Capitolo 12.1

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Lui

La mattina dopo mi sveglio presto con ancora la musica attiva. Alessia è girata di spalle ma dorme ancora, provo ad alzarmi piano senza svegliarla.
Vado in cucina e non c’è nessuno, mi dirigo cosi verso il bagno e vedo che è occupato.  Si sarà alzato qualcuno, apre la porta ed esce Vito.
《 Uè già in piedi pure tu? Ho visto gli orari del treno, quello delle 13:15 sembra perfetto, che ne dici Vito?》il mio amico si gratta la testa e annuisce.
《 Va bene metto su il caffe ja, prepariamo gli zaini e andiamo in stazione. 》mentre Vito si dirige in cucina,  decido di lavarmi e vestirmi.
Sotto la doccia il mio pensiero torna a Lei, stanotte l’ho sognata. Con il suo body di pizzo nero che le avvolge il sedere e il seno abbondante. I capelli lunghi e ricci sulle spalle che le incorniciano il viso. Mi manca e vorrei tanto rivederla, ho voglia di cercarla e so che lì non farò altro.
Esco dal bagno già pronto e raggiungo la cucina per fare colazione con il mio amico.
《Devo contattare un po' di gente così abbiamo da fare in ste serate e può essere che ci esce il
Capodanno》lo ascolto senza trasporto.
《Non sappiamo che minchia fare ‘mbare, per Amsterdam è ormai tardi, quindi dobbiamo accontentarci. E poi le ragazze sono proprio carine e ne conosco un bel po' lì》 mi fa l’occhiolino e sorride ma io sono perso altrove e non riesco ad appoggiare il suo entusiasmo.
《  oh, non metterti a depressione ora. Stai andando nella sua città e potrei addirittura conoscerla,  quindi stai su e goditela. Puoi almeno dire di essertela scopata.》 sbuffo, è proprio così che mi trovo ora senza nulla tra le  mani.
Mi accendo una sigaretta e sento dei rumori, arrivano da dietro le ragazze appena sveglie anche loro.
《 Buongiorno ragazze》 Vito sorride mentre aspira e le ragazze ricambiano sedendosi a tavola.
《 Allora andate via oggi?》 domanda Veronica a Vito
《 Si cucciola. Abbiamo del lavoro da fare a Napoli e dobbiamo partire tra un paio d’ore,  ma dai dopo Natale provo a salire di nuovo.》 Trattengo le risa mentre guardo Veronica che pende dalle labbra di Vito con gli occhioni tristi, crede davvero che lui tornerà qui per stare con lei, che ingenua.
Mentre Vito si prepara pulisco le tazze della colazione e controllo in giro per non dimenticare nulla.
Arriviamo in stazione alle 12e30, giusto il tempo di fare i biglietti , fumare una sigaretta e il treno arriva al binario. Scegliamo i posti singoli vicino le porte uno di fronte l’altro, chiacchieriamo delle serate a Napoli di Vito, quando io ero su in Francia, aspettando che il treno parta.
Alle 13:15, puntuale inizia una lenta corsa verso l’ennesima avventura, così decido di mettere le cuffie e perdermi nel paesaggio che scorre davanti ai miei occhi.
Arriviamo in stazione alle 15:45 e cerchiamo subito Antonio e Vincenzo, gli amici di Vito che ci ospiteranno.  Usciamo dalla stazione e Vito si dirige verso due ragazzi alti e scuri, si gira e mi fa cenno di sbrigarmi. Mi avvicino anche io.
《 Piacere Antonio.》
《 Piacere Enzo.》 I ragazzi hanno il suo stesso accento ciò mi conferma che sono nella sua zona.
《 Ciao ragazzi, piacere Joshua.》sembrano simpatici, Vito ha buoni gusti in fatto di amici.   
《 Ja uagliù andiamo, così posate gli zaini e ci facciamo un giro.》saliamo in macchina di Antonio e ci incamminiamo verso la mia prossima casa. I ragazzi parlano mentre io mi perdo con la testa piantata nel finestrino a guardare tutte le facce, i negozi,  le strade in cerca di Lei.
Dopo 10 minuti arriviamo a destinazione, parcheggiamo e scendiamo. Entriamo in uno dei tanti palazzi uguali, di colore arancio scuro, quasi rosso, l’appartamento è al primo piano così decidiamo di salire a piedi. In casa sono 3 coinquilini ed ora ce n’è solo uno che parte giovedì mattina, noi comunque abbiamo le chiavi d’ingresso e della camera dell’amico di Antonio ed Enzo. La camera ha un letto matrimoniale ed è molto grande. Il coinquilino ci sente ed esce dalla sua stanza per salutare, era stato avvisato da Beppe l’amico dei ragazzi.  Ci informa della sua partenza  e che se vogliamo trattenerci dobbiamo solo lasciare pulito, in più il divano in cucina può diventare letto matrimoniale per l’evenienza. Giacomo , è così che si chiama, è un tipo tranquillo e non sarà difficile passare del tempo qui. Questa volta è andata bene, capita anche questo quando si è sempre in giro. Posiamo i bagagli e chiediamo a Giacomo se vuole unirsi a noi per un aperitivo, accetta prende giubbino, chiavi e usciamo.
In macchina decidiamo di andare in un bar dove si mangia e beve con poco al centro città.  I ragazzi sono molto simpatici e socievoli, mi sento bene e per un momento sento che ti rivedrò Amèliè.
Forse non ora ma per noi non è finita qui.
Torno alla conversazione col sorriso sulle labbra.

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