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«Fede» lo chiamo, scostandomi i capelli bagnati dal ciao «Fede» lo richiamo, attendendo una risposta.

«Che cosa vuoi?» chiede acida una voce alle mie spalle.
«Federico grazie al cielo sei sano e salvo» tiro un sospiro di sollievo «Ero preoccupata per te...»
«Oh, era preoccupata» alza le mani, venendo verso di me «Elena ma sei seria? Ci sei o ci fai?»
«Fede, lo so. Mi sono comportata da vera idiota»
«Da stronza» mi corregge «Da vera stronza»
«Va bene. Scusami tanto. Non ho pensato a ciò che dicevo in quel momento, e me ne rendo conto solo ora. Perdonami»
Mi squadra dalla testa ai piedi «Tornatene da dove sei venuta»
«Cosa?»
«Tu sei davvero convinta che un semplice 'scusami' potrà bastare a farti perdonare?» chiede, ed io annuisco «Mi dispiace per te, ragazzina, ma non funziona così»
«Che stai dicendo?»
«Elena, Elena, Elena» cantilena «Per quanto io voglia perdonarti, non ci riesco. Ci tengo a te, sia chiaro, ma non a tal punto da fare la figura dello stupido perdonandoti subito»
«Fede, ti prego» sussurro
«No, non mi pregare» scuote la testa, avvicinando le nostre facce
«Senza di te come faccio?» domando retorica, cercando di instaurare un contatto fisico con lui.
Gli sfioro più volte la mano, ma lui non se la fa afferrare.
«Come fai senza me?» ride «Beh, in questi due anni sei sopravvissuta benissimo, nonostante io mancassi. Continua così» sussurra, allontanandosi bruscamente da me «E poi, hai Jay, non vedo il motivo per il quale tu debba aver bisogno proprio di me.»
«No, no e no» strillo «Sto cercando di farti capire che mi manchi, idiota. Voglio te. Non voglio nessun altro che non sia tu. È così difficile da capire?»
«Sono due anni che cerco di farti capire la sessa cosa, stupida.» urla «Dopo tutto quello che ho fatto in questi anni per te, non mi hai mai perdonato. Perché io dovrei fare lo stesso?»
«Federico la cosa è diversa» osservo «È vero, ti ho trattato di merda, ma tu mi hai tradito. Non puoi esserti sentito come me»
«Quello che hai fatto tu è anche peggio!» urla furioso, scostandosi il ciuffo bagnato dalla fronte.
È così terribilmente sexy.
«Mi hai chiaramente detto che non conto nulla per te, che potrei anche morire. Ti sembrano per caso delle cose belle da dire ad una persona che, un tempo, ti amava alla follia? Addirittura più di se stesso?» sussurra con la voce spezzata dal pianto.
Adesso stiamo piangendo entrambi.
Non l'ho mai visto piangere e, onestamente, non mi reputo in grado di reggere una visione del genere.
Fortunatamente è notte e riesco a vedere ben poco.
«No, e mi sembra di averti già detto che me ne sono pentita» rispondo, riflettendo poco dopo sulle sue parole «Federico, che cazzo significa la frase 'un tempo, ti amavo alla follia?» chiedo «Non mi ami più come prima ?»
«No, non sono più sicuro dei miei sentimenti per te» balbetta sincero.
«Supponiamo che tu abbia mai provato qualcosa per me»
«Questo non devi dirlo!» urla, avvicinandosi e facendomi indietreggiare «Io ti amavo.
Ti amavo tantissimo.
Più di me stesso.
Quando te ne sei andata, è stato come se se ne fosse andato anche un pezzo di me.
Ho cercato di farmi perdonare ma tu non non mi hai mai voluto ascoltare.
Giorno dopo giorno, il mio cuore si spezzava sempre di più e, quando sei tornata, dopo due lunghissimi anni, è stato come se avesse ripreso a battere.
Dopo anni mi sono sentito finalmente vivo ma non del tutto.
Mi mancavi tu per essere completo ma, adesso, non sono più sicuro di aver di bisogno di te»
Ormai sto singhiozzando.
È così che si sente una ragazza col cuore spezzato?
«Elena, non piangere. Non ne hai motivo. Dopotutto, è solo colpa tua se ci troviamo in questa situazione» singhiozza «Avresti potuto mettere da parte l'orgoglio e l'odio che provavi nei mei confronti, ma non l'hai fatto; Perché dovrei farlo io ?»
«Tu, a differenza mia, sei buono» blatero in fretta
«Io buono?» ridacchia «Io buono, Elena?! Ti ricordi con cui hai a che fare?» domanda «Ricordati sempre che il faccino d'angelo che ho sul volto inganna, mia cara»
«Federico non mi fai paura» controbatto «Ho imparato a conoscerti e, nonostante tutto, sei una persona fantasticamente dolce.»
«Non fare la lecchina, non ti si addice» farfuglia, girandosi di spalle e cominciando a camminare.
«Dove stai andando?» urlo per farmi sentire
«Lontano da te» soffia «Stai tranquilla, non morirai di crepacuore o robe del genere. Riuscirai benissimo a sopravvivere senza di me» alza le spalle «L'hai detto anche tu, io sono solo un morto. Non valgo nulla per te» conclude, allontanandosi.
«Federico mi stai lasciando realmente?»
«Si»

Potremmo Ritornare ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora