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«Sei fantastica» farfuglia, staccandosi dalle mie labbra per levarmi la mia magliettina.
«Lo so» ridacchio «Me lo dicono tutti e, sinceramente, so di esserlo»
«Poco modesta mi dicono» ride sulle mie labbra.
«Quanto abbiamo?» domando
«Stai zitta e baciami, pupetta» controbatte e, dopo averli lasciato leggero un pugno sul petto, passo a baciargli il collo, facendolo genere di conseguenza.
«Jay stone, quanto cazzo sai essere eccitante quando gemi?» chiedo retorica
«Mai quanto te quando ti mordi le labbra » chiude gli occhi «Oppure quando mi chiami con nome e cognome, gemendo»
«Tua madre ti ha fatto perfetto» dico, soffermandomi ad osservarlo «Mi mancherai questa settimana» confesso, leccandomi le labbra.
«Mh... ti mancherò io o i nostri pomeriggi di sesso?» chiede, inarcando un sopracciglio
«Di più tu» ridacchio sul suo petto.
«Anche tu mi mancherai...» sussurra «Come farò a stare un'intera settimana senza di te?» mi chiede, sorridendo appena.
«Oddio, ti sono spuntate le fossette!» esclamo, sorridendo.
«Merito tuo» sorride, rimostrandole
«Ti stanno d-» vengo bloccata dal suo cellulare.
Sbuffa e visualizza il messaggio.
«È mio padre» mi informa «Mi sta aspettando, sono in ritardo»
«È già ora di salutarci?» chiedo triste e lui annuisce, tirandomi la sua felpa di Spiderman; un ragazzo di 24 anni con la felpa di Spiderman... tutto normale, no? 
«Pupa?» mi chiama; detto da lui sembra il soprannome più bello del mondo.
Lo guardo, incitandolo a continuare «Posso mai lasciarti andare senza questo?» domanda, attirandomi verso il suo corpo per poi baciarmi un'ultima volta.

•••

«Minchia, era ora!» esclama Claudio, vedendomi entrare nella caffetteria dell'aeroporto.
«Scusa, non ci siamo resi conto dell'orario » farfuglio, roteando gli occhi e bevendo un sorso del suo cappuccino.
«Non voglio sapere i dettagli» fa una faccia schifata, mordendo il cornetto alla marmellata di fragole ordinato precedentemente.
«Muoviti, siamo in ritardo. Così perdiamo l'aereo» lo richiamo, alzandomi e dirigendomi verso il get.
Mi guarda male «Ti odio, non scherzo»
«Tutti mi amano» mi vanto, assumendo un tono da reginetta.
«Meglio che non ti rispondo» rotea gli occhi, mettendosi a pari passo con me.

Passiamo tutti i controlli e, dopo essere saliti sull'aereo, faccio partire la riproduzione casuale, addormentandomi pochi minuti dopo.

«Ele» mi scuote Claudio «Elena dai, svegliati» continua a chiamarmi «Pezzo di stronza che sei, alza immediatamente il culo dal sedile» strilla, ed io apro gli occhi, lanciandogli un'occhiataccia
«Buongiorno principessa» sorride beffardo
«Vada a quel paese, principe» rispondo acida, alzandomi ed uscendo.
«Sempre gentile» rotea gli occhi, seguendomi.
«Scusami» mi fermo, girandomi nella su direzione «E che sono nervosa, molto nervosa.» spiego, abbracciandolo «Non sono pronta a rivederlo» piagnucolo.
«Dai, affronteremo questa situazione. Insieme» risponde, massaggiandomi i capelli.
«Grazie, sei un'angelo»
«La gente ci guarda malissimo» osserva, facendomi ridacchiare «Andiamo, dai. Tuo padre ci starà aspettando
«Ehm... in realtà vengono a prenderci due mie amiche; Andrea e Ilenia»
«Voglio conoscerle» esclama, con uno ghigno malizioso stampato in volto: Il solito pervertito.
«Andrea è fidanzata e, sfortunatamente per te, il suo fidanzato è molto geloso. Ti castrerebbe in tre secondi»
«E l'altra ? Ilenia?» chiede
«Non fa per te» blatero, recuperando le nostre valigie.
«Perché?» domanda, incamminandosi verso l'uscita «Siete troppo diversi» farfuglio, cercando con lo sguardo la mia migliore amica e sua cugina. «E poi, è troppo piccola per te. Lei ha 16 anni, mentre tu 24»
«A me piaccion-» viene bloccato
«Amore mio» urla una persona in lontananza, catapultandosi su di me «Mi sei mancata tantissimo» sussurra, piangendo sulla mia spalla.
«Anche tu, tantissimo» rispondo, stringendomi di più a lei.

