Lupi Mannari

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Beacon Hills era un classico paesino dal quale non ti saresti aspettato mai nulla di male, sembra una cittadina come le altre, i ragazzini andavano in bici, c'erano le classiche villette, tutto era normale.  Ma mai giudicare un libro dalla copertina.

Una cosa già molto particolare era che sorgeva ai margini di un enorme bosco e che, nonostante i lupi in quella zona non ci fossero più da decenni, nelle notti di luna piena il silenzio era squarciato dai lunghi ululati da far gelare il sangue nelle vene.

Crescere la era tutt'altro che semplice, lo sapeva bene Scott McCall, che è anche il protagonista della nostra storia.

Non sapeva quando l'avessero morso, la madre diceva che aveva 4 anni, lui oramai ci conviveva con i suoi poteri, già... poteri, perché Scott era un lupo mannaro, correva più veloce, sentiva suoni anche molto lontani e aveva una forza che non aveva nulla di umano.

Ma quel giorno era un ragazzo come tutti gli altri, d'altronde si sa, anche per un lupo mannaro il primo giorno del liceo è difficile da affrontare.

<<Scott se non ti dai una mossa la prossima notte di luna piena ti lascio fuori casa>>, la madre di Scott, Melissa, era esasperata. Era già da più di dieci minuti che chiamava il figlio.

Scott mugugnò qualcosa sottovoce, si alzò controvoglia e si preparò. Ma doveva proprio andarci a scuola si chiedeva lui! Faceva pure freddo quel giorno. BAH!

Scese di sotto strascicando i piedi. 

<< Altroché lupo mi sembri un vampiro. A che ora sei andato a dormire?>> il tono della madre era a metà tra divertito e arrabbiato, non tollerava proprio che il figlio andasse a dormire tardi.

<< MMMH >>  Scott guardò la madre, poi l'orologio appeso sopra al frigo. Scattò in piedi, infilò le scarpe e corse fuori casa in tutta velocità con lo zaino sulle spalle.

Cavolo come aveva fatto a non accorgersi dell'ora! Sarebbe arrivato tardi di sicuro, cosa avrebbero pensato i professori?

Arrivò a scuola mentre suonava la campanella. Sospirò e si guardò intorno fino a quando qualcuno non lo fece quasi cadere a terra.

<< Ehi amico!>> era Stiles, il suo migliore amico. Quel ragazzo era iperattivo, come diavolo faceva ad essere così sveglio e pimpante la mattina? << Ti senti bene Scott? Ti senti carico per questa nuova avventura?>>

Scott lo guardò, stava quasi per dire all'amico di stare zitto mentre passò davanti a loro una ragazza. Scott non aveva mai visto nessuna più bella di lei. Alta, slanciata, con i capelli color cioccolato che ricadevano morbidi sulla sua schiena. Inutile dire che rimase a guardarla, a bocca aperta, come un pesce lesso.

<< Ehi? Scott? Scott McCall? >> Stiles stava sventolando una mano davanti alla faccia di Scott.

<< Mmmh? Cosa? Ah certo prontissimo>> ed entrò a scuola sorridendo.

"Patetico, davvero patetico" pensò Stiles ed entrò anche lui guardandosi attorno.

La scuola era enorme, i muri erano dipinti di giallo opaco e, ovviamente, c'erano ragazzi che giravano in lungo e in largo.

Scott e Stiles si avviarono ai loro armadietti, rigorosamente vicini, presero i libri e si guardarono in faccia.

<< Che c'è alla prima ora?>> Stiles aveva già perso tutta l'euforia di qualche minuto prima eora guardava l'amico con sguardo spento.

<< Letteratura>> disse Scott che sembrava più interessato a guardarsi attorno, come alla ricerca di qualcosa... o di qualcuno.

<< Ehi amico sembri un alieno venuto da un altro pianeta, ti voglio bene lo sai ma una ragazza così bella sarà già senz'altro occupata>> 

<< Caro Stiles se te sei gay e non trovi nessuno non è colpa mia, e poi che ne sai che non è libera? Muoviamoci va che facciamo tardi>> tirò l'amico per un braccio fino alla classe.

Il professore di letteratura aveva sulla cinquantina e gli occhi erano sporgenti, in poche parole era come una sogliola con la pelle raggrinzita. Ma almeno spiegava bene, certo era un po' soporifero ma era un dettaglio irrilevante.

Uscirono dall'aula sbadigliando e andarono a pranzo, Scott continuava a guardarsi attorno, cercava lei. Aveva quasi rinunciato e poi, proprio mentre si stavano sedendo al tavolo, la vide. Era bellissima, poteva vederla in faccia, gli occhi scuri e profondi,il sorriso smagliante che la faceva sembrare una stella nel cielo buio, e poi le sue fossette sulle guance, il tocco di classe.

Scott era in estasi, Stiles tratteneva le risate. <<Amico un lupo forte come te cade alla vista di una ragazza? Pff>> rise e gli diede un pugnetto sulla spalla.

<<Sta zitto Stiles>> continuava a guardare la ragazza ma nulla gli impedì di prendere il polso di Stiles e bloccarlo.

<<AHI AHI AHI mi fai male>> disse mentre Scott gli lasciava andare il polso.

<<E poi sono io il patetico>> proprio in quel momento suonò la campanella, e via tutti in classe per le lezioni del pomeriggio.

Come primo giorno non era stato male, pensò Scott all'uscita di scuola. Stiles era rimasto dentro a parlare con il professore di matematica per i corsi di potenziamento. Scott camminava assorto nei suoi pensieri quando andò a sbattere contro qualcuno. E indovinate chi era quel qualcuno?

<<Oddio scusami>> i libri della ragazza erano caduti a terra, si chinarono entrambi nello stesso momento e si guardarono negli occhi, un odore, molto particolare che ha Scott sembrava familiare... pelo di coyote, tipico del deserto, e Scott capì immediatamente. Le raccolse i libri, glieli porse imbarazzato e la guardò negli occhi. Di nuovo quell'odore, sabbia cotta sotto il sole cocente.

<< Scott McCall, mi chiamo Scott>> le porse la mano. Lei era tutta rossa, dio quanto era bella!

<<A-Allison Argent, è il mio... è il mio nome>> era diventata ancora più rossa, e di conseguenza era ancora più bella.

Scott sorrise, un clacson suonò, entrambi sobbalzarono per via del rumore che sentivano due volte più forte del normale. Allison si voltò <<E' mio padre devo andare, ci ci vediamo doman magari abbiamo qualche corso in comune... Ciao.>> lo salutò con un sorriso timido e un gesto della mano. Scott rimase la a guardarla mentre saliva in macchina.

<<Chi era quello Allison?>> era appena salita e già faceva domande.

<<Nessuno papà, nessuno>> disse rassegnata mentre guardava quel ragazzo con quel odore così particolare, odore di... di... DI LUPO!

<<Credevo di essere stato chiaro a proposito di ragazzi. Finché non sarai in grado di controllarti non potrai frequentarne, è troppo pericolo mi capisci?>> la guardava, evidentemente preoccupato.

<<Si papà. Ho capito tranquillo>>.

Mentre Allison entrava in casa, pensando a quel ragazzo dai folti capelli scuri, Scott era in camera sua. Guardava il cielo, oramai buio, guardava le stelle pensando ad un' altra stella, quella che secondo lui era la migliore di tutte. Era deciso a conquistarla, era stato amore a prima vista,come nei film,e anche se aveva un odore così tanto particolare a lui non importava.


Spazio autrice 

Salve gente. premettendo che è la prima fanfiction che scrivo ammetto che forse non uno dei capitoli migliori che abbia mai scritto di storie in generale. La mia idea era quella di pubblicare un capitolo ogni due/tre giorni ma quando avrò interrogazioni o verifiche non prometto nulla.      Niente questo è il primo capitolo e spero vi sia piacuto

-ily

REVERSE- storie delle nostre viteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora