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«Fede!» urlo, entrando in casa «Fede sei qui?» continuo, chiudendo la porta.

«Papà! Hai visto a Federico?» domando, entrando in cucina e tirando la busta di prosciutto sulle sue gambe.
«No, perché? Non era con te?» chiede «Grazie della considerazione!» esclama ad alta voce, vedendomi scappare verso le scale.

Non ho notizie di Federico da ore e non nego che, per quando possa pentirmi delle mie parole, sono parecchio preoccupata.
Mi sono comportata da vera stronza con lui e me ne rendo conto ma, prima di potergli chiedere scusa, devo trovarlo.

«Federi'...dove sei?» sussurro, con la consapevolezza che nessuno possa sentirmi, accasciandomi a terra.
Ho paura.
Cazzo se ho paura.
Ho paura che possa essergli successo qualcosa.
Se qualcuno possa avergli fatto del male.
E se in questo momento avesse bisogno del mio aiuto?
«Pensa Elena, pensa.» farfuglio tra me e me, alzandomi.
Con la paura di ciò che potrei trovare, comincio a frugare tra i suoi cassetti.

«Ma io vorrei sapere che cazzo fa con dei boxer neri con i fenicotteri rosa...» farfuglio, lanciando una veloce occhiata a Bunny, il coniglio di cui parlavamo prima «Hai ragione, erano di gran lunga meglio quelli bianchi con le carote arancioni» ridacchio. «Però quelli azzurri con i pesciolini gialli erano i miei preferiti»
Continuo a cecare in altri cassetti, borse, tasche di pantaloni o armadi e, dopo aver urtato un quaderno, mi ritrovo a raccogliere pezzettini di carta volanti.
Impreco sottovoce e mi metto ad osservarli, notando successivamente che, gli ipotetici 'fogliettini di carta volante', non sono altro che Polaroid.
Ognuna di essa contiene una didascalia propria.

La prima ritrae me e lui, dormire abbracciati, nel divano.
Lui mi cingeva la vita con un braccio ed io mi stringevo nel suo petto.
"Poi dormimmo abbracciati per un'oretta e, in qualche modo, era anche meglio di fare l'amore"

La seconda, al contrario della prima, era molto più ravvicinata.
Come primo piano c'erano le nostre bocche.
Lui teneva tra i denti il mio labbro inferiore ed io accennavo un leggero sorriso.
"Quando mi guardi, si ferma il tempo.
Quando mi baci, si ferma il momento"

Nella terza ci sono io che rido come una matta davanti al cellulare e lui che mi guarda con gli occhi a cuoricino.
Lui che mi guarda con occhi innamorati.
Guarda la mia risata e si perde in essa.
Come se, la mia felicità lo contagiasse.
"Il tuo sorriso
è il più bel porno"

L'Ultima invece, come prevedevo, è una nostra ennesima foto.
Siamo io e lui, nel nostro parchetto, sotto il nostro albero a ridere e scherzare.
Io con la testa sulla sua spalla e lui con la mano intrecciata alla mia.
"Se mai vorresti rivivere questo momento,
sai dove trovarmi»

«Cazzo Federico, sei un genio!» esclamo, asciugandomi quelle poche lacrime sul mio volto.
Si, mi sono commossa.
Vedere queste vecchie foto è stato come se avessi fatto un tuffo nel passato.
Un meraviglioso tuffo nel passato.
Senza rendermene conto, mi ritrovo in strada a correre come una pazza verso il nostro posto.
Voglio trovarlo.
Voglio riprendermelo.




















"Troppo tardi"

Potremmo Ritornare ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora