2-Soonyoung.

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Dopo la proposta di Seokmin sono rimasto a fissare le lancette che, una ad una, cambiavano posizione e indicavano un punto diverso della circonferenza che costituisce il mio orologio da polso. Il consiglio del mio amico consiste nel rimanere nei pressi dei dormitori fino alle 16, dunque fino all'apertura delle porte dell'auditorium, tutto ciò per evitare quelle situazioni in cui l'ansia può portarmi a piccoli urli nervosi, gridi di cui do piena ostentazione anche in pubblico.

«Mancano esattamente 6 minuti e 15 secondi alle 16.» Riabbasso la lunga manica della felpa e copro l'orologio, cercando di rimanere calmo e di emanare aura positiva attraverso il mio sorriso che tenta di non far trasparire tutta l'ansia che piano piano sta crescendo in me.

Sento Wonwoo sbuffare rumorosamente, contrariato ed infelice come sempre. Giuro che se rovina ulteriormente la mia aura positiva con la sua infinita negatività gli stacco le palle a morsi.

Mi accorgo poi della travagliata conversazione che Seokmin e lo sbuffatore stanno avendo, effetto dell'incredibile stanchezza che Wonwoo sta provando stando in piedi, quindi mi limito a tossire cosicché possano finirla al più presto. Riprendo a fissare insistentemente l'orologio, ma rendendomi conto che un'azione del genere non possa altro fare se non ricondurmi all'ansia, scelgo di pensare ad altro.

Infatti la mia attenzione ritorna dipoi completamente sui miei due compagni starnazzanti, ripeto la tattica della tosse e attendo un miglioramento.

Chiaramente non smettono, quindi rimango in attesa delle tanto agognate 16, tentando di non mettermi a strillare a causa del nervosismo, come al solito.

«Ragazzi, sono le 16, avviamoci».

La mia voce esce stranamente calma e non fa minimamente trasparire tutta l'apprensione che sta per divorarmi, quindi continuo a comportarmi serenamente e ci avviamo effettivamente verso l'auditorium.

Seokmin, che a quanto pare si è proclamato l'aprifila del gruppo, apre le due grandi porte d'acciaio che ci separano dal teatro e ci addentriamo completamente.

Noto, nel frattempo, anche Lee Jihun, il ragazzo che ho incontrato questa mattina, in compagnia di una ragazzina anch'ella dalla statura minuta e dagli insoliti tratti occidentali. Guardo nella loro direzione per simulare un cenno amichevole, ma nel farlo avverto dei brividi quasi impercettibili: qualcuno deve star parlando di me.

Il saluto viene ricambiato e i brividi prima sentiti scompaiono completamente, pertanto riprendo il viaggio verso il palco e vado poi a sistemarmi nelle piccole stanze al suo interno, indubbiamente accompagnato dai miei consorti. Questi luoghi vengono di solito utilizzati per provare prima di eventuali esibizioni, infatti sono piccole aule per ripassare parti delle coreografie o similia, provviste di specchi dalle dimensioni spropositate e da numerose sedie, quelle che bastano per ospitare un vasto numero di aspiranti idol.

Sono in un totale stato di trepidazione a causa dell'esibizione che dovremo tenere a breve, ma cerco di non agitarmi e torno a fissare insistentemente la nuca di Wonwoo, che spesso mi fa rilassare e tranquillizzare. Il caro mister infelicità è infatti situato davanti alla mia persona, stranamente in piedi. Di solito si butterebbe anche a terra pur di potersi sdraiare. Infatti fino a tre minuti fa quasi mangiava la prostata di Seokmin tanto soffriva per l'enorme sforzo compiuto nel reggersi in piedi.

La sua nuca è davvero interessante, l'osserverei per ore e non smetterei mai.

Lui non ne è a conoscenza, però, attualmente, so esattamente quanti capelli bianchi gli spuntano dalla radice cutanea.

➬yuck, svt.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora