Capitolo 7

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Storm

Per due volte consecutive della stessa sera, sono rimasto come un allocco alla mercè della mia compagna. Vorrei poter dire che è interamente colpa sua, ma sarò sincero per la prima volta dopo tanto tempo, sono io che mi sono comportato come un codardo. Comportandomi come ho sempre fatto con tutte le femmine che mi sono portato a letto, ma lei è speciale e unica, è la mia compagna e devo riuscire a trovare una tattica di comportamento diversa. Solo a sentire i miei ragionamenti contorti, mi darei una testata da solo. Maledizione non posso ridurmi come i miei amici che hanno trovato la loro compagna. Io sono uno spirito libero, un play boy incallito, un uomo che si è sempre vantato delle sue conquiste e non posso ridurmi a cadere hai piedi della mia compagna. Diamine sono Storm, un casanova che non ha mai cercato la sua compagna e che non la vuole neanche. <Storm ci sei?> mi riporta alla realtà la voce del mio amico Regan che mi fissa con i suoi occhi arancioni. <Si, ci sono> gli dico mentre siamo arrivati davanti all'edificio delle riunioni del branco, un vecchio fienile ristrutturato, appena fuori dal nostro villaggio. Ho chiesto a Regan ieri sera di riunire il consiglio degli anziani, facendo le veci del mio Beta. A questo proposito dovrò fare un'altra riunione, questa volta con tutto il branco, per annunciare la mia decisione di diventare Alpha e decidere chi mi farà da Beta. Per tutti gli dei come odio fare queste riunioni. Avrei dovuto prima riunire il branco per la mia decisione di diventare il loro capo, ma l'arrivo dei vampiri sul nostro territorio è molto più importante. <Io non posso entrare, però ricordati di riuscire a trovare un accordo sui vampiri> mi spiega Regan, visto che lui non è il mio vero Beta non può entrare alla riunione. <Certo, il consiglio è sempre lo stesso vero?> gli chiedo agitato e guardandolo con speranza. <Certo, sono duri a morire gli anziani> mi incoraggia, damndomi una pacca su una spalla e andando via. Faccio un respiro profondo ed apro il portone, entro e mi dirigo a passo spedito nel retro della sala, passo davanti ad un infinità di sedie e pache di legno consumato, aggiro il piccolo palco ed entro nella porta secondaria dove c'è un tavolo di legno massiccio, circondato da sei sedie. Cinque di queste sono già occupate dai membri del consiglio. E' composto da Barnaby il vecchio druido con una barba lunga bianca,degli occhi verdi che non si lasciano sfuggire niente e una tunica verde scuro, Blanch quella brutta vecchia strega, nonché a capo delle sacerdotesse, Belenus capo degli elfi con i suoi lunghi capelli bianchi, le orecchie a punta, gli occhi azzurri ed un portamento regale dovuto anche alla sua stazza imponente, Delia regina delle fate e ninfe, con i suoi lunghi capelli azzurri e la pelle verdognola a mento alto guarda tutti i presenti, Dorin re dei nani, con il viso arcigno e la sua adorata ascia depositata sul tavolo mi guarda storto con i suoi occhietti marroni. <Finalmente sei riuscito ad arrivare Sorm, capo clan dei licantropi> esclama Delia, guardandomi con gli occhi languidi. Rabbrividisco e mi siedo a capo tavola, alla mia destra c'è Barnaby seguito da Delia mentre alla mia sinistra c'è Belenus e Blanch, di fronte a me invece c'è quel nano malefico di Dorin. <Scusate il ritardo, ma ho dovuto sistemare delle faccende private> dico, rivolto a tutti. Bugia clamorosa, visto che ieri sera, dopo essere stato piantato in asso da Nova, arrivato a casa ho saccheggiato la riserva di liquori di mio padre e sono collassato sul divano. <Allora perchè ci hai riuniti con così poco anticipo?> mi dice in tono tagliente Blanch, trafiggendomi con i suoi occhi gialli. Mi agito sulla sedia, guardando ognuno negli occhi con sguardo serio. <I vampiri hanno invaso il nostro territorio, ieri sera ne ho seguito uno nel bosco, ma poi è scomparso senza lasciare traccia> gli dico mentre su tutti i volti dei presenti compare lo stupore. <Impossibile, ho aiutato io stesso a creare le barrirere che proteggono il nord dell'isola dai vampiri> esclama esterrefatto Barnaby, alzandosi in piedi e sbattendo energicamente il pugno sul tavolo. Sobbalzo dalla forza del colpo, non mi sarei mai aspettato così tanta forza da un vecchietto pelle e ossa come lui. <Mettiti seduto vecchia canaglia, come tu stai invecchiando anche la barriera ha ripercussioni su questo> esclama inviperita Blanch, guardando storto Barnaby che si siede controvoglia. <Zitta vecchia megera, che se non fosse per me sareste stati tutti azzannati da quei succhiasangue. Altro che pregare la vostra dea insulsa per salvarvi> sputa acido il vecchio druido contro la sacerdotessa. <Come osi insultare la nostra Triplice dea Madre, quando è stata proprio lei ha darvi il permesso per costruire i villaggi sull'isola secoli fa.> esclama Blanch con gli occhi che fanno scintille, mentre nella stanza si sente l'aria rarefatta dalla magia che circola tra quei due. <Tutte baggianate vecchia strega, è stato Belenus il nostro dio che oltre a concederci l'isola ci ha insegnato l'arte della scienza, del fuoco e posso andare avanti ad elencare all'infinito. La vostra Dea cos'ha fatto? Solo concedere la fertilità alle donne> esclama con tono ironico il druido mentre si accarezza la lunga barba bianca. Noi continuamo a guardarli bisticciare come ad una partita di ping-pong, mentre la mia testa sta per scoppiare per tutte le urla e insulti che si lanciano quei due. Mi massaggio l'attaccatura del naso, ormai sto per scoppiare. Sapevo che Blanch fosse così combattiva e con la lingua tagliente, ma il druido mi ha sorpreso me lo ricordavo calmo e pacato. Blanch dopo l'ultimo insulto diventa rossa come un pomodoro per l'incazzatura, mentre dalle sue mani iniziano a sprigionarsi delle piccole scintille di magia. Oh maledizione, qui si mette veramente male. <Ascolta brutto vecchio, sai dove ti inficco tutti i tuoi insulti?> esclama la vecchiaccia mentre si alza in piedi, lo stesso fa il druido. <No, dimmelo pure befana> sputa incazzato Barnaby. <Te li inficco nel...> inizia a dire Blanch, ma io l'ha blocco, alzandomi in piedi. <Zitti tutti e due> esclamo incazzato nero, ringhiandoli contro. I due vecchi mi guardano sconvolti, come due bambini scoperti ha bisticciare. <Adesso vi sedete e state in silenzio> gli ordino e i due si siedono, borbottando imprecazioni. <Ho detto zitti> gli ringhio contro, mentre il mio lupo smania di uscire. Quando non vola nemmeno una mosca, riprendo a parlare. <Adesso, si parla civilmente e troviamo un accordo su come agire, riguardo hai vampiri> dico a tutti mentre i due vecchi, abbassano la testa sconfitti.

