Capitolo 4

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Cosa accidenti sta succedendo!?

Si domandava Harry in ogni istante della sua esistenza da dopo che aveva concesso a Draco la sfida a Quidditch.

In quel momento, stavano camminando per i corridoi uno di fianco all'altro chiusi in un silenzio tombale che fu rotto da Draco solo dopo che ebbero superato il cancello della scuola, diretti al campo.

"Potter, ti vedo teso..."

Azzardó il biondo e il moro si voltó a guardarlo alzando un sopracciglio e gli rispose con tono provocatorio.

"E io ti vedo strano. Che diamine stai architettando, Malfoy?"

Draco sbuffò e mise le mani in tasca.

"Oh per Salazar, Potter, è così strano che io voglia semplicemente fare una partitella uno contro uno a Quidditch?"

Harry ridacchió e per Draco fu il paradiso.

"Certo che lo é, Malfoy! E lo é anche il modo in cui ti sei comportato con Ron ed Hermione!"

Gli fece presente il Grifondoro con tono a metà tra il canzonatorio, lo scherzoso e l'ammirato.
Draco arrossí vistosamente e balbetto qualcosa che somigliava a un "avevo i miei motivi..."

Harry preferí non approfondire il discorso e strinse la presa sulla borsa dei libri, chiudendosi di nuovo nel silenzio di poco prima.
Quella situazione stava diventando sempre piú strana: dov'era finito il solito Malfoy provocatorio e bastardo? Che accidenti era questo ibrido generato dall'unione tra il Serpeverde e una dolce ragazzina impacciata?

Magari, anzi, di sicuro è una strategia per ottenere qualcosa da me, Ron o Hermione... forse cerca delle informazioni.
Ma certo, mi sta chiedendo di giocare a Quidditch per poter spiare le tattiche dei Grifondoro!
Dannatissimo Malfoy!

Nonostante qualcosa dentro di lui lo supplicasse di non dare retta a questa ipotesi quasi certa, ma di affidarsi alla speranza che si potesse cambiare, il Grifondoro si fermó di colpo lungo il vialetto che conduceva al campo.

Draco lo notó subito e smise a sua volta di camminare.

"Potter, tutto okay?"

Il Serpeverde avrebbe voluto sapere cosa passava per la testa di quel dannatissimo moretto, ma non sapeva ancora praticare la lettura del pensiero, quindi si vide costretto a fare quella domanda.

Quando Harry alzó lo sguardo infuriato verso di lui Draco, che credeva che le cose stessero andando finalmente per il verso giusto, si sentí crollare.

Accidenti... e ora che ho sbagliato? Oh no, ti prego. Per una volta che ero riuscito a stare da solo con lui... nonono, per favore, dimmi che non mi sta davvero guardando come se fossi un rifiuto umano...

"Malfoy, rinuncia pure a scoprire le nostre tattiche di gioco, non sono così stupido come sembra: riconosco il cambiamento improvviso nei comportamenti di una persona.
Complimenti per averci provato."

Detto questo il moro si voltó di spalle e se ne andó infuriato.

Non posso crederci. Come può essere così scemo questo ragazzo?!

Furono i primi pensieri del Serpeverde appena ebbe udito le parole di Harry.
Subito dopo, peró, queste riflessioni vennero sostituite da un'altra: il biondino si rese conto che Potter lo aveva lasciato lí da solo come un'idiota in mezzo al vialetto.
E la sua occasione perfetta stava andando in fumo davanti ai suoi occhi.

A questo punto Draco si sentì combattuto: una parte di lui gli consigliava di lasciar perdere e trovarsi un'occasione migliore, ma l'altra parte gli gridava di seguirlo e di non lasciarsi sfuggire, un'altra volta, quell'opportunità.

My Unspoken Vertigo //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora