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«Qual'è il problema?»
«Mi ha detto che che non vuole tornare a stare con me nonostante provi ancora qualcosa nei miei confronti. Ma ti rendi conto?» esclamo, stringendo possessivamente il volante.
«Non so se ho capito bene»
«Figurati» roteo gli occhi «Tanto quella che ci rimane di merda sono io»
«Posso aiutarti?»
«Si. Cercami un nuovo fidanzato» scuoto la testa
«Ecco cosa ho trovato su google cercando 'un fidanzato'»
«Stupido iPhone» bisbiglio, spegnendolo e parcheggiando.

«Aspettavamo solo te!» esclama Aurora, una mia amica, vedendomi arrivare
«Ma come siamo belle questa sera» ridacchia Francesco, uno dei migliori amici di Claudio, facendomi fare un giro intorno a me stessa.
«Trovatene un'altra. Lei è mia» blatera Claudio, dandomi un bacetto affettuoso sulla testa.
«Sei cresciuta parecchio in questi due anni, nanerottola» osserva.
«Ha parlato il puffo» rispondo «Benjamin ma stai zitto e fatti abbracciare» dico, per poi saltagli in braccio e farlo indietreggiare.
«E comunque, sono più alto io di te. Di un centimetro, ma sono pur sempre più alto di te» controbatte vantandosi.
«Vado a mettermi i tacchi e poi ne riparliamo» ridacchio, stringendolo ancora di più.
«Cosa dai capelli castani chiaro, scollati dal mio fidanzato!» esclama Andrea a pochi metri di distanza, correndo nella nostra direzione. «Oh, Elena, sei solo tu» sospira sollevata.
Roteo gli occhi «Cosa ci fate qua?» chiedo
«Un nostro amico ci ha invitato, voi?» chiede al nostro gruppo.
«Per il vostro stesso votivo» risponde Aurora per tutti.
«Figo» annuiamo io, Francesco, Claudio e Benjamin contemporaneamente.
Ridiamo tutti e, dopo brevi minuti di presentazioni, decidiamo di entrare.
«Cazzo!» impreca Andrea «Ho dimenticato il cellulare in auto!» continua, lanciandomi una veloce occhiata «Mi accompagni?» chiede.
«Beh, veram-»
«Perfetto, grazie mille!» esclama, prendendomi per un braccio e condurmi verso l'auto.

«Amore mio, ti ho ritrovato» esulta, baciando più volte il suo Samsung Galaxy S7 Edge rosa.
«Possiamo andare adesso?» sbuffo annoiata, incrociando le braccia al petto.
«Come mai tutta questa fretta?» chiede, chiudendo lo sportello.
«Non c'è un vero motivo» rispondo, lasciando la frase in sospeso a causa dell'interruzione dovuta alla suoneria del suo cellulare
«Amore, dimmi. Si. Esattamente. Perché, dovevano venire anche loro? Ah, va bene. No, non ci sono problemi. Sono già qui? Oh, arriviamo. A dopo» conclude, chiudendo gli occhi. «Ci sarà anche Federico questa sera»
«Mh, allora?» rispondo indifferente.
«Che risposta è?» domanda «Come ti senti all'idea?»
«Come dovrei sentirmi, scusa?» alzo un sopracciglio.
«Emozionata, arrabbiata, sorpresa, felice...» alza le spalle, elencando una serie di aggettivi.
«Non mi sento in nessun modo» ribatto, pur non essendone certa.
«Ma che cosa signif-»
«La finisci di fare la psicologa?!» esclamo aggressiva.
«Scusa, hai ragione» risponde soltanto, abbassando lo sguardo dispiaciuta.
«No, scusami tu. Ho esagerato» l'abbraccio e lei ricambia.
«Benjamin ha ragione: Siamo delle nane» ridacchia, cambiando discorso.
«Ma poi parla lui che è alto quanto uno stuzzicadenti» constato, prendendola sotto braccio ed entrando nell'ampia discoteca.
«E comunque sono felice che non ti importi della presenza di Federico» le sento dire «Significa che non ti peserà neanche quella di Emily»
«Emily?» domando «Chi è ?»
«Una ragazza con cui si frequenta» risponde «Si conoscono da poco più di un mese. Non lo sapevi?»

Potremmo Ritornare ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora