Capitolo 1

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Ed eccomi qui, mentre sorseggio un thè per svegliarmi un po', a parlare di nuovo da sola nella mia testa..come se fossi la voce fuoricampo, di un film.

Non mi sembra vero che oggi, io proprio io, Anastasia Rose Steele, compio 35 anni! Forse perché  la mia vita,  è stata così tanto incasinata, che me ne sento il doppio!
Una folata di vento fa aprire la finestra, facendo entrare una aria gelida, sono già un po' di anni che abito nel Maryland, eppure non mi sono ancora abituata al clima, così diverso, rispetto a Los angels, dove sono cresciuta..

Anche se io e mio padre non andiamo d'accordo, devo a lui l'amore per la medicina e proprio,
Come lui, Anche io sono diventata un medico, laureandomi ad Harvard.
Oggi faccio farte dello staff chirurghico del prestigiosissimo 'Johns Hopkins Hospital' a Baltimora, uno dei migliori ospedali al mondo!
Nei miei anni di specializzazione in chirurgia, mio padre, anziché incoraggiarmi a raggiungere i miei sogni, come avrebbe fatto qualsiasi genitore, ha sempre cercato di farmi desistere, ripetendomi costantemente e ciclicamente la stessa frase:

"La chirurgia è agonismo, e tu non sei mordace. sarai sempre mediocre, e il cognome che porti non può essere associato alla mediocrità...Specializzati in dermatologia!"
E invece, ad oggi, posso dire "ce l'ho fatta"!

Con gli anni, sono diventata molto cinica, nessuna emozione può scalfirmi, forse è per quello che sono così brillante, nel mio lavoro...
SOLO nel mio lavoro, perchè La mia vita privata invece è un completo disastro!!!

Se ci fosse ancora mia madre sarebbe tutto diverso, lei me la ricordo di una dolcezza infinita. Crescerle accanto, mi avrebbe sicuramente aiutato ad essere una persona migliore, più empatia con i pazienti e magari anche a desiderare rapporti stabili o dei figli, ma con i se e con i ma, non si va da nessuna parte.
E' morta per un'emorragia cerebrale dovuto ad un incidente, non diagnosticata in tempo...è per quello che non ho mai avuto perplessità sulla scelta della mia specializzazione.

Sarà forse perché Grey's Anatomy è il mio telefilm preferito, sarà forse perché anche io ho subito i duri anni da specializzanda o sarà forse perchè anche io adoro la tequila, ma a volte, mi ritrovo molto nella Meredith delle prime stagioni... cupa e triste, soprattutto ripensando al passato, spesso mi domando se davvero ho preso le decisioni giuste...

Credo che nella vita, si possa amare davvero un'unica volta, senza incappare nell'errore di confondere l'innamoramento con l'amore, ed io, il mio vero amore, l'avevo già incontrato e lasciato andare, per colpa solo di me stessa, e delle mie azioni.
L'avevo conosciuto all'università, era un mio professore, di 20 anni più di me, un dio della chirurgia cardio-toracica, dal quale ho imparato tantissimo e con il quale ho avuto una storia molto intensa, finita male, per entrambi, anche se usare il termine 'male ' è a dir poco riduttivo, dal momento che, mi sono trasferita in sordina, in un weekend di luglio, lasciandogli sul comodino l'anello di fidanzamento e un post it. Si, avete capito bene, l'ho lasciato con un post it:

" Era troppo, addio. Ana"

Che stronza eh? Lasciare il proprio fidanzato, con il quale si condivideva tutto, in questo modo così codardo... Forse si, forse potevo aspettare che ritornasse a casa da quel maledetto convegno e dirglielo di persona, ma lo amavo troppo per affrontarlo apertamente e probabilmente se l'avessi fatto, non avrei mai trovato il coraggio di andare fino in fondo...
Da quella volta il dio cardiochirurgo, come l'ho sempre soprannominato io, non l'ho mai più visto ne sentito, anche se leggo, costantemente, tutte le sue pubblicazioni, sui vari giornali di medicina e chirurgia.

Ma torniamo ad oggi, un'altra caratteristica che mi accomuna a Meredith? anche io ho un'amica per la quale farei tutto e lo stesso lei farebbe per me, anche io ho la "mia persona", la dottoressa Katherine Kavanagh, amiche dai tempi del college, entrambe abbiamo frequentato la Brown, e anche se ammesse in differenti facoltà di medicina, e di specializzazione, non ci siamo mai perse, finendo poi, a lavorare entrambe al Johns Hopkins.

Ieri, Kate, mi ha implorato per un cambio di turno al pronto soccorso dell'ultimo minuto, non mi ha voluto dire il motivo, ma penso c'entri il ragazzo che ha conosciuto in palestra, anche se io odio stare al prontosoccorso, ovviamente ho acconsentito..!!

Ma, i miei pensieri vengono bruscamente interrotti, quando una voce maschile mi riporta alla realtà..

- dottoressa Steele ...ha sentito quello che le ho detto??

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