Fiori bianchi

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Ore, ore interminabili, ne passano infinite, l'unica cosa a cui penso è Andrea, non ci riesco, non riesco a calmarmi, ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo, di stringerlo forte e sussurragli all'orecchio quanto lo possa amare; ma non accadrà, non cederò all'amore che mi lega. Lui tiene alla nostra amicizia. Io tengo alla nostra amicizia, tutto continuerà così com'è giusto che sia.

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Rumori assordanti; luci; domande; voci sconosciute; ticchettii; pensieri.
Questo è ciò che ho potuto udire da quando mi sono destato, avrei preferito non svegliarmi, continuare a dormire beatamente tra i miei sogni.

Sono confuso, non so dove mi trovo e sopratutto con chi mi trovo, le voci che sento sono troppe e non le conosco; so di non essere in Hotel, l'atmosfera è fredda, si sente profumo di detersivi e disinfettanti dappertutto, quello che riesco a ricreare nella mia testa è un edificio sanitario.

La faccenda non mi preoccupa, immaginavo sarei finito tra dottori e infermieri, ho illuso me stesso che il mal di testa e il tepore alle tempie fossero una semplice febbre, sarebbe passato tutto e la vacanza sarebbe filata in un batter d'occhio senza alcun impedimento; ora questa patetica allucinazione è crollata con un soffio di vento, lasciando spazio alla realtà, non sto bene, sono finito qui e sto rovinando il viaggio a Giovanni. Sono un disastro.

Ho liberato la mente dai medici che mi circondano e mi focalizzo sulle persone importanti.
I miei genitori non sanno nulla, non immaginano minimamente in che condizioni mi trovi, spero Giovanni abbia fatto uno squillo a casa per informarli, per colpa delle mia salute non potremmo tornare nel giorno stabilito e potrebbero preoccuparsi.

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Tra i pensieri che annebbiano tutto mi riaffiora alla mente un particolare, afferro il telefono e compongo il numero.

-"Giovanni! Oh caro come state? Procede bene la vacanza? Sono sicura che i Caraibi siano stupendi, oh quanto sarei voluta partire con voi.." La madre di Andrea risponde immediatamente con la sua voce calda e soave, quasi mi blocco e tentenno al pensiero di riferirle la salute del figlio.

-"B-..buongiorno, ha ragione, qui è una favola.." mi fermo, non riesco a proseguire.

-"Giovanni? Cosa accade? È successo qualcosa?"

-"Signora, penso sia opportuno informarla..
Andrea non sta bene, affatto. Sono qui al Pronto Soccorso da ore, i medici non mi hanno ancora chiamato, non so che dire, temo sia grave."

-"Giovan..."
Sento un tonfo, questo non promette bene.

-"Signora.  Sta bene? Stia tranquilla, ci sono io con Andrea, le prometto che tornerà in forma, farò il possibile. La richiamerò quando avrò maggiori dettagli. A risentirla."

Spengo il telefono rassegnato, non capisco perché stia accadendo tutto questo, perché stia accadendo ad Andrea.

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Ancora nulla.
Sto perdendo le speranze, aspetto senza resoconti, sento che tra poco sbotterò, la tensione trasuda da tutti i pori.

L'ansia mi assale, ogni minuto sempre più, decido di uscire, cambiare ambiente e prendere una boccata d'aria, liberarmi dai disinfettanti mi farà bene.
Con le gambe stremate mi alzo ed esco dallo stabile;
Girare senza meta non porterà a nulla, e poi, non sono uscito per perdere tempo. Mi incammino nei dintroni in cerca di un fioraio, voglio comprare delle rose bianche, sono le preferite di Andrea, desidero consegnarle al suo risveglio così che possa adorarne il profumo.

Non impiego molto a trovare una bottega di fiori incantevoli, tra tutta la tristezza che mi assale, sento un sorriso che mi tira il volto, sto pensando a quanto sarà felice di ricevere i suoi fiori prediletti.

Entro con passo leggero e mi fiondo nella sezione delle rose, poi le vedo, sono ammalianti, d'un bianco candido e casto, mi avvicino per sentirne il profumo.
Mi ritengo soddisfatto e chiamo la signorina al bancone che mi prepara un elegante mazzo di Splendide Rose, che a paragonarsi ad Andrea ammetto sfigurano miseramente.

Corro al Pronto Soccorso, voglio notizie, sono devastato dal non sapere.
Non appena varco l'ingresso nascondo i fiori dietro la schiena, rimango spiazzato da ciò che vedo.
Andrea è lì, seduto sulla panchina, col capo chino; non credo ai miei occhi.

Un senso di pura gioia tramutata in brividi mi pervade la schiena, sembra un sogno.

"ANDREA." Rompo il silenzio della sala e non mi importa, voglio attirare la sua attenzione.

Alza la testa lentamente e mi vede, da quel viso perfetto nasce un sorriso beato che intensifica i brividi;
Mi avvicino alla panchina, mi siedo e faccio in modo che i nostri sguardi si intersechino, combaciano come se fossimo nati per ammirarci.
I suoi occhi finalmente sono luminosi e felici come una volta.

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Giovanni non è portato per nascondere i sentimenti, il suo sorriso riempie il viso e contagia il mio; mi vuole bene ma non pensavo sino a questo punto.

Una lacrima dopo l'altra i suoi occhi si inondano in un pianto vorace che non intacca il riso a 32 denti, d'un tratto mi salta addosso e mi stringe, stringe come se non ci vedessimo da anni, stringe come mai è accaduto prima d'ora.

Sono un blocco di marmo senza emozioni, per me è quasi impossibile dimostrare ciò che provo, questo è quello che pensavo prima che mi porgesse quei fuori.

Lo vedo girarsi alle spalle e afferrare qualcosa, poi si ricompone e mi porge un mazzo;
10 rose bianche legate da un nastro ornato d'oro, questa volta non reggo, sento un vortice di sentimenti che mi pervade ogni periferia, poi accade.
Sento una calda lacrima irrigarmi la guancia sinistra.

È stato toccante vedere quanta attenzioni mi porge Giovanni, l'unico che mi capisce, l'unico che mi asseconda in ogni minima scelta, che sia giusta o sbagliata, l'unico che tiene a me.

Giovanni mi vuole bene, non un bene superficiale, è un bene che nasce dall'anima, riesco a sentirlo ogni volta che mi stringe a sé.
Sento che qualcosa in me sta cambiando, gli organi si accartocciano su se stessi ogni volta che s'avvicina;
Tiro alle amare conclusioni.
Io non voglio bene;
Io Amo Giovanni.
Ho impiegato anni a capire ma ora sento che posso andarne fiero, è il sentimento più vero e consistente che abbia mai provato nella mia triste e infima vita.
C'è ancora un vago dettaglio da considerare, devo confessare a Giovanni cosa rende la mia salute cagionevole.

ANGOLO AUTRICE
Stellina e commentino, per me è importante❤

1000 parole..
Sfinita da capo a piedi ahah

D'impegno mi son messa senza dubbio, scusate se il capitolo è totalmente dislocato e senza alcun filo logico ma è ciò che è fiorito dalla mia testa.
Mi farò perdonare, prometto.

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