Finalmente con te

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Giovanni- Finalmente con te


Non correre. Non correre.

Mi ripeto nella testa questo mantra più e più volte mentre mi incammino verso l'appartamento di Andrea. Mi obbligo a camminare lentamente, a non fare due gradini alla volta. Non voglio presentarmi a casa sua tutto sudato, come se avessi appena vinto la Maratona.

Mi sembra di andare ad un primo appuntamento. No, non un primo appuntamento. Assomiglia di più ad un appuntamento in cui pensi che il ragazzo ti dirà che ti ama. No, non è neanche questo. Non posso metterlo in nessuna categoria.

Voglio dire, ci conosciamo da un'eternità, sappiamo di amarci, addirittura siamo già andati a letto insieme.

Eppure, questa sera mi sembra come se fosse una prima volta in molti sensi.

Quando me ne sto sul pianerottolo fuori dalla porta dell'appartamento di Andrea, sono così nervoso ed eccitato che il mio cuore quasi mi esce dalla gola. Onestamente mi sento come se stessi per svenire.

Non ho detto ad Andrea che stavo arrivando, volevo sorprenderlo. Ora la domanda su cosa potrebbe dire per il fatto che mi sono presentato così si aggiunge a tutte le altre domande ed insicurezze che mi sono portato con me stasera.

Proprio quando sto alzando la mano per bussare, la porta dietro di me si apre, facendomi trasalire.

Ne esce Luca, la sua schiena girata verso di me, mentre spinge fuori dalla porta un grande sacco della spazzatura.

-Di quale corpo stai cercando di liberarti, Luca?-

Lui quasi salta dalla sorpresa.

-Dio, Giova, mi hai spaventato. E questa è tutta la roba dello sgabuzzino di Federico. Nella sua infinita saggezza ha deciso che io avrei dovuto buttare via tutta questa roba stasera. E visto che è incinto e non accetterà un no come risposta, eccomi qua-

-Comprendo il tuo dolore, Luca. Ho appena finito di imballare tutta la mia roba-

Luca è ancora impegnato a cercare di muovere il sacco nel miglior modo possibile.

-Se sei venuto per vedere Federico, questa sera non c'è. E'...- ora Luca inizia a notare le mie sopracciglia inarcate -Ooh...ooh...oh, certo, non sei venuto per vedere Federico. Sei venuto per vedere Andrea-

Io mi limito ad annuire, tornando di nuovo tutto nervoso solo a pensare a cosa questa notte potrebbe avere in serbo per me.

-Giovanni, volevo solo dirti...non che io pensi che tu non vada bene per lui, ma...solo...-

Non ho mai visto Luca Denaro così senza parole. Ma so cosa vuole dire così lo libero dal suo tormento.

-Io lo amo, Luca. E lo prometto, non gli farò più del male. Mai più-

Lui sorride, in qualche modo sollevato.

-Okay, è bello saperlo-

-Sai, Luca, Andrea è fortunato ad avere un amico come te. Io sono fortunato ad avere un amico come te. Ti dobbiamo tanto. Grazie-

Luca lascia andare il suo sacco della spazzatura e mi regala un abbraccio. Mi stringo a lui per un po', sentendomi felice per come tutto sembra essersi rimesso al suo posto.

-Sai, Luca, sarai anche il mio migliore amico, ma se continui ad abbracciare il mio ragazzo in questo modo, non posso garantirti niente.-

Entrambi ci giriamo per vedere Andrea appoggiato contro lo stipite della porta, solo leggermente divertito.

Doveva essere solo una notte// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora