Epilogo

5.7K 300 434
                                    

Harry era fermo da un tempo indeterminato in quel corridoio, davanti a quella porta...
Il suo cuore correndo all'impazzata riempiva le sue vene di una folle paura ad ogni battito.

Non sapeva a cosa sarebbe andato incontro girando quella maniglia, non sapeva cosa si sarebbe trovato davanti.
Tuttavia nessuna delle opzioni che gli erano state suggerite era incoraggiante.

L'unica cosa che gli diede la forza di agire fu che l'aspettare una risposta era forse ancora peggio di quale questa sarebbe stata.
Forse...

.

Girò la maniglia e spinse la porta lasciando che un sottile spiraglio di luce scivolasse fuori dalla stanza, riflettendosi sul pavimento del corridoio e abbagliando il moretto che fu costretto a sbattere le palpebre un paio di volte prima di abituarsi alla luce.

Draco era sdraiato sul letto dell'ospedale, giaceva tra lenzuola candide e la tenda della finestra ondeggiava appena mossa da un vento piacevole che gli scompigliava i capelli biondissimi.
Harry si sedette sul bordo del materasso e prese la mano di Malfoy tra le sue costatando come questa fosse se possibile ancora più pallida e fredda del solito.
Un groppo gli si fermò in gola, ma si costrinse a non lasciarsi andare: lui credeva in Draco, era certo che ce l'avrebbe fatta.
Per loro due, per riuscire ad avere il tempo di far crescere il bocciolo del loro amore ancora troppo giovane e invissuto per essere stroncato.

Harry strinse la sua mano con più forza e guardò il suo viso incredibilmente bello, rilassato e mortalmente calmo.

"Non puoi lasciarmi, ci sono ancora troppe cose che dobbiamo fare insieme."

Disse il moro deciso mentre scorgeva di sfuggita il cerchiolino argentato che circondava l'anulare di Draco.
Sorrise dolcemente a quella vista e si lasciò trasportare per un attimo dai pensieri...
... in mille modi aveva immaginato il suo matrimonio, ma in quel momento nessuno gli pareva più perfetto di quello che avrebbe scelto Draco, qualunque esso fosse.

.

Trascorsero i giorni ma Harry non smise di credere in Malfoy nemmeno per un istante e questo lo ricompensò: ricevuta la notizia del risveglio del biondo, il Grifondoro lasciò perdere la Gazzetta del profeta e si precipitò per i corridoi del San Mungo fino alla stanza di Draco.
Vedendolo seduto a guardare la finestra, sveglio, vivo, suo... perse un battito o forse cento e scoppiò in un pianto sommesso misto a riso.

Draco si voltò verso la porta, vide Harry e fu il regalo più bello che avesse mai ricevuto.
Sul suo volto si aprì un sorriso spontaneo e dolcissimo che fece sciogliere il moro, il quale si precipitò al suo fianco stringendolo cautamente mentre le sue lacrime leggere e scivolose come seta scendevano dalle sue guance fino alla spalla del Serpeverde.

''Ti amo"

Disse titubante la voce debole del biondo.
Harry non se lo aspettava... lo sapeva già, sapeva che Draco lo amava e sapeva di amarlo a sua volta con tutto se stesso, ma in effetti in quel momento non avrebbe voluto sentire altro.

"Ti amo"

Rispose allora il moro stringendolo con più forza.
Malfoy sentiva l'odore di Harry invadergli le narici e si rendeva conto di quanto dipendesse da certe sue piccole cose.
Come quelle due parole che gli sfiorarono l'orecchio in risposta alle sue... quelle due parole che avevano capovolto la sua vita dandogli per la prima volta la voglia di viverla davvero.

.

Una ricaduta... che cazzo vuol dire ricaduta?!

Pensava Harry

Basta forse a giustificare tutto questo? Dovrebbe essere sufficente per colmare questo vuoto che ho dentro?! Dovrebbe farmi sentire meglio?

Il moro si strinse le ginocchia al petto, aveva il fiato mozzato dalle lacrime, non respirava quasi mentre queste gli rigavano le guance e bagnavano la stoffa della sua divisa... della divisa di Draco.

Sapeva ancora di lui e questo apriva una ferita ancora più profonda nei pezzi del suo cuore, ma allo stesso tempo dava sollievo per un attimo con i ricordi...

I ricordi lo rendevano cieco... lo staccavano da quella realtà fredda e spaventosa quale era un mondo senza Draco e lo riscaldavano, lo rassicuravano ma lo illudevano con i loro incanti, rendendo così più doloroso il ritorno al presente.

Così per Harry trascorsero i mesi, passò un anno e il suo cuore non aveva mai smesso di sanguinare.
Ogni giorno era una lotta, il mondo attorno a lui era così vuoto e così spento, in bianco e nero, sgualcito come la pellicola di un vecchio film.
Cercava solo una mano da stringere, quella mano, per tornare a sorridere come faceva prima... per provare ancora quella leggerezza per fuggire da quel limbo.

"Ma le nostre vite saranno sempre e solo un atto di equilibrio che ha meno a che fare col dolore e molto più con la bellezza."

Non ricordava chi l'avesse detto... ricordava solo che quando lo aveva sentito la prima volta non aveva trovato dubbi che potessero contestare quella frase.
Ora invece era cambiato tutto, non ricordava cosa fosse la gioia di amare, l'amore era ormai solo dolore, dolore in tutte le sue sfaccettature, un diamante nero.

In effetti dopo la morte di Draco la sua vita era un continuo e passivo oscillare tra passato e presente, ma il presente gli faceva davvero schifo.

.

Quello non era un giorno particolare, era solo uno come tanti altri, ma forse il problema era proprio questo.
Stava facendo un bagno e fissava con insistenza il soffitto bianco.

Chiuse gli occhi ed era di nuovo in ospedale: l'odore di Draco, il tiepido vento che soffiava dalla finestra...

"Ti amo"

Gli aveva detto Draco... all'improvviso e senza una ragione.

Stava per lasciarsi andare ad un sorriso sereno quando il presente gli avvelenò il cuore di nuovo.
Una fitta strappò i brandelli del suo cuore in particelle ancora più piccole.
Voleva piangere e sfogarsi, ribellarsi, ma ormai lui non piangeva più, non riusciva più nemmeno in quello, era solo un uomo a pezzi.

Sospirando si lasciò scivolare con la testa sul fondo della vasca e ancora fissava il soffito attraverso lo specchio ondulato dell'acqua.
Poteva tornare su in qualsiasi momento, ma non ne aveva voglia.

Perché dovrei? In fondo cos'ho io ancora da dare?

Più ci rimuginava meno risposte valide trovava a questa domanda.
Nel frattempo i polmoni iniziarono a bruciargli nel petto e il suo istinto di sopravvivenza lo spingeva a risalire, ma lui non lo ascoltò.

Chiuse gli occhi e pensò a Draco con tutto se stesso.
In quell'istante in bilico tra la vita e la morte, con i polmoni sul punto di scoppiare, il pensiero di lui non faceva più male...

Una persona forte non lo farebbe...
Non sono il primo e non sarò l'ultimo ad aver perso l'amore della sua vita...
Ma io non posso continuare senza di lui... tenetevi la vostra forza e andate avanti ostinati a soffrire stupidamente.
Io scendo qui.

Così fu come addormentarsi... non sentì più niente ad un tratto, ma il suo volto era rilassato dal pensiero che dopo tutto quel dolore non avrebbe mai potuto trovare nulla di peggio.

N/A

Ho finito.
Ho ufficialmente finito la mia prima Drarry su Wattpad.
Non mi piace come ho scritto questo capitolo... avrei voluto poterlo rendere meglio... è stato davvero il più difficile da scrivere e ideare.
Non odiatemi per questo finale... ci ho pensato davvero a lungo, ma il mio istinto mi ha detto questo.
Ah scusate davvero per il ritardo... ma ci ho davvero davvero rimuginato a lungo.
E nulla.
È stato bello scrivere per voi.

Ary❄

My Unspoken Vertigo //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora