Chap 8

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Mi svestii e mi misi addosso una canottiera e un paio di pantaloni fino al ginocchio come pigiama. Ignoravo completamente chiunque. Kirishima in primis. Kaminari andò in camera degli altri assieme a Shoji per prendere snack vari e altre cose per chi non aveva ancora sonno.  Eravamo solo noi due.
"È Uraraka, vero? Quella persona di cui mi parlavi" dissi non sapendo nemmeno dove avevo trovato il coraggio di parlargli. Lui smise di rovistare nella sua borsa e si voltò a guardarmi. "In verità non è proprio così... Credo che avevo sviluppato una qualche simpatia per lei. Grazie ai tuoi consigli però ho visto che sono un po' diminuiti nel corso dei giorni. Ora penso di non provare più niente per lei".  E così è vero. Gli piaceva lei. É praticamente impossibile che si sia già dimenticato quei sentimenti. Io non ho alcuna possibilità. Cazzo mi gira la testa. Non so se è per la vodka o per le mie emozioni. Forse entrambi.
"Comunque Bakugou... Lo so che non stavi usando semplicemente il bagno. Nel tuo tono di voce e nelle tue azioni qualunque cosa diceva che stavi male. Psicologicamente. Non devi tenerti dentro tutto, lo sai vero? Sono tuo amico quindi puoi parlarne" disse lui poi.  Io gli dissi arrabbiato "Chi credi di essere? Non sono affari tuoi, bastardo. E poi è da deboli far ricadere i propri problemi sugli altri. Non serve che tu sappia. Sono abbastanza forte per tenermi tutto dentro. L'ho sempre fatto e  continuerò a farlo" mi girai per evitare di vedere la sua faccia mentre gli urlavo contro.
"Ma così non è semplicemente più doloroso? Tenersi dentro fino ad esplodere? Non è da deboli farsi aiutare" rispose lui.
Lo so che è doloroso, merda. Non serve che me lo dica uno stronzo come... Cazzo sto piangendo. Nonononono. Non posso assolutamente dare segno di debolezza. Sono un cazzo di alpha io. Sono Katsuki Bakugou. Non posso deludere le mie stesse aspettative.
"Bakugou... stai piangendo?"
Spalancai gli occhi terrorizzato dalla situazione. Mi girai piano piano asciugandomi le lacrime. "N-no... Ti sembro debole forse?" Lui aveva una faccia traumatizzata. Si avvicinò piano e fece una cosa che penso nessuno apparte mia madre quando ero piccolo avesse mai fatto. Mi racchiuse tra le sue braccia. La mia testa era chinata sul suo petto. La sua testa oltre la mia spalla. Un abbraccio.
"Bakugou. Fa bene lasciarsi andare. Non serve che mi dica cosa succede. Lo farai quando ne avrai la voglia. Vero?"
Io riscoppiai a piangere tra le sue braccia. Le lacrime scendevano dalle mie guance e alcune anche da quelle di Kirishima. Non ricambiai l'abbraccio. Le mie mani erano una sugli occhi e l'altra stringeva la maglietta del rosso.
Questo non è il paradiso. Può assomigliare,ma sono sicuro che questo è l'inferno: mi mostra tutto ciò che non avrò mai.
La porta si aprì e dalla soglia attirammo lo sguardo dei nostri compagni di stanza di ritorno. Ci guardarono imbarazzati e poi richiusero la porta, come se non avessero visto niente.
Wow. Tempismo perfetto cazzo. Ora tutti sanno che sono debole e mi abbraccio con un deficiente.
Ci staccammo un po', dato che mi ero abbastanza calmato.
"Sei ubricaco, vero?" mi chiese lui in modo scherzoso. "Si, lo sono" risposi io. Poi successe l'improbabile.
Kirishima mi prese il viso tra le mani e avvicinò il suo. Mi guardò negli occhi da quella distanza che tanto distante non era. Poi guardò le mie labbra e decise di attaccare.
Esatto signore e signori.
Lui mi aveva appena baciato.
In quel momento la mia mente era in una casino totale.
Cosa cazzo sta succedendo??!!! Ommiodio! Errore nel sistema. Il cervello di Bakugou Katsuki ha smesso di funzionare. Non capisco più un cazzo. Cosa dovrei fare io. Le... le sue labbra sono contro le mie.
Chiusi gli occhi e ricambia il bacio. Morbido ma passionale, delicato ma ardente. Speziato.
Dopo un po' di secondi ci staccammo.
"Anche io lo sono, Bakugou".

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E ora inizierà il bordello...

Alpha Beta Omega - Una fanfiction Bakushima.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora