Otto

40 11 0
                                    

Quante persone devono esserci in un posto per poter definirlo affollato? La risposta è: nessuna.

Tyler era seduto da solo in camera sua, i muri gli stavano crollando addosso, e lui si sentiva soffocare. Lasciò andare un respiro, sapendo che sarebbe stato difficile prenderne un altro, e appoggiò tremando una mano sul freddo vetro della finestra.

"J-josh, so che sei arrabbiato ma-" Un forte tuono echeggiò all'interno della stanza, e Tyler chiuse gli occhi per la paura.

"M-mi dispiace, ho cercato di farlo andar via, davvero Josh, ci ho provato." Disse singhiozzando, riaprì gli occhi e guardò le mostruose nuvole grigie che coprivano l'orizzonte.

Tyler era appena uscito da scuola e stava tornando a casa, quando un ragazzo si era avvicinato a lui. Si chiamava Jack, e tutta la scuola sapeva ciò che lui da tempo provava per Tyler.

Jack gli aveva poggiato una mano sulla spalla, e Tyler aveva spalancato gli occhi non aspettandosi quel gesto. "Mi dispiace per ciò che è successo, Tyler. Sai che ci sarò sempre per te, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare." Gli aveva detto, abbassandosi un po' in modo da poterlo guardare negli occhi, ma Tyler guardava in basso le crepe nella strada. "Grazie Jack, ma sto bene."

Poi Tyler aveva cominciato a camminare, ma Jack lo aveva seguito fino a casa. "Per sicurezza." Aveva detto. "Ti accompagno a casa anche domani?" Gli aveva poi chiesto, ma non gli aveva dato neanche il tempo di dir di no che se n'era già andato.

"Josh, ti prego, non essere arrabbiato. Odio quando ti arrabbi." Disse Tyler con gli occhi lucidi. I tuoni smisero immediatamente non appena la prima lacrima scappò dagli occhi del ragazzo; le nuvole andarono via rivelando bellissime sfumature di blu e di rosa, e questo bastò a far tornare il sorriso sulle labbra di Tyler. "Sai sempre la cosa giusta da dire."

Sky Boy.// Joshler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora