Il giorno seguente, dopo interminabili ore passate a firmare fogli e a sentirsi ripetere "Stai attento", Tyler fu finalmente dimesso dall'ospedale.
Si incamminarono verso l'auto e Tyler esitò un momento, la sua mente fu annebbiata da flashback di Josh e di vetri rotti. Sentì il suono delle sirene e per un momento pensò di starsi immaginando anche quello, ma quando si girò vide un'ambulanza fermarsi davanti all'ospedale; in silenzio osservò i paramedici portare di corsa una barella e gridare codici che lui non capiva.
Tyler guardò di nuovo l'auto, e per un attimo smise di respirare. L'idea di ritornare su un'ambulanza gli causava un'ansia talmente forte da farlo diventare pallido. Il tempo sembrava andare troppo veloce e lui continuava a fissare la portiera ancora chiusa dell'auto, il coraggio di entrare diminuiva ad ogni secondo. I suoi genitori erano lì fermi, gli avrebbero dato tutto il tempo di cui aveva bisogno.
Prese un profondo respiro, e con mani tremanti aprì la portiera. Guardò dentro e il suo cuore accelerò ancor di più. Si fece coraggio e salì sull'auto, e subito il suo sguardo fu fuori dal finestrino, verso Josh. "Possiamo restare fermi un attimo?" Sussurrò, senza staccare gli occhi dal suo ragazzo, quando suo padre accese il motore. "Ma certo, dimmi quando sei pronto."
Tyler annuì, perdendosi nei nuvolosi occhi del suo innamorato. Sarebbe stato un lungo viaggio, il ritorno verso casa.
STAI LEGGENDO
Sky Boy.// Joshler.
Fanfiction"Quindi mi stai dicendo." Il dottor Greyson si fermò un momento. "Che sei fidanzato con il cielo?" Tyler alzò lo sguardo, guardò il suo terapista che sembrava incredulo. "Sì, si chiama Josh." E sorrise. //La storia non è mia, io mi limito solo a tra...