Salii sulla macchina per raggiungere la Chiesa accompagnata da mio padre.
Era una piccola Alfa Romeo cabriolet. Arrivati sul sagrato, mio padre mi aprì lo sportello dell'auto, scesi e a braccetto, camminammo sul lungo tappeto rosso.
Sentivo voci urlare: sei bellissima! E parti un lungo applauso.
Mi emozionai a tal punto che inciampai!
Tomaso mi aspettava all'ingresso. Gli brillavano gli occhi.
Ricordo che feci appena in tempo ad entrare in chiesa che si scatenò un temporale.
La chiesa era addobbata divinamente.
Scelsi i fiori colore avorio, erano ovunque, sulle panche, sull'altare, sui candelabri.La mia Chiesa era semplicemente bellissima.
Finita la cerimonia, quel burlone di Don Antonio, nonostante mi fossi raccomandata nei nostri incontri per la preparazione della Santa Messa di non coinvolgermi oltre, mi invitò sull'ambone perdire due parole di ringraziamento ai partecipanti.
Lo fulminai con gli occhi, ma salii, e ringraziai tutti per la loro presenza.Un caro ma sfortunato amico di Tomaso di nome Mirto ci fece una sorpresa; fuori sul sagrato apri una gabbia facendo volare nel cielo delle bianche colombe.
Fu emozionante.
Arrivammo al ristorante e tutto era perfetto, tavoli rotondi con lunghe tovaglie, e centrotavola di frutta, era tutto meraviglioso.
Gli invitati sembravano felici.
Per rendere meno noiosa la permanenza durante il pranzo ingaggiai un'orchestrina, si poteva ballare e cantare.
Mi si strinse il cuore nel vedere i miei genitori accennare qualche passo di walzer.
Mangiai quasi nulla ero troppo agitata.
Arrivò la sera e pian piano gli invitati andarono via.
Ero stravolta.
La giornata del mio matrimonio era giunta al termine.
Prima di andare nella "mia" casa andai dai miei genitori, e salutandoli in un immenso abbraccio, vidi le lacrime scendere dai loro occhi.
Chiusi la porta e su quel freddo pianerottolo scoppiai in un pianto disperato, incontenibile.
Capii che quella non era più la mia casa, che li avrei lasciati soli, che lasciavo un pezzo della mia vita.
Entrata nella mia casa, mi sembrava tutto surreale, mi guardavo attorno pensando qui è dove vivrai con Tomaso.
La notte stessa partimmo per il viaggio di nozze. Un fantastico regalo ricevuto da mia sorella, suo marito e i mie cognati.
Fu una settimana bellissima in Egitto, il resort era splendido, il sole era caldo e il mare ricco di pesciolini colorati.
Ricordo di aver pagato un conto telefonico salatissimo, ma era più forte di me dovevo sentire mia madre tutti i giorni.
Ciao Mirto, sei stato un grande.