Capitolo 25

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È questo il problema di chi ci crede tanto: se viene deluso, non crede piú a niente.

Mi squilla il cellulare, lo prendo dalla tasca dei miei pantaloncini e non rispondo, notando il numero di Riccardo.

Mi chiama altre 5-6-10 volte. Non ne posso piú.

Alessio è tornato e non fa altro che chiedermi cosa mi succede. Evidentemente non si è accorto di nulla.

«Non hai toccato cibo, mi dici che succede?» mi accarezza la mano.
«Non succede niente» rispondo con voce strozzata
«Di me ti puoi fidare» sussurra.
«Lo so Ale. Ma non ne voglio parlare»
«Come vuoi, sappi che per ogni cosa, io sono qui» mi sorride.
Lo sorrido e mi butto tra le sue braccia. Avevo proprio bisogno di un abbraccio.

Un abbraccio è trovare riparo da ciò che ci spaventa nelle braccia della persona a cui ci si sente più vicini, è un modo per sentirsi protetti da quello che c'è fuori.

-

«Sono giorni che non mi rispondi a telefono, non stai uscendo piú. Che cazzo ti prende?» urla Riccardo.
«TU NON MI AMI» urlo «non mi hai mai amata» sussurro piangendo.
Lui mi abbraccia ma io mollo la presa «VATTENE» urlo indicando la strada.
«Che ti ho fatto? Perchè stai dicendo tutte queste cose?» mi domanda preoccupato.
«Credevi che non vi avrei visti? Ti sei baciata quella, non so chi sia e non voglio saperlo» sussurro singhiozzando.
«Ma è lei che mi ha baciato» si difende.
«Le tenevi le mani sui fianchi» urlo.
«Ho sbagliato, perdonami»
«Tu credi che un semplice scusa basti?»
«Dimmi cosa devo fare per farmi perdonare»
«Niente. Devi cambiare, sei sempre il solito. Ma non credere che ti perdono. Mi hai persa per sempre» sussurro, dicendolo piú a me stessa che a lui «Vattene»
Lui se ne va senza dirmi una parola.

Noto Giulia venire verso di me guardandomi interrogativa.
«Cosa è successo?»
«È uno stronzo» continuo a piangere
«Che ha fatto?» incrocia le braccia.
«Ha baciato una ragazza»
«Cosa?! Io lo picchio» si volta ma io la blocco tirandole il braccio.
«Ferma, lascia perdere. Io con lui non ci torno piú»
«Ed hai ragione» mi abbraccia.

In questo momento l'unica cosa che ho bisogno è un abbraccio. Non chiedo nient'altro.

Mi rendo conto che stiamo ancora fuori la mia porta quindi la trascino dentro e chiudo la porta alle mie spalle.
«Dai e fammelo un sorriso»
«Non ci riesco» abbasso la testa.
«Scommetto che con me ci riesci» sorride per poi farmi il solletico.
«D-dai ba-bast-a, basta, basta» dico tra le risate. La smette, ci sediamo sul letto e restiamo in silenzio.

Quanto la amo quando cerca in tutti i modi per farmi sorridere.
Riesce a farmi sorridere anche quando sono sul punto di crollare.

Sto per piangere, ma non devo.
Basta, io non devo crollare, non di nuovo. L'ultima volta è stato un incubo. Andai in depressione per colpa del mio ex. Non mangiai piú, non uscii piú di casa. Poi mi ricoverarono. Passai mesi in ospedale e io cercavo in tutti i modi di uccidermi, volevo farla finita di questa vita, di queste sofferenze.

Flashback

Mi guardai allo specchio.
"Sei un disastro" "Fai schifo" "Non vedi che sei bruttissima?" "Nessuno ti vuole"
Mi ripetevo in mente.

Basta, non ne posso piú.

Presi una lametta e mi feci un taglio. Presi il cellulare e inviai un messaggio a Michele, il mio ragazzo, ormai ex.

A: Michele.
Sei con lei?

Da: Michele.
Si.

Mi feci un altro taglio.

A: Michele.
Sei sicuro di amarla?

Da: Michele.
Si.

Mi feci altri tagli.

A: Michele.
Mi manchi.

Da: Michele.
Tu no.

Mi feci un altro taglio, ma stavolta piú profondo.

A: Michele.
Io adesso morirò, ma ricordati che ti amo. Addio.

Stavo per fare l'ultimo taglio, più profondo di prima, quando ad un tratto mio fratello aprí la porta del bagno. Mi dimenticai di chiuderla a chiave.

Fine flashback

I brutti ricordi mi stanno ritornando di nuovo in mente. Se non ci fosse stato Alessio io adesso non sarei qui. È solo grazie a lui se sono riuscita a superare questa cosa, questo incubo.

Sono stanca di rialzarmi ma non mi fermo lo stesso.
Non devo ridurmi di nuovo cosí. L'ho promesso a mio fratello e voglio mantenere la promessa.

«Ma la smetti di stare così? La smetti di piangere? Di pensarlo? E smettila anche di dire che senza lui non sei niente, perché non è vero! Perché senza lui sei tante cose, senza di lui eri tante cose! Tutte bellissime, e ti ripeto che le sei ancora. Hai un sorriso che fa invidia, due occhi bellissimi. Per non parlare dei capelli, devi vestiti, del nome. Sei bellissima. E non hai bisogno che te lo dica un idiota. Non hai bisogno di un suo "sei bellissima". Perché tu sei bellissima sempre! Anche adesso, mentre piangi. E chissenefrega se lui non lo pensa, chissenefrega se è con un'altra. CHISSENEFREGA! Chissenefrega davvero! Sei forte, fortissima. Hai sempre superato tutto» Mette la mano sulla mia guancia e sussurra «guardati!» Mi accarezza i capelli «Guarda a quanto sei arrivata, perché mollare adesso? Perché arrendersi? Perché darla vinta a tutti? Alzati e vinci questa guerra, con o senza di lui! Ma lo capisci che non fa per te quello lì? Che meriti di meglio, di più. Che non meriti chi ti fa piangere perché non capisce quanto bella sei. Meriti uno che ti faccia ridere perché ha capito chi ha accanto! COSA HA ACCANTO! Io voglio vederti felice sempre! Voglio sentirti dire "oggi sto bene". Ma non solo oggi. Voglio sentirti dire questo tutti i giorni! Tutti tutti tutti. E chissenefrega se lui non c'è. Chissenefrega di nuovo. La vita è strapiena di cose belle! Vale la pena gettar via tutte queste cose belle per lui?» mi guarda negli occhi. «so che adesso starai pensando "ma cosa ne capisci", e ti sbagli. Perché ti capisco davvero tanto. Non ti sto dicendo di dimenticare, di cancellare. Perché non si puo'. Ma archivia! Ricomincia a vivere! Perché ricordati che da sola sei ancora più bella!»

Replay.|Riccardo Marcuzzo|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora