capitolo 9

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David

Sì allontana dalla mie labbra sfuggendo alla mia presa, mi guarda male e non capisco perché, dato che anche lei ricambiava. Si copre il viso con le mani allora gliele prendo per guardare i suoi occhi e mi accorgo che sono pieni di lacrime, mi spiazza e non so cosa dire, sono confuso e mi sono lasciato coinvolgere ancora, mi maledico, perché so che non potrò mai darle niente, ma vorrei avere tutto di lei.

Ad interromperci è il telefono del mio ufficio che squilla e ancora scosso dalla situazione, mi alzo e rispondo senza vedere chi è, mi si gela il sangue appena la sento
"Ehi, che fai di bello? Sai sono triste ti vorrei qui ora"
Rispondo tenendo gli occhi fissi su di lei, perché voglio che non sappia niente della mia vita
"si, scusa sono impegnato, sono in riunione, ci sentiamo dopo?" E nel frattempo entra anche Jon, appena la vede ancora con gli occhi lucidi, le si siede vicino e le cinge le spalle con un braccio mentre mi incenerisce con gli occhi, ma è lui che dovrebbe avere paura di me, quindi sostengo il suo sguardo poi lei gli sussurra qualcosa all'orecchio e lui annuisce, e all'improvviso sento il mio timpano che sta per esplodere
"David!!! Non mi senti? David"
avevo dimenticato di stare al telefono, troppo impegnato a cercare di capire cosa ci fosse tra quei due.
"si, scusa te l'ho detto che sono impegnato, ci sentiamo domani"
"No dai, ti prego, vieni stasera, ho bisogno  di te"
Frustrato rispondo
"Ok va bene, ci vediamo stasera, a dopo" e riaggancio mentre li vedo smettere di parlare, si alzano entrambi mentre lui le cinge la vita
"Signor Scott il nostro incontro finisce qui, la prego di scusarci ma devo accompagnare Cindy a casa, non si sente molto bene, devo prendermi cura dei miei dipendenti, e lei è una dipendente molto speciale,  ci aggiorneremo presto per altri dettagli" mi dice con un sorriso vittorioso che mi fa rabbrividire e le prende la borsa dalle mani, io non sopporto di vederli insieme, non sa quanto lui sia pericoloso, ma io si è non permetteró che succeda ancora.
"Se lei ha da fare può accompagnarla il mio autista, così potrà tornare a lavoro Black" dico severo cercando di inchiodarlo con lo sguardo, ma lei testarda risponde guardandolo amorevole
"Jon se per te non è un problema preferirei mi accompagnassi tu, mi sento più tranquilla". Cazzo, che rabbia, perché non sta zitta, il solo pensiero di saperli soli a casa sua mi manda in bestia.
"Certo piccola" risponde dandole un bacio sulla tempia,  si gira verso di me con un sorriso di vittoria e superiorità "non si preoccupi Scott, a Cindy ci penso io, Arrivederci" e senza neanche aspettare la mia risposta vanno via.

Appena si chiude la porta sferro un pugno sulla scrivania, sono arrabbiato con lei perché si fida di lui, sono arrabbiato con me perché non so starle lontano e so che potrei ferirla e non lo merita. Sto sbagliando tutto, ma non riesco a tirarmi fuori, e di sicuro non deve stare con lui.
Sbuffo e penso a lei che mi aspetta stasera e mi si chiude lo stomaco, ma non potrei fare niente, mi sento in dovere verso di lei, come se le fossi rimasto solo io, anche se, quella maledetta sera dovevo esserci io e non lui, sarei dovuto morire io e non lui.

Cindy

Siamo in macchina e nonostante Jon me lo chiedesse da circa quindici minuti, io continuo a mentire dicendo che non è successo niente nell'ufficio, che ho solo mal di testa. È molto premuroso con me, ma la mia mente va altrove, va da lui, David, ritorna alle sue labbra sulle mie, la mia pelle scossa dai brividi che il suo tocco deciso mi provoca. Ma tutto si blocca quando penso a come mi ha trattata subito dopo essere stati insieme, o alla chiamata che ha avuto dopo avermi baciato, penso proprio che doveva essere una donna, era al telefono ma era comunque imbarazzato. Il pensiero di lui su di me, nudo, che venera il mio corpo mi eccita da morire, ma mi distruggerà perché è evidente che per lui non sono altro che una semplice e insignificante scopata.

Guardo Jon che mi sorride preoccupato e forse lui potrebbe farmi dimenticare questi pensieri, quindi prendo coraggio
"Jon dove porteresti una ragazza che vuole divertirsi? "
Mi guarda aggrottando le sopracciglia, ci pensa un po su e poi risponde "Discoteca? "
"Ok discoteca, però domani, oggi ho un po mal di testa"
"Sì,  ora ti accompagno a casa" ma lo interrompono "no Jon non c'è bisogno, voglio andare in ufficio, devo sistemare alcune cose, e magari iniziare a salvare le disposizioni di Scott"
"Sicura? Sai che puoi prenderti tutto il tempo che ti serve"
"Sicura, davvero"
"Allora lavorerai nel mio ufficio, e non si discute" mi sorride gentile.

Sto lavorando da tre ore al computer portatile, senza sosta, Jon è uscito un attimo ed ora sono sola nel suo ufficio. Mi massaggio il collo alzando la testa e chiudendo gli occhi, ma una mano calda si poggia sulla mia spalla facendomi tremare,
"Prenditi una pausa, ti ho preso un caffe"
"Grazie Jon, proprio quello che mi ci voleva" accetto la tazza e comincio a sorseggiare il caffè, si siede al mio fianco sul divano, e appena finisco di bere, mi prende la tazza dalle mani e la poggia sul divano, si gira verso di me e mi stringe la gamba, inala aria come per prendere coraggio e comincia a parlare "Cindy ti prego, stai attenta, non lasciarti imbambolare da David non è l'uomo che fa per te, puoi chiedere in giro, chi lo conosce sa che tratta le donne come oggetti"
Sono tremendamente imbarazzata, ma che discorsi mi fa
"Jon non so di cosa stai parlando, è solo un cliente"
"Cindy non mentirmi, ho visto come lo guardi, e anche come ti guarda lui, ma non è niente di buono. Ascolta, io ci tengo a te, molto, più di quanto tu immagini, ti renderei felice." Incastra i suoi occhi nei miei, e sono sinceri, amorevoli, mi prende il viso tra le mani "Piccola dammi una possibilità, ti chiedo solo questo".


Piccoleee cosa risponderà Cindy? Cercherà di voltare pagina?
Cosa avrà in mente David? Come si conoscono David e Jon? E perché lo reputa così pericoloso? Chi era al telefono di David?
Che ne pensate della mia storia?
Mi interessano i vostri commenti.
Se la storia vi sta piacendo lasciate tante 🌟🌟🌟.
A presto. Kiss



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