Esco dalla sala delle riunioni, con un mal di testa indescrivibile. Naturalmente i due vecchi non sono riusciti a rimane zitti e buoni. Fuguriamoci se si davano una calmata, soprattutto dopo che hanno distrutto metà stanza. Per fortuna siamo riusciti, alla fine, a decidere che per il momento non faremo niente, ma saremo più in allerta se ci sono altri casi di vampiri nel villaggio. Intanto, aumenteremo i controlli su tutto il perimetro della barriera, facendo dei turni di guardia per ciascun clan. Entro in casa, sbattendo la porta, mentre mi massaggio la testa. <Fammi indovinare, Blanch e Barnaby si sono scannati?> mi domanda mia sorella, guardandomi divertita mentre io mi siedo sul divano, imprecando contro quei due. <Esatto, potevi anche avvertirmi di quei due cha fanno scintille nel vero senso della parola purtroppo> le dico, guardandola male. <No, così mi sarei persa tutto il divertimento di vederti diventare pazzo per quei due> mi dice ghingnando divertita. <Ora che mi ricordo, riunisci tutto il branco, è ora che sappiano chi è l'Alpha di questo clan> le dico mentre mi verso un bicchiere di scotch, ho bisogno di tutto l'alcool possibile per sopravvivere ad un altra riunione. La riunione del consiglio è una passaggeta in confronto con quello che mi aspetta a quella del branco.


My Alpha 3  Inside the earthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora