Epilogo - What about us

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«Sticks and stones they may break these bonesBut then I'll be ready, are you ready?It's the start of us, we cannot come onAre you ready? I'll be readyI don't want control, I want to let goAre you ready? I'll be readyAnd now it's time to let them know

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«Sticks and stones they may break these bones
But then I'll be ready, are you ready?
It's the start of us, we cannot come on
Are you ready? I'll be ready
I don't want control, I want to let go
Are you ready? I'll be ready
And now it's time to let them know.»

— What about us, Pink.

«Questa volta, miei cari, la sorpresa l'avete fatta voi a me. Non mi aspettavo di vedervi entrambi.»

I due sorrisero, mentre presero posto sulle due sedie davanti alla sua scrivania.

«Beh, questa volta toccava a noi.» Ammise scherzosamente Harry.
Heisel si limitò ad annuire in silenzio.

«Ed io sono più che contento di vedervi qui, insieme.» Affermò quasi raggiante.
«Vi va di raccontarmi un po' di quello che vi è successo in quest'ultimo periodo?»

Harry stava per parlare ma Heisel lo sovrastò con la sua risposta, bloccandolo da qualsiasi cosa lui avesse voluto dire.

«Io credo, Signor Donnovan, anzi ne sono pienamente convinta, che se non fosse stato per lei, a quest'ora io ed Harry non saremmo qui, in questo studio, insieme.» Al pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere se quell'incontro inaspettato non fosse mai avvenuto, Heisel sentì mancarle il respiro e lo stomaco stringersi in una morsa ferrea.
Harry immediatamente le prese la mano e l'intrecciò saldamente alla sua, accarezzandole il dorso con le dita.
Era tutto ciò di cui aveva bisogno per andare avanti.

Ché Harry era sempre lì a raccoglierla, era sempre lì a riprendersela un attimo prima che potesse sprofondare, sempre nel posto giusto, al momento giusto.

«Non credo ci saremmo mai più rivisti se non fosse stato per lei» continuò Heisel, riacquistando più forza. Il Signor Donnovan la guardava intensamente.
Questa volta non era presente nessuna penna per prendere appunti, nessun taccuino.
Questa volta era diverso.
«Lei non immagina neanche che periodo abbiamo passato io e Harry dopo che ci siamo ritrovati. È stato un continuo stare male, da parte di entrambi. Il fatto è che ci siamo tenuti tutto dentro per troppo tempo e una volta che ci siamo buttati addosso la verità, è stata dura accettarla e provare ad andare avanti.
Harry ha visto la parte peggiore di me, quella che fino a tre anni fa non si sarebbe mai neanche potuto immaginare.
Ma l'ha vista con i suoi occhi, ed è rimasto, è ancora qui. Io non volevo che lui vedesse quella parte, non lo volevo; ma lui aveva già capito tutto senza che io dicessi niente. Harry già sapeva tutto senza che io gli avessi rivelato nulla. Ed ora io mi sto accettando, ci sto riuscendo. Forse per quanto riguarda il perdonarmi la strada è ancora più tortuosa e credo ci vorrà più tempo, ma per ora mi ritengo soddisfatta. Senza Harry non ce l'avrei fatta.
Avevo toccato il fondo. Rivederlo mi aveva fatto impazzire e il dolore si era triplicato, mi perseguitava, non mi lasciava in pace ed io semplicemente non ce la facevo più. Non vivevo più.
Quindi grazie dottore, grazie per aver organizzato quell'incontro esattamente un anno fa, grazie per aver fatto sì che ci ritrovassimo, grazie per aver fatto sì che ci salvassimo, ancora una volta.»

L'arte di lasciare andareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora