Vernon Hansol Choi. L'essere con il quoziente intellettivo più basso a cui io possa pensare. Alla continua ricerca di popolarità, strada colma di insuccessi.
Oddio, dipende dalle situazioni.
Lo considero un gran bel ragazzo, dai lineamenti delicati e dal bel sorriso. I suoi tratti occidentali non fanno che enfatizzare la sua particolarità, viene infatti apprezzato, qualche volta. Se non fosse per i suoi modi di fare beoti e il suo continuo gesticolare, magari sarebbe anche il più popolare dell'istituto, non lo metto in dubbio.
Ma, nella maggior parte dei casi, si presenta un Vernon alquanto broccolo. Come quella volta in cui si avvicinò ad una ragazza dal viso cupo per chiederle "cosa è successo, ti è morto il gatto?". E sì, il suo gatto era davvero morto.
Non è uno dei migliori corteggiatori dell'universo, se posso dire la mia.
Magari non è tra i più svegli, ma è mio amico. Il suo continuo piagnisteo mi sta facendo preoccupare, credo proprio che sia il caso di contattare uno psicologo come si deve, forse posso chiedere al Preside se è possibile prenotare una seduta con l'esperto dell'istituto.
...
Mi trovo di fronte all'ufficio del preside, attendendo un qualche segno di vita che mi confermi di poter effettivamente entrare.
Sento una voce poco mascolina provenire dalle mie spalle, dunque mi volto, ancora scandalizzato, per poi coprire i miei occhi dopo tanto bagliore.
«Buongiorno, che fai qui?»
Mi piego dolorante e utilizzo le mie braccia per difendermi da cotale potenza luminosa, la Enel può solo accompagnare.
Il signor vice preside, anche conosciuto come "capelli giallo shock", sta tentando la comunicazione con la mia persona, alquanto inefficace a causa dei miei occhi ormai andati.
Una volta gli chiesero anche se fosse possibile sostituire i fanaletti di una macchina rotta con una sua ciocca di capelli, ma lui declinò l'offerta.
«Va tutto bene?» mi chiede lui, inconsapevole delle brutte azioni che sta commettendo e del dolore che sta arrecando alla mia vista.
Finalmente gli rispondo, strofinandomi ancora gli occhi e tentando di non venire accecato una seconda volta.
«Ah, desideri parlare con Kunpy?»
Con chi, perdonami?
«Ti faccio strada io, allora. KUNPY, TESORO, C'E' UNO STUDENTE CHE TI CERCA!» comincia a urlare eccitato, ancheggiando, con la voce più effeminata che abbia mai raggiunto il mio apparato uditivo.
Apre la porta disinvolto, per poi lanciarsi tra le braccia del preside, che non esita a ricambiare l'affetto appena ricevuto.
«Yugyyy! Che bel nasino che abbiamo oggi! Ma attenzione a non muoverlo incautamente, sia mai che mi cionchi un arto!» ride poi il preside, sfoggiando la sua tinta rosa zucchero filato.
Mi fanno venire fame.
Si volta dipoi verso di me, sempre con il vice preside sulle gambe, per chiedermi di cosa ho concretamente bisogno.
«Un mio amico sente la necessità di parlare con uno psicologo, si chiama Vernon Hansol Choi. Avrei bisogno di prenotare una seduta, se possibile.»
Mi guarda intensamente, noto quindi del mascara blu e dell'eccessivo ombretto dalle sfumature rosa. Poi apre la bocca per proferire parola e, come prima, mi soffermo sul suo trucco. Questa volta sfoggia un rossetto appena sbavato e non voglio sapere per cos'altro ha usato la sua cavità orale.
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➬yuck, svt.
FanfictionDove i Seventeen vogliono sfondare nel mondo della musica, ma finiscono per sfondarsi tra di loro. main ships: -jeongcheol -junhao -soonhoon -verkwan -soochan side ships: -jihan -minhao -soonchan -soonseok -chansol -wonhoon -gyuhan -seokkwan SCRIT...