Mi è davvero mancata tantissimo.
Non so come abbia fatto in questi due anni senza un suo abbraccio.
Sarò ripetitiva, ma per me Andrea è davvero fondamentale.
Non so cosa farei senza di lei.
In questi due anni il nostro legame si è rafforzato più di quanto non lo fosse già.
Ormai è diventata mia sorella a tutti gli effetti.

«Le persone vi stanno guardando malissimo» constata una bellissima ragazzina di sedici anni alle nostre spalle.
E si, quella bellissima ragazzina di sedici anni è proprio Ilenia.
Andre si stacca, premettendomi di alzarmi e, una volta in piedi, mi catapulto tra le sue braccia.
«Mi sei mancata anche tu, batuffolo» ridacchio.
La chiamo così praticamente da sempre.
Il motivo? Semplice.
Ha dei capelli morbidissimi biondi che ricordano i batuffoli morbidi e coccolosi di cotone.

«Ehm... piacere, Ilenia» balbetta imbarazzata, porgendo la mano al mio migliore amico.
Okay, Ilenia imbarazzata è davvero il top.
«Claudio, piacere mio» sorride, stringendogliela ed abbassando lo sguardo per il troppo imbarazzo.
Io e Andrea intanto ridacchiamo tra di noi.
«Credo che io e te ci conosciamo già» osserva Andrea, abbracciando Claudio. «Mi sei mancato tanto, cuginone»
Cosa mi sono persa ?!
'Sti due scoiattoli sono realmente imparentati?
«Siete cugini?!» chiedo ad entrambi.
«Non lo sapevi?» esclamano contemporaneamente, ridendo poco dopo, facendo ridere anche me e Batuffolina.
«Andiamo dai» dice il moro.
«Tu e Ile cominciate ad andare» ordina Andre «Io e lei vi ragioniamo tra pochi minuti» spiega
Annuiscono e, dopo averci salutato, si allontanano insieme.
'Sarebbero una bella coppietta' penso tra me e me.

«Cosa devi dirmi?» Chiedo, roteando gli occhi.
«Mh, cosa ti dice che debba dirti qualcosa?» controbatte.
«Perché, non è così?» alzo un sopracciglio.
«Hai ragione.» sospira «Allora... vi siete sentiti in questi due anni?»
«Non proprio. Lui mi ha scritto tutti i giorni ma ho solo visualizzato, senza mai rispondere. I primi mesi mi chiamava anche, ma non ho mai risposto» dico, incamminandosi verso l'uscita dell'aeroporto.
Lei si sbatte una mano in fronte «Hai un piano per affrontarlo?
«Non proprio» sospiro «Devo solo non guardarlo negli occhi, tutto qui» alzo le spalle.
«In che senso? Spiegati meglio...»
«I suoi occhi mi rendono impotente. Riescono a mandare il mio cervello a farsi fottere in meno di quattro secondi. Perciò, devo evitare di incrociare il suo sguardo; sono sicura che se non lo facessi, finirei per innamorarmi di nuovo di lui»
«A mio parere non hai mai smesso di amarlo» farfuglia in fretta, infilandosi dentro la macchina.
«A mio parere, hai perfettamente ragione» sussurro, con la sicurezza ne non mi abbia sentito.

Potremmo Ritornare ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora