tredici

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tredici.    la finale

    la finale

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     SIAMO IN TELEVISIONE. Ci sono telecamere ovunque e, per tale motivo, saluto da tutte le parti come una matta. Ciao, mamma. Mi sto emozionando troppo, è che una persona non viene mica registrata tutti i giorni.

Presumo che le squadre si stanno già stancando perché, per colpa mia, non abbiamo ancora cominciato la Partita. Nathan, come un razzo, si posiziona di fianco a me guardandomi in cagnesco e mi trascina in centrocampo.

Ad aspettarmi c'è Axel al quale rivolgo una faccia buffa per farlo ridere o, per lo meno, attirare la sua attenzione, ma mi ignora.

Antipatico.

Guarda la squadra avversaria con tutto il ribrezzo possibile e non è poco.

Sta facendo agitare anche me.

Non riesco a smettere di guardarlo perché mi sorge una domanda esistenziale: come fa una persona ad essere così attraente anche con la fronte corrugata?

Davvero, non lo so. È umanamente impossibile, o è un angelo o un alieno, altrimenti non si spiega.

- Axel, calmati.

Non mi guarda. Faccio il labbruccio, odio quando mi ignorano.

Mi avvicino a lui e gli guardo la mano. Gli cade di fianco al bacino, come se fosse immobilizzata. L'istinto mi dice di accarezzargliela e, quasi senza rendermene conto conto, gliela prendo come se fosse un pezzo di cristallo e potesse rompersi da un momento all'altro. Come se fosse un bambino appena nato; con la paura si stringerlo troppo forte e fargli male, con la paura di sostenerlo troppo leggermente e farlo cadere.

E sì, ho appena paragonato la mano di Axel ad un bambino frignone e ciccione.

È una delle cose più strane che io abbia mai pensato, ma è così che mi sento e nella maggior parte dei casi non capiamo mai a pieno i nostri sentimenti.

Ora sì che mi sta guardando.

Ha il viso sereno, sembra si sia appena svegliato da un brutto sogno.

- Che fai? - domanda in un sussurro, fatico quasi a sentirlo.

Sorrido e inizio ad accarezzargli la mano come ho fatto in ospedale quando mi ha raccontato di sua sorella Julia e del motivo per cui aveva abbandonato il calcio.

- Vinceremo, okay? - gli stringo la mano. - Per Julia.

Mi guarda dritto negli occhi e sorride ampiamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2018 ⏰

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