Sono giorni che non vedo Riccardo, non lo sento piú, non so cosa sia successo. Andreas non vuole dirmi nulla e io sono sempre piú preoccupata.
«Ti prego Andre. Dimmi qualcosa, dimmi almeno come sta»
«Sta bene» sussurra abbassando lo sguardo.
«Guardami negli occhi e dimmi che sta bene» sussurro mettendo due dita sotto al suo mento, incitandolo a guardarmi.
«Sta bene» sussurra, fissandomi negli occhi, per poi abbassare subito lo sguardo.
«Lui ha qualcosa, ne sono sicura»
Andreas resta zitto guardando il pavimento.
C'è troppo silenzio, si sentono solo i nostri respiri.
«Fede... Vai da lui»
«Mi accompagni?» domando.
Lui annuisce e andiamo in macchina.Arrivati a casa sua, Andreas mi aspetta in macchina
Busso la porta tremando, apre lui con tutta la sua bellezza.
«Che c'è?»
«Non ti vedo da giorni, un abbraccio, un bacio, un "ciao come stai?" no eh? Che hai?»
«Io... Io non ti amo piú» sussurra abbassando il capo.
«Cosa?! No, non ti credo, c'è qualcosa sotto»
«No, non c'è niente sotto. È la verità. Adesso, ti prego, vai via»
«No, io non me ne vado» gli occhi iniziano a pizzicare e la vista ad appannarsi. «Dimmi che non è vero, dimmi che è uno scherzo» urlo piangendo.
«Fede» sussurra chiudendo gli occhi «non rendermi le cose piú difficili» bisbiglia, quasi come se non volesse farlo sentire. «Non meriti uno come me, ti faccio soffrire e io non voglio»
«Riki, non è vero» piango, cercando di abbracciarlo, ma lui mi ferma «Io ti amo» urlo piangendo.Lui entra dentro e io mi siedo a terra mettendo le ginocchia vicino al petto e le mani in faccia. In quel momento viene Andreas che mi prende la mano e mi alza abbracciandomi forte.
Ogni ragazza ha bisogno del suo uomo. Non del suo fidanzato, ma di un amico maschio. Un amico che sappia starle vicino nei momenti difficili. Qualcuno con cui possa essere se stessa, senza paure.
Ecco è con lui, con quell'amico, con quella persona, che si creano i rapporti migliori. Quell'essere amici ma non solo. Lui è come un fratello che ti aiuta e ti sostiene sempre. Lui è il migliore. Il tuo sorriso. La tua felicità. Il tuo coraggio.
Lui è quell'amico che picchieresti a morte per poi abbracciarlo più forte di prima.Casa non è dove dormi. Casa è la pelle di chi, quando ti abbraccia, ti fa sentire al posto giusto.
Se non ci fosse Andreas io non so come farei. Ho legato tanto con lui e mi ha sempre aiutata nei momenti piú difficili, posso definirlo come un fratello.
Siamo in macchina, quando ad un certo punto Riccardo esce da casa infilandosi subito in macchina.
Dopo varie ore che siamo stati in giro, decidiamo di andare al lago. Quel posto mi ricorda tanto me e lui, insieme.
Ho la foto che mi ha lasciato e non faccio altro che guardarla e riguardarla.«Devo fermarmi al bar, vuoi qualcosa?» mi chiede.
«No no, grazie» rispondo, facendo un piccolo sorriso.
Mi guarda un secondo e poi esce dalla macchina. Esco anche io, per sgranchirmi un po' le gambe, quando poi incontro Michael. Parliamo per un po' di minuti, fino a quando non viene Andreas fulminandolo con lo sguardo.
«Andiamo» dice Andreas, trascinandomi in macchina, senza avere neanche il tempo di salutare Michael.
«Perché?» chiedo inarcando una sopracciglia.
Lui non risponde.
«Potresti rispondermi?»
Neanche qui una risposta.
Eppure sento che qualcosa ci sia sotto, qualcosa che riguarda Michael.Arrivati al lago, dico ad Andreas che voglio rimanere sola, cosí lui se ne va e io rimango sola a fissare il lago con tanti pensieri che mi passano per la testa.
Che ne sarà adesso di noi?
Non riusciamo a stare insieme, ci sono sempre degli ostacoli.D'un tratto di fianco a me, si siede una persona che bisbiglia un misero scusa, posso già immaginare chi sia.
«Perché dovresti chiedermi scusa?» chiedo.
Silenzio..
«Perché non parlate? Che cazzo sta succedendo?» sbraito.
Altro silenzio.
«Parla»
«Cosa devo dirti? Che amo un'altra?»
A quelle parole il cuore si ferma per un secondo.
Senza neanche pensarci due volte, butto l'anello nel lago e dico con le lacrime agli occhi «a che serve l'anello? Tanto ormai tra noi è finita»
Lui chiude gli occhi e sospira.
«Di chi ti sei innamorato?» sussurro.
«Valentina» bisbiglia.
Mi alzo e corro via con le lacrime agli occhi.
Mi sono stancata di soffrire per lui, è ora di farmi la mia vita e fregarmene di tutto questo. Adesso, il mio unico obiettivo è realizzare il mio sogno: aprire una location di moda.Riccardo pov's
Mi butto nel lago e cerco di prendere l'anello. Dopo averlo preso, entro in macchina e vado a casa per cambiarmi.-
Chiamo Valentina per dirle se potrebbe venire.
«Ciao Vale» la saluto con il bacio sulla guancia. Lei ricambia e dice «perché mi hai detto di venire qui?»
«Devo parlarti» dico serio.
«Dimmi» dice in modo socievole, ma allo stesso tempo preoccupata.
«Dobbiamo far finta di essere fidanzati»
Sgrana gli occhi «cosa?! E perché?» chiede.
Le spiego tutto.
«Ma soffrirete entrambi. Lo si vede dai tuoi occhi che stai soffrendo. Oggi li vedo cupi, spenti, rossi. Non sono piú azzurri luccicanti come lo sono sempre»
Sospiro ma non parlo, resto zitto, ascoltando attentamente le parole di Valentina.
«Vale, devi aiutarmi»
Sospira e pensandoci un po', accetta.
«Grazie» sorrido sforzatamente.Federica pov's
Chiamo Alessio per farmi venire a prendere.«Ma chi ti ha accompagnata qui, non poteva anche venirti a prendere?» dice mio fratello in modo sarcastico.
Io non rispondo e continuo ad osservare il cielo dal finestrino.
Mi guarda e mi chiede «È successo qualcosa?»
Non rispondo, ma dalla mia espressione avrà capito che qualcosa non va.
«Dimmi che hai»
Metto le mani in faccia e inizio a piangere senza farmi vedere, ma presumo sia tutto inutile, dato che Ale accosta e mi toglie le mani dalla faccia sussurrandomi «Piccola, che hai?»//Spazio autrice
Heyy, scusatemi tantissimo l'attesa. Spero vi piaccia.♡
Buona Vigilia di Natale e se non aggiorno in questi giorni Buon Natale.
Insomma Buone Feste ahaha♡
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Replay.|Riccardo Marcuzzo|
FanfictionFederica: una ragazza normale, con un sogno nel cassetto. Conoscerà Riccardo, un ragazzo presuntuoso, arrogante e il solito puttaniere, con un passato difficile. Sarà questo che lo avrà fatto diventare così?