Nova
Mi sveglio alle prime luci dell'alba e con un mugugno sommesso, mi alzo dal letto di malavoglia. Oggi non mi posso permettere di fare il bradipo per tutto il giorno, ormai la seconda sessione di esami del primo anno di università di infermieristica in Scozia, l'ho terminata ieri dando l'ultimo esame di psicologia clinica. Quindi sono costretta a ritornare a Portree, ad aiutare quella vecchia megera di mia nonna con il pub. Sbuffo spazientita, invidiando la mia compagna di stanza Cassandra, nonché migliore amica, che dorme ancora come un ghiro sotto un cumulo di coperte che la coprono del tutto e se non fosse per il suo russare potrei pensare che non ci sia neanche. Prendo le cose che mi servono per fare una doccia nei bagni in comune, cercando di essere il più silenziosa possibile e per fortuna è talmente presto che non c'è anima viva nei bagni. Finita la doccia cerco di asciugarmi e piastrarmi la matassa rossa informe sulla mia testa, dovrei proprio tagliarli, ma non ho il coraggio ogni volta che mi si presenta l'occasione e continuo a rimandare. Rientro nella nostra camera del dormitorio vestita e pulita, ad accogliermi c'è Cassandra che sbadiglia, facendomi avere una perfetta visuale delle sue tonsille. <Buongiorno> mugugna ancora assonata mentre si stiracchia come una gattina. <'Giorno Cass, allora ci vediamo domani alla festa di Beltane?> le chiedo conferma, anche lei abita a Portree come me, e ogni anno quando cade il solstizio di primavera si festeggia questa festa pagana che è originaria dei celti, nostri antichi antenati. <Purtroppo si, odio quel posto, ma i miei mi obbligano a tornarci ad ogni festività. Se fosse per me, me ne starei stravaccata qui per tutto il tempo.> mi dice con il viso oscurato, i suoi occhi già neri come la pece lo diventano ancora di più se possibile. Le lancio un cuscino e i suoi capelli argentei si scompigliano ancora di più. <Non fare quella faccia, non sei tu che dovrai servire tutti gli ubriaconi della festa domani> le dico, cercando di risollevarle il morale. <Vero, sei tu la schiava che Blanch vuole ad ogni festa e non, nel suo pub> mi dice ridendo, tutti conoscono quella vecchia strega di mia nonna, che per me è come una dittatrice quando si parla del gestire il suo adorato pub. Faccio una smorfia, ormai preparata al peggio. <Purtroppo è così, gli ho proposto un casino di ragazze in gamba e molto più brave di me come cameriere, ma le ha fatte scappare tutte a gambe levate>le dico ringhiando e ricordando l'ultima ragazza che ha fatto scappare. La poverina era arrivata apposta da Glasgow e la maledetta vecchiaccia si fa trovare sul bancone nuda, con solo una ghirlanda di fiori a nascondere la sua nudità, mentre medita. Cosa che non ha mai fatto in vita sua e così ho dovuto dire addio a quella povera ragazza scandalizzata da un'ottantenne. Cassandra si mette a ridere, sicuramente ricordando le disavventure che le ho raccontato sulle povere aspiranti cameriere e l'inventiva di mia nonna. <Non c'è niente da ridere, quella maledetta vecchietta mi manderà al manicomio prima dei trentanni> le dico mentre metto le ultime cose nel borsone. <Bhe guarda il lato positivo, ti mancano ancora dieci anni prima che tu vada in un manicomio allora> mi dice la mia amica mentre ghigna ancora divertita. <Vedremo, allora non c'è problema se dico a mia nonna che ci aiuterai a servire domani?> le rispondo malefica mentre Cassandra cambia espressione, strabuzzando gli occhi e con la bocca spalancata. <Non oseresti> mi dice ancora sconvolta e con il terrore negli occhi per stare sotto le direttive della dittatrice. <Oh si cara, oserei eccome> le rispondo prima di uscire dalla stanza e lasciarla a friggere con il dilemma di lavorare con me domani. Ghigno divertita mentre mi dirigo verso la mia auto scassata che mi ha accompagnato in questi anni e mi metto in moto, destinazione Portree.
Appena arrivo davanti a casa di mia nonna, una vecchia casetta di legno, lontana dal centro cittadino mi accorgo che come un imbranata ho dimenticato il mio mazzo di chiavi al dormitorio. Non mi rimane altro che bussare alla porta, armata di borsone da una parte e con la borsa dove ho messo i libri universitari dall'altra tento di bussare. <Arrivo> sento la voce gracchiante della vecchietta raggiungermi, però ad aprirmi la porta non è mia nonna, ma bensì il nostro vicino di casa settantenne tutto scarmigliato e con la maglietta al contrario. <Signor Johnson> lo saluto sbalordita, con la bocca spalancata. Il povero anziano arrossisce sotto il mio sguardo e mugugnando qualcosa, scappa a casa sua. Intanto mia nonna mi raggiunge, con solo un asciugamano addosso. <Nonna, ma che diavolo combini? Te la fai pure con il vicino di casa? Non ti bastava il postino e il sindaco?> le dico con il viso come un pesce lesso, non potendo ancora credere ha quello che hanno visto i miei occhi. < Suvvia cara, non c'è bisogno di scandalizzarsi così tanto. Un po' di sano sesso alla mia età fa benissimo, anzi dovresti farlo anche tu, ti vedo troppo sciupata> mi dice ammiccando e facendomi pure l'occhiolino. La guardo ancora sbalordita, immaginandomi la sua ginnastica mattutina con il vicino e per poco non vomito il caffè che ho trangugiato per strada. Dovrei essere abituata alle stranezze di mia nonna, ma ancora non ci sono riuscita del tutto. <Ma nonna, non hai paura di rimanere incastrata, sai, hai una certa età e gli acciacchi iniziano a farsi sentire> le chiedo, ed è più forte di me, d'altronde ha ragione su una cosa anche se è difficile ammetterlo. Ma mia nonna ha una vita sessuale più movimentata della mia e di parecchio, se devo essere sincera. <Non dire sciocchezze, sono allenata per questo e altro ragazzina> mi dice avviandosi all'interno dell'abitazione. Non faccio altre domande, per la paura delle sue risposte e la seguo all'interno. Se lo sa Cassandra che mia nonna si da, da fare anche con il nostro vicino di casa, ci rimane secca. Appoggio le mie cose nella mia vecchia stanza, se devo essere sincera mi era mancata. Con le pareti verdi, l'immensa libreria che ospita tutti i miei libri più cari, il mio letto a baldacchino e il piccolo terrazzo che affaccia sul bosco dove da piccola mi rifugiavo a leggere i libri, quando la realtà era troppo opprimente. <Cara, sta sera mi aiuti con il pub vero?> sbuca la testa di mia nonna dalla e ringraziando gli dei vestita di tutto punto. <Ma sono appena arrivata!> inizio a lamentarmi, anche se so già che l'avrà vinta la vecchia. <Suvvia, tu sei giovane e forte, poi mi servono due braccia in più per organizzare il tutto per la festa di domani> mi dice mentre fa gli occhi da cucciolo abbandonato. <E va bene> le dico sbuffando, ormai sa che non posso dire mai di no alla sua occhiata. Per fortuna, dicono che anche io faccio lo stesso effetto, visto che ho preso gli stessi occhi gialli di mia nonna. <Perfetto> mi dice uscendo dalla mia stanza, ma per poi ritornare quasi subito dopo <Ah, quasi mi dimenticavo! Chiedi anche a Cass se ci può dare una mano domani alla festa> mi dice per poi uscire definitivamente dalla mia stanza, mentre ghigno divertita, pregustando già le lamentele della mia amica di domani, quando scoprirà che la vecchiaccia l'ha incastrata.
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Salve bella gente 😘
Ecco svelata la protagonista, Nova, come vi sembra? (Sopra ho messo una foto di lei) Io adoro sua nonna se devo essere sincera ahaha
Fatemi sapere come vi sembra questo nuovo capitolo😍 e se avete domande sono pronta a rispondere👊
Baci❤
P. S. MOLTO IMPORTANTE
Di solito non faccio mai pubblicità, ma questa iniziativa mi ha colpita molto. Si tratta di un progetto ideato da Lara_Cova che è spiegato bene sulla pagina di instagram "_la_vetrina_di_wattpad_" se avete tempo passate sulla loro pagina, grazie mille❤❤
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My Alpha 3 Inside the earth
Werewolf# Terzo libro della serie My Alpha # Storm è scappato dalla sua terra, l'isola di Skye, molti anni fa. Mai e poi mai avrebbe pensato rimetterci piede in quelle terre selvagge e ribelli, proprio come il suo spirito. Nova è una semplice studentessa d...