capitolo 32

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David

Mi guarda negli occhi e capisco che tutto quello che le ho raccontato è davvero troppo per lei, è rimasta senza parole, mi guarda a bocca aperta, e all'improvviso mi assale la paura di vederla scappare via da me e da tutto lo schifo che mi porto dietro. Ho paura che possa scappare via perchè le ho raccontato quanto sono stato debole ed inutile nel momento in cui le persone che amavo avevano più bisogno di me.
Fa un respiro profondo, mi prende il viso tra le mani, mi bacia la fronte, e dinuovo riprendo a respirare, chiudo gli occhi per godermi la sua vicinanza, il suo profumo, il suo tocco, perchè tutto questo è diventato il mio mondo, la ragione della mia vita.

Ci guardiamo negli occhi
"Non hai nessuna colpa, sei una bella persona, amavi i tuoi fratelli al punto di non vivere la tua giovinezza, ed io sono stata fortunata ad incontrarti, non vorrei nessun altro al mio fianco, perchè so che un giorno, sarai un marito ed un padre magnifico, capace di tutto per il bene della sua famiglia"
non sono proprio d'accordo, ma di sicuro un giorno farò di tutto per la famiglia che costruiremo insieme
"Ti amo amore mio"
"Ti amo anch'io, David".
Dietro di noi appare Greta e ci annuncia che la cena è pronta.

Cindy

Siamo seduti a tavola e mangiamo la deliziosa cena che ha preparato Greta, orata e gamberi al forno con contorno di insalata, patate e verdure grigliate, ad un tratto il mio telefono squilla, mi alzo per andare a prenderlo sul mobile poco distante, ma appena leggo il suo nome sullo schermo mi blocco e di scatto guardo David, capisce subito che si tratta di Jon, viene veloce verso di me
"amore devi rispondere, tranquilla sono qui, fai finta di niente"
Rispondo "Ciao Jon" intanto David mima con le labbra il vivavoce ed io lo accontento subito mentre dall'altra parte si sente più forte la voce di Jon
"Ma dove cazzo sei finita" urla ed io sussulto
"Jon so-sono da mia madre" mentre guardo David serrare la mascella dalla rabbia e stringere forte i pugni tanto da sbiancare le nocche.
"Piccola scusa, non volevo spaventarti, ma è da ieri sera che ti cerco e mi sono preoccupato, quando torni a casa? Ho voglia di vederti".
"Ehmm, domani, torno domani in tarda mattinata" guardo David che rimane immobile ma è diventato un evidente fascio di nervi tesi.
"Ok allora a domani, non vedo l'ora di baciarti, mi sei mancata troppo. A domani piccola"
"A domani"
Termino la telefonata e lo guardo mentre cammina freneticamente per la stanza, mi avvicino, ma lui si blocca , mi ferma,
"No Cindy, ti prego non ti avvicinare, ho bisogno di calmarmi, l'idea di lui vicino a te mi fa impazzire"
"Ma David, ascolta..." Non mi permette di terminare la frase
"No Cindy, non c'è proprio nulla da dire, domani dovrai fare finta di niente con lui, e se ora ti tocco non rispondo di me" mi avvicino di più
"Io non ho paura di te" rilassa leggermente le spalle
"Sono io che ho paura di me, ho paura che se ti tocco ora ti farei mia in un modo talmente forte da farti male"

Mi avvicino ancora e gli poso le mani sulle spalle e lentamente le faccio scendere fino alla cintura per poi infilarle sotto la maglia
"E se fosse proprio quello che io volessi? Fammi tua,
fammi sentire il tuo corpo dentro di me,
fà in modo che l'immagine di noi due insieme si fissi nella mia mente,
fà in modo che domani sul mio corpo sia ancora chiaro il tuo profumo."
Con un braccio dietro la schiena mi stringe a sè, con l'altra mano mi afferra la nuca e mi bacia in modo forte, possessivo, travolgente. Mi alza da terra e io gli avvolgo le gambe in vita, senza mai staccare le nostre labbra si avvicina al divano, e si ci siede tenendomi in braccio, mi sfila la sua maglia e veloce, rude, mi morde un capezzolo, sussulto in un misto di eccitazione e dolore, ma non si ferma, mentre stuzzica e morde il mio seno, con le mani stringe i miei glutei, poi passa le dita sul bordo della mutandina e in un lampo lacera la stoffa tirandola, mentre è ancora con il viso sul mio seno, gli tiro i capelli presa in quest'attimo di eccitazione, e nello stesso momento sento un gemito uscirgli dalle labbra mentre tra le mie gambe sento forte la sua erezione, quest'uomo è capace di farmi morire e rinascere in pochi attimi, e mentre questo pensiero invade la mia mente, mi ritrovo con le spalle sul divano e in modo veloce e prepotente mi penetra con le dita, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "sei sempre pronta, ma solo con me, solo per me"
ed io inarco la schiena per i brividi che mi regala, sono sul punto di venire, ma lui esce da me e mi guarda "rispondimi" e mi ci vuole un attimo per capire cosa vuole "si, solo per te"
impaziente libera la sua erezione e mi penetra forte riempiendomi tutta, i suoi colpi mi sconvolgono, a tratti dolorosi, ma penso che non ne avrò mai abbastanza, e sento che sto per venire, lo guardo, e dalle vene che pulsano sul suo collo, dai muscoli tesi delle sulle sue braccia forti, capisco che è vicino anche lui, e finalmente veniamo insieme.

Sono stati giorni stupendi, sento davvero che ora nessuno ci può più separare. Si ferma in una strada vicino casa mia "Amore mi raccomando, non dire a nessuno di noi"
"No, non preoccuparti"
"Dobbiamo fare finta di niente, ma ti prego, sta attenta con Jon, non mi fido di lui"
"Si, fidati di me, ho capito, ne abbiamo già parlato prima di partire"
"Si, tra poco mi chiamerà Daniel e verdò cosa ha scoperto su quella parte di targa che ha preso Melany"
"Ok, io vado" apro la portiera per uscire ma mi afferra per il braccio
"Ti prego non lo baciare, non farti toccare, cercherò di far finire questa storia il più presto possibile" gli accarezzo il viso sorridendo, perchè è chiara la sofferenza che prova al solo pensiero di me e Jon, ma la stessa sofferenza si rispecchia sul mio volto se penso a lui e Amanda insieme
"Allora tu farai lo stesso? Io ci proverò davvero, ma tu questo so già che non puoi prometterlo. A presto, devo andare" e mentre scendo dall'auto col cuore pesante come un macigno mi chiama "Cindy, io ti amo, amo solo te"
gli sorrido, perchè lo so
"Anch'io ti amo. A presto".

Dopo ore passate a parlare con Mel, vado a lavoro, non so che effetto mi farà rivedere Jon dopo tutto quello che ho saputo, ma devo cercare di non far trasparire nulla, e poi devo lavorare al quel compleanno per il quale negli ultimi giorni la mamma della festeggiata mi ha mandato precise disposizioni. Già, mentre ero con lui, la mia casella di posta elettronica non smetteva di suonare un attimo, ma sono riuscita a coordinare parecchie cose anche mentre ero con lui, mi manca solo di rivedere piccoli e strani dettagli come un solo tavolo rettangolare al centro della sala, la signora ha detto che non ci saranno tanti invitati, sarà una festa intima, niente palloncini, solo fiori viola e rossi, povera bambina, non si divertirà per niente.

Entro in ufficio e con mia grande sorpresa non trovo Jon, mi siedo alla mia scrivania ed inizio a controllare i preparativi per l'inaugurazione di David. Mentre sono presa dal lavoro, due mani che si poggiano sulle mie spalle mi fanno tremare, ma mi ricompongo subito, Jon gira la mia sedia e senza darmi neanche il tempo di salutare, mi bacia
"Ciao piccola mi sei mancata" mi prende per i fianchi e mi fa alzare dalla sedia facendomi sbattere contro il suo torace, mi stringe i fianchi talmente forte che quasi sento le sue dita conficcarsi nella pelle "Jon, mi fai male, Jon", lo scuoto per le spalle ma non risponde sembra che stia pensando ad altro mentre guarda me, allora alzo la voce per farmi sentire, perchè penso che omai avrò dei lividi sui fianchi
"Jon basta mi stai facendo male", lui sembra riscuotersi dai suoi pensieri e mi lascia andare,
"Scusa piccola, non volevo farti male, pensavo ad altro. Come sta tua madre?" mi sembra alquanto strano il suo comportamento
"Sta bene, tutto bene, abbiamo passato un po di tempo insieme" mento mentre mi sistemo i capelli dietro l'orecchio e cerco di non guardarlo in viso, ma lui mi prende il mento e mi costringe a guardarlo negli occhi
"Tutto bene? Devi dirmi qualcosa?" mi sorprende, perchè sembra come se mi leggesse dentro
"No Jon, solo, ti chiedo di non correre, rispetta i miei tempi"
"Va bene piccola, e comunque volevo avvisarti che domani vorrei che tu mi accompagnassi ad un incontro"
"ok, di lavoro?"
"In un certo senso, vieni ora andiamo a mangiare".

Ciaooooo, che ne dite di questo nuovo capitolo?
E di tutto quello che abbiamo scoperto?
Ma ancora non è tutto......

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