Il tempo vola, molte cose cambiano: le situazioni in cui ci troviamo,i rapporti, i gusti, i punti di vista, le persone.
Beh, forse le persone no.Ognuno è un animale e si comporta da tale.
Ci lasciamo guidare inconsciamente dai propri istinti, i quali,a volte, risultano irrefrenabili.
Stiamo male e ci sentiamo intrappolati ?
Iniziamo a farci del male come se fossimo dei lupi che prenderebbero a morsi le proprie zampe pur di liberarsi dalle catene.
Ci sentiamo schiacciati dalla solitudine?
Ci circondiamo dai nostri simili pur di sentire quel senso di protezione e di calore attorno al nostro corpo così fragile e debole.L'unica cosa che ci differenzia dagli altri esseri viventi è la capacità di usare la nostra mente,ma,secondo me, è soltanto un nostro difetto.
Non facciamo altro che pensare, scovare,nei posti più bui della nostra mente, delle informazioni. Cerchiamo sempre delle risposte, ma più lo facciamo e più vediamo sorgerne delle altre. Abbiamo paura del futuro, abbiamo quel senso di incertezza che ci fa disperare, abbiamo paura di rimanere soli o di essere abbandonati dal nostro "branco", di essere rifiutati o non amati.
I nostri pensieri ci uccidono perché sono la causa diretta dei nostri comportamenti. Ci spingono ad agire in un certo modo piuttosto che in un altro,ma se anche per un attimo perdessimo questa capacità?
La società non sarebbe così dura con noi semplicemente perché non esisterebbe oppure rimarrebbe ridotta ad una "monarchia".Le nostre priorità sarebbero nutrirsi, procreare e sopravvivere.Non ci sarebbero le religioni, i drammi esistenziali e tutte quelle pippe mentali che ci facciamo.
Non staremmo male per colpa degli altri esseri viventi perché l'unico dolore che riusciremmo a provare è quello fisico,ovviamente, senza pensieri tipo: "hey,ma questo è un pezzo di merda e non gliela perdono."
Esisterebbe soltanto la legge del più forte.
Alla fine, nulla di che: chi vuole, sopravviva.