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«Ciao, puoi farmi duecento grammi di prosciutto cotto?» chiedo cortese al ragazzo rosso dietro al bancone.
«Certo!» esclama, cominciandolo ad affettare e "imbustarlo" successivamente «Ecco a te» sorride, porgendomelo.
«Amico, evita di guardarle le tette, è impegnata» esordisce, Federico, con le mani in tasca, «Oppure al posto di quel prosciutto, sarà la tua testa ad essere affettata» lo minaccia, trascinandomi con se per un braccio.

«Figlio di Troia» sussurra a denti stretti
«Ma ti sembra normale ciò che hai appena fatto?» urlo, una volta arrivati nel parcheggio.
«Ti stava mangiando con gli occhi» risponde, con una nota di gelosia nella voce, guardandomi «E che cazzo!» esclama «Vuoi alzarti la scollatura di questa maglietta?»
«Perché dovrei ?» chiedo
«Perché è la prima cosa che un ragazzo, escluso me, guarda quando parla con te» risponde, levandosi la sua felpa «Che stai facendo?»
«Tieni, mettitela» risponde, porgendoli la felpa.
«Nonono, Rossi» cantileno «Rimettitela o gelerai»
«Non mi importa, basta che tu sia coperta e che nessuno ti guardi» esordisce «Se io fossi un maniaco, onestamente, non ci penserei due volte a stuprarti»
«Mi sembra di sentire Jason» roteò gli occhi, entrando dentro l'auto.
«Si, va bene ma- aspetta un attimo: Chi sarebbe Jason ?» domanda, allacciandosi la cintura
«Ehm...»
E adesso che cazzo gli dico?!
'La verità, idiota'
«Un amico» rispondo «Più o meno» continuo
«E-e il tuo fidanzato?» richiede, con la voce tremante e gli occhi chiusi.
«Cosa? No!» esclamo, ridendo «Come ti ho già detto, è solo un mio amico»
«Solo un'amico?»
«Si, beh... ogni tanto ci divertiamo ad andare a letto insieme ma nulla di più » alzo le spalle.
«Ah. Va bene, ok. Cioè, si. Perché no?» balbetta, sbattendo più volte le palpebre «Ma questo Jadison, Jonny, Jakob o come si chiama, ti  piace ?»
«Ti importa ?» ringhio
«Beh, magari non sarai più la mia fidanzata» mi guarda «Però continui ad essere mia» sussurra, sporgendosi in avanti per baciarmi.
«Porca puttana» urla
«Tieni quelle labbra sudicie lontane da me» urlo a mia volta.
«Mi hai fatto male, cogliona!» continua
«La prossima volta la gomitata ti arriva in un'altra parte del corpo» ringhio «Non provare mai più a fare una cosa del genere»
«Un tempo ti piaceva baciarmi» sbuffa
«Federico» stringo i denti «Scendi all'istante dalla macchina o giuro su Bunny che ti lascio morto sul marciapiede »
«Stai seriamente giurando su un criceto?» ride
«Scendi» urlo
«Elena sei seria?» domanda «Vuoi realmente farmi fare 2km a piedi, sotto la pioggia, con tre gradi sotto zero?» continua
«Che importanza ha?»
«Sai che potrei morire investito? O di freddo? O qualcuno potrebbe rapirmi e avvisare di me per poi scaricarmi?»
«Si»
«E non ti importa ?» continua a chiedere
«No, tutt'altro. Se tu morissi, mi faresti un favore»
«Stai scherzando..»
«No. Non sono mai stata più seria. Tu non sei nessuno per me. Sarei felicissima se sparissi dalla faccia della terra. Fai solamente schifo. Anzi, sai che ti dico? Mentre torni a casa, fatti investire direttamente»
«Questo non dovevi dirlo» esordisce, scendendo dalla macchina.

Potremmo Ritornare ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora