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«Fede» lo scuoto «Fede dai, svegliati»
«Ho sonno» sbadiglia, stringendomi così forte da farmi mancare quasi l'aria.
«Va bene, ma non credi sia meglio spostarci su un letto anziché stare sul pavimento?» chiedo, alzando un sopracciglio.
«Mh, non finirebbe bene per te» borbotta, accennando un leggero sorrisino.
«Assonnato ma con il testosterone a mille, mi sembra normale» ridacchio «Forza, stupido, alziamoci.» ordino.
«Ti ho detto che ho sonno» ribatte «E tu sei comoda» esordisce, accucciandosi al mio petto «Hai due cuscini al posto del seno»
«Se non ti alzi entro un minuto ti picchio» ringhio, fingendomi nervosa.
«Mi alzo, mi alzo» sbuffa ed io faccio lo stesso.

«Il mio povero sedere è diventato piatto!» strillo
«È meraviglioso lo stesso» sussurra, con la convinzione che io non l'abbia sentito.
«Ma non avevi sonno?» chiedo, dirigendomi al piano superiore, seguita da lui.
«Si, però voglio che tu stia con me» dice.
«Vuoi che io dorma con te?» domando, sedendomi sul mio vecchio comodo letto.
«E chi dorme con te, Elena?» domanda retorico, sedendosi accanto a me e posando una mano sulla mia coscia, coperta soltanto da un leggerissimo leggins. «Vorrei che tu stia con me, in generarle»
«Federico» lo chiamo «Anche io voglio stare con te» ammetto e, alla mia risposta sobbalza e un sorriso a trentadue denti si fa spazio sul suo viso angelico.
«Credi che possa baciarti? Domanda esitante, portando una mano sulla mia guancia.
«Si» annuisco «Ho una voglia matta di riassaporare le tue labbra» sussurro.
«Le mie labbra ti appartengono» sussurra anche lui, spezzando quella distanza presente tra noi.

Come due anni fa, i miei sentimenti verso questo scemo dai capelli biondi, non sono cambiati.
Sento ancora migliaia di farfalline e api nel mio stomaco.
Ogni volta è come se le sue e le mie labbra fossero dei magneti, impossibili da separare ma molto facili da unire.
Oppure come se fossero dipendenti le une dalle altre, anche se forse è realmente così.

Posiziona anche l'altra mano sulla mia guancia e, dopo svariati minuti, siamo costretti a staccarci per la mancanza d'aria.
«È stato magnifico» ammette.
«Cucciolo perché piangi?» domandò subito.
«Sono lacrime di gioia Piccola mia, finalmente dopo due anni posso di nuovo riaverti tutta per me» esulta, asciugandosi quelle quattro lacrime presenti sul suo volto. «Ti prego... voglio farti mia»
«Ed io voglio essere tua» ammetto «Mi sei mancato un casino stupido» sussurro, mettendomi a cavalcioni su di lui e abbracciandolo.
«Sul serio ti sono mancato? E Jay dove lo metti» chiede staccando il mio corpo dal suo per un attimo.
«Non ho mai smesso di pensarti, Fe'. Quando ho conosciuto Jay, stav con lui solo perché nel modo di fare e pensare era molto simile a te. Ma tu sei un milione e mezzo di volte meglio»
«Fe'... mi era mancato questo soprannome» constata «In realtà però mi sei mancata di più tu, credo sia inutile dirlo» sorride, cercando di baciarmi.
«Quindi...» inizio la frase in sospeso «Siamo tornati
«Si, siamo tornati»

•••

«La giornata non potrebbe andare meglio e sono solo le dieci di mattina!» esclama, abbracciandomi.
Roteo gli occhi «Ma tua madre e mio padre dove sono?»
«Dovevamo fare qualche cazzata per il matrimonio, tipo ritirare le bomboniere o una cosa simile»
«Non so se possa interessarti...» inizio «Ma, il ragazzo di ieri, era gay»
«Cosa?!» esclama, alzandosi di scatto e dandomi una spallata in testa.
Annuisco e prima ancora che possa parlare mi precede «Sei andata a letto con uno gay?»
«No, stupido» ridacchio «Quando siamo saliti nelle camere, abbiamo parlato, come persone civili»
«Minchia allora ho picchiato Benjamin inutilmente?!»
«Forse...» blatero «Mi piace quando fai il geloso» sussurro, baciandogli la spalla.
«A me piaci tu» mi bacia, sdraiandosi. «Lena, sul serio. Non puoi capire quanto sono stato male senza di te»
«Non pensarci più. Adesso sono con te» lo rassicuro.
«Non te ne andare più» mi supplica, guardandomi.
Porto le mani sulle sue guancia e, con tantissima delicatezza, lo bacio.
Assaporo ogni centimetro delle sue labbra, con estrema dolcezza.
E come se lo stessi baciando per la prima volta.
Come se entrambi avessimo paura.

«Hai ancora dei dubbi?» Domando, abbracciandolo.
Scuote la testa «I'm addicted to you»
«Non stavi dormendo quando ti ho detto quelle cose?»
«Un po' è un po'» ridacchia.
«Sei uno Stronzetto malefico!» esclamo.
«Però ti amo»
Il mio cuore si ferma per un secondo «Come?» balbetto.
«Ti amo» ripete, scandendo meglio le parole.
«Ripetilo»
«Ti amo»
Sorrido «ancora»
«Quante volte ?» chiede
«Per tutta la vita» rispondo.

«Ti amo, piccola mia»
«Ti amo anche io, biondino»

————
E se vi dicessi che mancano pochi capitoli alla fine? E che ho già in mente tante idee per la prossima storia?
In ogni caso, spero che questo capitolo vi piaccia 🌺

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 28, 2017 ⏰

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