Giovanni- Trasferirsi...di nuovo.
Io e Andrea siamo seduti sul divano nell'appartamento di Giorgio. Guido è in camera mia che fa un pisolino.
Stiamo parlando di cosa vorremmo fare domani quando improvvisamente Andrea dice:
-Giova, non riesco a più a stare zitto, io ti amo-
-Oh, Andre, ti amo anch'io-
-E allora perché stiamo combattendo contro questo? Sai di volere che questo accada tanto quanto me. Io ti voglio. Io ho bisogno di te. Lascia che io faccia l'amore con te-
-Oh Andrea, sì. Ho aspettato che questo accadesse per così tanto tempo-
E poi mi bacia.
Ci sdraiamo sul divano e i suoi baci mi stanno sciogliendo con tutta la loro passione divorante e lui mi tocca e....
-Giova, hai visto i fogli che ho portato ieri dallo studio?-
Maledizione a te, Giorgio!
Un uomo non può avere un po' di pace intorno a sé mentre sta avendo dei sogni ad occhi aperti totalmente inappropriati sul suo...migliore amico?
-No, non li ho visti- rispondo, cercando di mantenere il mio respiro sotto controllo.
-Giova, stai bene? Sembra come se tu abbia la febbre o qualcosa del genere-
Beh, mi sento un po' caldo in questo momento. Non che sia qualcosa che lo potrebbe interessare. Okay, forse sì. E' bello che lui sia così attento, così preoccupato per me. E' solo che a volte mi irrita perché, a volte, va oltre l'essere protettivo.
-Sto bene. Mi sono allenato prima di dar mangiare a Guido e credo di avere ancora il fiato un po' corto-
-Stai cercando di recuperare la tua pancia piatta eh? Ma, sai, non allenarti troppo duramente, fa diventare cattivo il latte-
Visto? Come ora.
Neanche tra un milione di anni Andrea si sognerebbe solo di dire qualcosa del genere.
Sono questi momenti che mi fanno venire voglia di trasferirmi il più presto possibile. Questi e gli altri in cui Pietro è qui ed è più che ovvio che vorrebbero avere un po' di privacy ma non possono perché io e Guido siamo sempre qui.
Ma non voglio trasferirmi da qualche parte da solo.
Voglio di nuovo un coinquilino. Un coinquilino che sia un buon amico. Un amico che ami mio figlio.
Voglio un coinquilino il cui nome è Andrea Grassi.
Non ho la minima idea se lui lo vorrebbe di nuovo, ma prima di poter solo pensare di chiederglielo, devo parlarne con Giorgio. Questa decisione interessa tanto me quanto Guido, così Giorgio e io dovremo prenderla insieme, anche se preferirei farlo da solo.
Giorgio rovista per tutto all'appartamento per un po' prima di esclamare:
-Hey, li ho trovati!-
Grazie a Dio.
-Devo portare questi documenti in studio, sarò di ritorno tra un'ora, due al massimo-
-Nessun programma con Pietro, stasera?-
-Beh, Andrea mi ha detto che deve registrare stasera così ho immaginato che tu non saresti voluto stare da solo e ho cancellato l'appuntamento con Pietro-
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Doveva essere solo una notte// Camperkiller
Fiksi PenggemarGiovanni non sapeva il perché fosse così nervoso. Era solo Andrea. Era Andrea, il suo amico. Il fatto che stesse facendo tutto quello perché non vedeva l'ora di trascorrere le prossime ore stretto confortevolmente tra le sue braccia non era un gra...