Capitolo 9

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Lei
Mi faccio spazio tra la folla nella speranza di beccare Ennio. Intravedo Fabrizio e mi dirigo verso di lui immaginando di trovarlo con il mio amico ed è proprio lì che parla con la sua vecchia fiamma. Devo salvargli  la serata, non che non mi  piaccia Fabrizio ma non ho mai amato le minestre riscaldate, le ricadute. Da piccola ogni volta che mi prendeva la febbre due volte in un mese piangevo come una disperata perché mi pesava essere costretta in casa per una condizione che avevo appena vissuto. Mi avvicino  e saluto Fabrizio
《Allora che si fa? Ero andata solo a prendere una boccata d’aria.》Sgrano gli occhi ad Ennio mentre gli faccio cenno con la testa di farci un giro e subito sembra cogliere il mio messaggio.
《 Dai Lia, facciamoci un giro così vediamo di beccare Davide e beviamo qualcosa. Fabri è stato un piacere, ci vediamo in giro.》mi prende il braccio e andiamo via. Decidiamo di uscire a fumare una sigaretta così da poterci sentire mentre mi racconta l’incontro appena avvenuto.
《 Avevi ragione, dovevi salvarmi e non vedevo l’ora che arrivassi》le mani si agitano più del solito.
《 Non è cambiato di una virgola è sempre paranoico e ansioso al massimo. In 10 minuti, con tutta la musica,  mi ha fatto salire il crimine. Mi sono mantenuto per non prenderlo a calci, giuro. Tu invece hai solo fumato?》rido vedendo la delusione un po’ infantile sul suo viso.
Forse si aspettava davvero qualcosa di diverso.
《 Dai che te lo aspettavi teso, uno così non cambierà mai》gli accarezzo delicatamente la guancia, poi provo a distrarlo.
《 Ehm in realtà dovresti essere contento di me. Sono andata da Vittorio a chiedere il vino e c’era sto tipo al bancone che mi fissava, l’ho provocato e sono andata via, volevo solo provarci nuovamente dopo tempo.  Ho preso il vino, sono andata al balcone in cucina a fumare e dopo poco me lo ritrovo lì, che voleva fumarsi una sigaretta. Abbiamo parlato mi ha invitato a prendere da bere ma sti cazzi, volevo solo provare》mi rendo conto dal tono della voce di essere più nervosa di quanto vorrei.
Ennio coglie tutte le emozioni che mi frullano in testa e mi guarda con un sorriso beffardo stampato in volto.
《 Aspetta, aspetta. Procediamo con calma, di certo non te lo dovrai mica sposare.》scoppio a ridere al solo pensarci.
《 ma per me sei carta conosciuta Lia, tu non provi così tanto per... Se lo hai fatto è perché il tipo ti piace!?! Dimmi com’è! Solo così posso averne la certezza.》 Eccolo che si fomenta per poco, davvero poco.
《 Tu sei pazzo tesoro mio. Non mi piace assolutamente, si è il mio tipo ma non è né il luogo né il momento adatto questo.》 Non riesco a fare altro se non agitare la testa da destra a sinistra. La mia testa e il mio corpo si rifiutano di pensare ad un uomo nel senso romantico del termine.
《 Si, ok. Oltre tutte le varie paranoie, mi dici com’è?》alza gli occhi al cielo per farmi notare la sua impazienza e la mia testardaggine.
《Va bene. È scuro, alto e con un po' di pancia,  capelli ovviamente ricci e neri corti. Ma sai che quello conta poco per me. Sta di fatto che ha un bel sorriso e degli splendidi occhi, non sembra una cattiva persona.》la sua immagine si imprime nella mia mente facendo scivolare via parole che era meglio lasciare nascoste, abbasso lo sguardo incredula di ciò che ho appena detto.
Guardo subito Ennio e gli sorrido, per nascondere i timori che trapelano dagli occhi.
《 Bhe tesoro, allora è perfetto. 》Mi sorride dolcemente per confortarmi. Ennio conosce già tutte le paure che mi stanno frullando in testa.
《 Puoi sbloccarti con lui?! Non ti approcci con nessuno da un anno, non interagisce più con gli uomini. E non fai sesso tesoro, siamo esseri umani e abbiamo bisogno di soddisfare le nostre passioni.》 Lo guardo con rimprovero, non è il momento di parlare della mia vita sessuale ora.
《  Non guardarmi così,  non c’è nulla di male e lo sai bene. Non siamo più bambini e non hai più 18 anni. Non incastrarti di nuovo in un ricordo, non bloccarti. Lo hai fatto già una volta,dieci anni fa, per 7 lunghi anni. Ripeto, non sarà sicuramente “quello giusto” per la vita》virgoletta le parole con le mani.《 Ma è quello giusto per ricominciare, lo sento.  Poi sparisci,  non lo rivedrai mai più.  Non ci sarà alcun legame e alcuna complicazione, parola d’amico.》Si porta l'indice e il medio sulle labbra per poi posarle sulla mia guancia.Ci abbracciamo forte e poi mi riporta dentro.

