Capitolo 3

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Storm

Mi sveglio con un mal di testa allucinante e maledico mentalmente il whisky scozzese. Controllo dove sono e mi faccio un applauso mentale per essere riuscito a ritornare nella mia vecchia casa, guardo la stanza che un tempo mi apparteneva, è stata ristrutturata parecchio come la maggior parte della casa d'altronde, rendendola più moderna e accogliente di qualche decennio fa. Le pareti un tempo bianche sono state coperte da assi di legno chiaro, trasformando nello stile rustico la maggior parte delle stanze. Guardo l'ospite indesiderata dall'altra estremità del letto, quella che mi sembrava una bella bionda ora è solo un ammasso di trucco informe e i capelli sembrano paglia incolta. Per fortuna anche lei è un licantropo, se no me le sarei sentite di tutti i colori da parte della mia sorellina. Mi alzo malamente dal letto e ciondolando mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia che, spero possa essere rigenerante. <Storm, c'è una visita per te!> esclama mia sorella, entrando nella camera, proprio quando sto per uscire dal bagno avvolto solo da un asciugamano in vita. Intanto la donna bionda si è svegliata, stiracchiandosi pigramente, mangiandomi con lo sguardo e leccandosi le labbra troppo carnose. <Dian che cosa ci fai qui?> esclama Layla, guardandola in cagnesco. <Ciao tesoro, ho fatto baldoria con lui ieri sera> le risponde ammiccando nella mia direzione, mentre io rimango disgustato da lei. Davvero, cosa diavolo ci ho trovato di attraente in una così ieri sera? Mi rispondo da solo, il troppo whisky a volte fa miracoli su persone che manco avrei guardato di striscio. <Conviene che te ne vai> le dico in tono duro, senza ammettere repliche. <Ma tesoro, non vuoi fare il secondo round mattutino?> mi chiede la gatta morta, le ho sempre odiate perchè sono peggio delle sanguisughe senza un minimo di colonna vertebrale. <No vattene> le dico perentorio, aspettando che si rivesta con le braccia incrociate. Intanto mia sorella continua a guardarla male e già mi aspetto una bella lavata di capo. Appena esce dalla casa, lo sguardo di Layla si sposta su di me. <Come diavolo hai fatto ad andare a letto con una poco di buono del genere?> mi chiede lei, incrociando le braccia e guardandomi con i suoi occhi verdi, da gatta selvatica, inquisitori. <Troppo alcool, cosa stavi dicendo prima di fulminare Dian con gli occhi?> le chiedo mentre mi tolgo l'asciugamano e Layla mi da le spalle imbarazzata. <E' venuto a trovarti un tuo vecchio amico> mi dice, stringendo i pugni e penso che neanche questa persona che è venuto a trovarci le stia molto simpatica. <Io non ho mai avuto amici qui> le rispondo, ripensando a chi potrebbe essere, ma davvero non riesco a ricordarmene nemmeno una persona che mia sia stata amica. A parte quella vecchia strega di Blanch. <Non ti dice niente il nome Regan?> mi chiede voltandosi nella mia direzione, ormai sono vestito. Ci penso veramente tanto, ma proprio non mi viene in mente, ma all'improvviso ho un illuminazione. Regan era un ragazzino più piccolo di me, anche lui era sempre perseguitato dai bulletti del villaggio e negli ultimi anni della mia convivenza in questo posto abbiamo legato molto. Come diavolo ho fatto a dimenticarmi di una delle poche persone con cui stavo bene nel periodo più buio della mia vita?

 Ci avviamo in cucina e lo vedo dopo tanti anni. Non è più il ragazzino gracile di una volta, adesso è alto come me e robusto, l'unica caratteristica che lo distingue sono gli occhi arancioni come quelli di un leone e la matassa di ricci castani che non è cambiata. <Regan> gli dico, sorridendo mentre mi avvicino a lui. <Storm, vecchio mio> mi dice mentre ci scambiamo il saluto tipicamente maschile. <E' da parecchio che non ci vediamo> mi dice mentre fa un cenno di saluto a mia sorella, ma lei gira il viso dall'altra parte. Alzo un sopracciglio nella sua direzione, ma fa finta di niente. <Già, ti va di farmi fare un giro per il villaggio?> gli chiedo, ora sono proprio curioso di come è cambiato, sia la gente del posto sia il villaggio in sè. <Certo> mi risponde sorridendo, anche se è scuro in viso, sicuramente per il rifiuto di mia sorella nel guardarlo. Ci incamminiamo per il sentiero che porta al centro, una piccola piazzola con un pozzo al centro e tutt'intorno piccole casette, tutte di legno. Gli abitanti ci guardano o per meglio dire mi guardano curiosi, ma faccio finta di niente. Non è cambiato molto in questi anni della mia assenza, a parte che adesso c'è l'elettricità, antenne satellitari connesse, e non le lampade ad olio. <Allora ho saputo che il vecchio Alpha Dorian ti ha incastrato, anche dalla sua tomba> mi dice ironico e con una vena di disprezzo nella voce. Come me, anche lui detestava mio padre e la sua tirannia vecchio stile. <Purtroppo è così, non so come sia possibile. Pensavo che ormai il branco fosse condotto da Layla.> gli dico pensieroso, mentre dei bambini ci passano davanti, correndo e scherzando tra loro. <Si è sempre rifiutata, perchè sapeva che tu eri l'erede del titolo. Ci ha messo anni a convincere tuo padre della cosa> mi dice mentre ci incamminiamo all'interno del bosco, lasciandoci dietro il villaggio. <Immagino, ma io non voglio avere questa responsabilità. Ho già un mio branco nel sud degli Stati Uniti. > gli dico, anche se ormai ho passato lo scettro al mio beta. Visto i continui spostamenti che ho fatto negli ultimi anni per aiutare prima Darden e poi Sven. <Lo so, i Black Scorpions giusto? Ho visto il tatuaggio che hai sul bicipite dello scorpione che vi contraddistingue.> mi dice e noto che non si lascia sfuggire nemmeno il più piccolo dettaglio. <Esatto, anche se ormai non sono più il loro Alpha, ho lasciato il timone al mio beta per i troppi spostamenti che facevo> gli rispondo mentre siamo arrivati in una radura non molto distante da casa mia. <Quindi potresti benissimo diventare il nostro Alpha> mi dice sorridendo. <Non lo so. Rispondimi ad una mia curiosità, ma sei ancora cotto di mia sorella come molti anni fa?> gli chiedo sia per cambiare discorso, sia perchè sono tremendamente curioso. Regan arrossisce vistosamente, noto che è rimasta ancora una traccia del ragazzino timido di un tempo. <Diciamo che ne sono proprio innamorato, sono ormai duecento anni che le vado dietro, ma lei sembra odiarmi. Ho anche avuto il coraggio, alcuni anni fa, di farle una corte spietata, ma lei si incazzava sempre e mi rispondeva sempre male, cacciandomi via malamente. Mentre tuo padre se la rideva di gusto> mi dice mogio e abbassando il capo. <Quindi è la tua compagna di vita?> gli chiedo per esserne sicuro, anche se mi sembra una cosa strana che lei non se ne sia mai resa conto. Regan alza lo sguardo e punta i suoi occhi arancio su di me. <Ne sono certo, d'altronde mi chiedo come sia possibile altrimenti avere dei sentimenti così forti per una persona in così tanti anni> mi dice convinto di ogni parola che mi ha detto. Io annuisco pensieroso e appuntandomi mentalmente di fare un discorsetto a Layla. Ritorniamo lentamente al centro del villaggio e Regan si scontra con una ragazzina strana. Ha i capelli argentati e quando incrocia gli occhi con il mio amico, noto che ha due pozze nere al posto degli occhi. <Oh scusa Cassandra> le dice Regan mentre lei arrossisce vistosamente e scappa via, trascinandosi un pesante zaino. La guardo curioso, mentre entra in una delle case del branco. <Lei chi è?> gli chiedo, riportando lo sguardo su Regan. <E' Cassandra, e non guardarla come se la volessi mangiarla a colazione, non ti è bastata Dian? Poi in confronto a noi è una bambina, ha appena vent'anni. > mi dice guardandomi storto. <Che c'è? Ero solo curioso anche se una bella botta gliela darei volentieri> gli dico, facendoli l'occhiolino. Certe abitudini, anche nel posto che odio di più al mondo, faticano ad andarsene. <Se ti dico chi è il padre la odieresti quanto me> mi dice lui, alzando un sopracciglio e rimanendo serio. <Chi è?> gli chiedo curioso. <Dag> mi dice, guardandomi scuro in volto. Solo il nome, mi fa ricordare tutto, lui era il capo dei ragazzi che si accanivano su di noi e anche il più violento. Maledetto bastardo, pensavo che se ne fosse andato o peggio morto. <Da quando ha avuto sua figlia però si è calmato molto, anche se non si sa chi sia sua madre> mi dice mentre siamo arrivati davanti a casa mia. <Sai, pensavo che diventare il vostro Alpha non sia più così una cattiva idea. Almeno potrei sbarazzarmi della feccia che inquina questo branco.> gli dico con un ghigno sul volto, pensando già a quello che potrei fare ai miei vecchi aguzzini. <Concordo con te Storm> mi risponde Regan ricambiando il ghigno. Penso che tutto sommato non ho fatto un viaggio a vuoto e potrei finalmente vendicarmi dei miei vecchi aguzzini.

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Salve bella gente 😘
Che ne pensate Regan?( Sopra una sua foto) Fatemi sapere in tanti ahaha
Baci❤😘

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