Capitolo 29

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Il giorno dopo, continuo imperterrita a chiamare Christian, l'ho cercato ovunque: in ufficio, in ospedale, in palestra, a casa nostra, a casa dei suoi, da Elliot, sono andata persino da Elena.. ma niente, nessuno sa dove possa essere.
Sono preoccupatissima, ho un'angoscia incredibile!!

Lo chiamo ancora, sarà la settecentesima chiamata a vuoto che faccio, poi sento il rumore dell'ascensore.

- Christian!!

- no dottoressa, sono solo Taylor. Mr Grey mi ha chiesto di lasciarle questa lettera, e di dirle se per favore, può smetterla di chiamarlo, perché tanto non ha intenzione di rispondere.
Vedo Taylor parecchio imbarazzato nel dirmi ció, e con uno sguardo basso mi consegna la lettera fra le mani.

Anastasia,

Troviamoci domani alle 15.00, al 674 Main Street, 23esimo piano. Parleremo li.

Christian

Eh??? Ma cosa diavolo sta succedendo, non capisco!!!

Provo a chiamarlo con ancora più enfasi di prima, questa storia me la spiega!!
Ma niente.. a quel punto non mi rimane che andare all'appuntamento come richiesto.. e il giorno dopo, alle tre in punto, sono nel posto indicatomi da Christian sulla lettera.

Come varco la soglia di quell'ufficio, capisco subito che si tratti di uno studio legale....

- Signor Carson! Salve.. dico al mio avvocato, che pensavo di aver trovato lì per una pura coincidenza.

- Dottoressa Steele, come sta?? La stavo aspettando...

- scusi? ho appuntamento qui con mio marito. Ci deve essere un errore, io non l'ho contattata.

Interviene la receptionist, proprio lì davanti a noi nell'ingresso.

- buonasera signori! Vi stanno aspettando tutti i sala riunioni, prego da questa parte..
Ci dice una ragazza, facendoci strada, verso una stanza con ampie vetrate, dove intravedo subito Christian, insieme ad altre tre persone, sedute.

- prego, entrate.
Io guardo il mio avvocato e senza capire cosa stia succedendo, entro, come un'automa e mi siedo nel posto indicatomi.

 Io guardo il mio avvocato e senza capire cosa stia succedendo, entro, come un'automa e mi siedo nel posto indicatomi

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- buonasera a tutti, incomincia uno dei tre uomini insieme a Christian.
Io sono l'avvocato Roger Fisher, titolare dello studio.

- buonasera! ci presentiamo anche io e il mio avvocato, in tutto questo, continuo a non capire. Mi sento un po' come Kafka durante il suo processo...

Guardo Christian, cercando di capire qualcosa dal suo sguardo: è artico. I nostri sguardi si incrociano finalmente e lui mi fulmina con gli occhi.

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