Decidiamo subito di bere qualcosa, mentre ripenso alle parole scambiate poco fa con Ennio, alla possibilità di fare sesso con qualcuno che non sia Maurice  dopo un  anno e  non sapere neanche il suo nome. Non sono una ninfomane, anzi ho il problema contrario sono troppo fedele. Quasi come un cane, se amo qualcuno non mi concedo a nessun altro, come a giurare fedeltà incondizionata. Il sesso, anche senza amore è qualcosa di troppo intimo per me da poterlo fare con tutti. Ed è per questo che mi è capitato di rimanere bloccata per un amore mal corrisposto.
Provo a scacciare via questi dolorosi ricordi e mi rendo conto che è arrivato il nostro turno al bancone e penso che  quello di Vittorio,il barman improvvisato,  non finirà a breve.
《Cazzo, non so cosa prendere tu invece? 》Ennio è rivolto verso di me, ignora completamente Vittorio.
《Che ne dici se ci facciamo un cicchetto? Tipo il chili? Così ci diamo la botta finale.》 tutte le paranoie piano piano si trasformano in alcool nelle mie vene. Non sono ancora sbronza, mi trovo più nella fase brilla, un po' eccitata ed euforica.
《 wow ragazzi sembra di essere tornati a 10 anni fa, un viaggio nel passato.》 Vittorio come sempre non coglie l'occasione di stare zitto.
Come 10 anni fa, quando invece di vivere il mio tempo, soffrivo perché uno stupido ragazzo che non mi amava come meritavo. Anche le parole di Ennio riecheggiano nella mia mente, devo imparare a non cadere sempre negli stessi errori.
《 Ah tanto per la cronaca. Il tipo che prima stavi stuzzicando è tornato con un amico, gli parlava di te.》Vittorio è ostinato stasera e non vuole proprio tacere.
Ennio ovviamente non ci sta e risponde《 Ok, e tu perché non fai mai ciò che ti viene chiesto? Cioè quei cazzo di cicchetti e stai zitto?》
Tutto l'odio di questi anni Ennio gli e lo sta vomitando ora sul bancone. Essere gay in una piccola città  del Sud Italia non è mai stato facile, provate ad immaginare in adolescenza quanto è complicata.
Penso alle parole di Vittorio e mi chiedo, perché è capitato nella mia vita sto tipo? Non ho voglia di mettermi in gioco, di provare emozioni. Sono indifferente a tutto e non mi serve altro, soprattutto dopo aver pensato a come stavo dieci anni fa. Mi perdo completamente nei pensieri e non mi rendo conto che i cicchetti sono sul bancone ed Ennio mi guarda.
《 Bevilo tutto?》 Ennio ha già brindato senza aspettare risposta. Ma si dai, proprio come i vecchi tempi.
Ormai molto brilla mi faccio trasportare da Ennio tra la folla, diretti chissà dove. Arriviamo nella cucina dove prima avevo incontrato lui, e solo allóra noto che Ennio si era già acceso una sigaretta nel tragitto,tra la folla, che ora stava spegnendo  nel lavandino. Me ne offre una mentre ne prende un’altra per sé ma preferisco il tabacco, quindi rifiuto.
《 Ci sei ancora Lia? Prima ti eri persa, stavi pensando al nostro discorso e a quello che ha detto Vittorio?》 lo guardo mentre lecco la cartina, chiudo e ripongo tutto nel porta tabacco prima di accendere la sigaretta, così da prendere tempo per rispondere.
《 Si, mi sono persa un attimo.  Ho pensato a Lele, ai 7 anni persi a stragli dietro, a  Maurice e come mi sono trascurata in questi mesi. E si questo tipo mi fa paura, non voglio insista. 》 abbasso la testa e mi rendo conto che sto sbattendo i piedi come una bambina. 
《Mi nascondo ancora per non cogliere mai l’attimo, per provocare ma tornare poi sempre indietro sui miei passi. Per non rischiare.Odio fare sempre gli stessi errori, che palle》 intono delusa mentre scoppiamo a ridere.

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