altra, come se non fosse mai finita in realtà. La tensione che la guerra portava su quella nave era pari ad un esercito di soldati pronto per andare sul campo di battaglia, luogo che stava prendendo posto nello stesso mare blu, all'insaputa di tutti. Fu un viaggio parecchio lungo e sembrava una tortura lenta, ma il peggio arrivò quando furono quasi vicini alla nazione tedesca. Si sentirono due forti rumori, come se fossero presenti altre due navi in acqua, ed era così. Erano due navi di dimensioni enormi che sfoderavano delle bandiere, una inglese, come quella che portavano loro, nonostante fosse una nave da carico e non da guerra, e una tedesca. Mike si avvicinò alla seconda nave stupidamente, magari non l'avesse fatto, era lo sbaglio più grande che aveva rimpianto per il resto della sua vita. La seconda nave aprì il fuoco, e se solo Mike fosse stato più veloce avrebbe salvato una vita. Brigitte corse fuori dalla cabina, voleva vedere cosa succedeva.
- Reise, reise, Seemann reise... Und die Wellen weinen leise. - disse con il viso in lacrime, sperando che qualcuno potesse vederla, sperando che qualcuno potesse capire che stavano provocando solo morti e sofferenze inutili. Mike non riuscì ad arrivare in tempo, corse ed guardò tutta la scena: sentì la ragazza cantare, e poi vederla cadere colpita da uno sparo di un soldato della sua stessa nazione, così finì in acqua. Mike non credeva ai suoi occhi, gli sembrava finto. Gli spari continuavano, voleva fare delle pazzie, voleva buttarsi in mare e recuperare il corpo della ragazza sperando che fosse ancora viva, non era possibile che era morta. Si affacciò senza nemmeno preoccuparsi degli spari imminenti provenienti dagli inglesi e vide l'acqua dipinta di rosso, e lì capì che era tutto perso. Non poteva farla ritornare indietro, non era possibile eppure sembrava finto. Una voce gli rimbombava nella testa:
- Lei è al sicuro a casa, non è caduta in acqua. -
- È impossibile - disse Mike fissando il vuoto. Jack perso lo raggiunse e cercò in tutti i modi di portarlo dentro in cabina: dovevano andarsene prima che venivano colpiti anche loro, dovevano tornare anche senza aver consegnato nulla, non importava nulla ormai.
- È impossibile! - urlava furioso Mike cercando di liberarsi dalla stretta dell'amico che aveva un'aria cupa. Fu aiutato da Jake e Daniel che cercarono di farlo ragionare, ma era instabile, non poteva guidarli fino a casa, così Jack prese il suo posto mentre Mike aveva lo sguardo perso nel vuoto. Non piangeva, non si disperava, aveva lo sguardo perso. Non voleva più sapere nulla, non gli importava se poteva essere colpito anche lui in quello stesso momento, niente era possibile e secondo se stesso, era tutta colpa sua e del suo amatissimo mare. Lui non era arrivato in tempo, la corrente del mare l'aveva spinta giù, questi erano i suoi pensieri, gli uomini in divisa non esistevano, erano solo funzione, era solo colpa sua che non l'aveva protetta e ora stava dando di matto, a modo suo, nella nave semplicemente non parlando fino a quando non arrivarono dopo circa un giorno a destinazione salvi per un pelo.
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...Seemann...
RomanceLa storia del marinaio inglese Mike Brant, sposato da pochi anni con la tedesca Brigitte Schmitz che si è trasferita in Inghilterra, intraprende un viaggio nella sua nave insieme alla moglie e gli altri marinai.