Pigiò sull'acceleratore borbottando fra sé e sé. Non riusciva a credere cosa aveva scoperto durante la sua visita a Igor.
Era stato felice di vederlo, sentire che non era arrabbiato con lui e che lo perdonava. Il giorno che stava aspettando era arrivato, ma non era la parte difficile del suo piano. Adesso avrebbe dovuto incontrare Oskar e se prima non ne aveva il coraggio, adesso lo aveva trovato in una semplice frase "Ci siamo lasciati". No, no. Non avrebbe accettato quella fine per la loro storia, non quando era stata tutta colpa sua.
"Kraven? Vuoi calmarti e togliere il piede dall'acceleratore?"
"È stata tutta colpa mia se si sono lasciati e di quello stupido video. Avrei dovuto tapparmi la bocca e non dire niente a nessuno."
Alex gli accarezzò la mano con la propria, un sorriso debole sulle labbra e gli occhi sulla strada. Sospirò, almeno ha rallentato.
"Tu sai chi ha mandato il video, vero?"
Kraven non fece incontrare i loro sguardi, un segno esplicito di colpevolezza. "Potrei, o non potrei sapere chi o cosa ha mandato il video... già."
"Me lo vuoi dire? Posso aiutarti?"
Kraven avrebbe voluto aprire le labbra e dare fiato al nome lampeggiante nella sua testa, il nome sarebbe uscito da solo, con facilità. Non avrebbe raccontato niente a nessuno fino a quando quella storia non si fosse conclusa.
Sentì Alex mormorare "Quanto odio quando cerchi di fare l'eroe."
Oskar prese il tubo del giardino mentre le sue sorelle gli continuavano ad urlare di fare in fretta perché volevano entrare in acqua. Aprì la corrente e la piscina di media grandezza si iniziò a riempire per la felicità delle sue primule, e perché no? Anche la sua.
A Mayflower faceva caldo e ogni persona sana di mente si sarebbe lanciata ovunque ci fosse un po' d'acqua per rinfrescarsi e togliere il sudore appiccicato al corpo. Erano giorni che il termometro mostrava i 33° e riuscivano a respirare solo di poco la sera. Nonostante la finestra aperta tutta la notte e con solo i boxer come pigiama, Oskar si risvegliava con la pelle incollata al lenzuolo.
Oggi avevano deciso di ripescare dalla cantina la piscina gonfiabile e lasciarla nel piccolo giardino per tutta l'estate. Avrebbero passato delle fantastiche giornate tutti e cinque insieme, tra schizzi, frullati, macedonia e risate. Ad Oskar era mancato tutto questo.
Gli era mancata la sensazione di 'amore' che si sentiva in ogni angolo della casa. Gli erano mancate le sue due primule, le loro discussioni, i biscotti di Delilah e il sorriso di suo padre. Erano riusciti a passare tanti momenti padre e figlio, poiché tutti e due erano in vacanza, e grazie alla sua famiglia aveva avuto la possibilità di non pensare a Igor.
Il corvino perse il sorriso e con esso il contatto con la realtà. Adesso c'erano solo lui e i suoi ricordi. I rumori erano lontani, i colori spenti e non riusciva a smettere di riportare in mente tutte quelle emozioni.
Era passato così tanto tempo da quando aveva provato la sensazione di essere accarezzato con le punta delle dita, senza mettere pressione, solo un dolce tocco. Le labbra rosse e doloranti per i pomeriggi passati stesi sul letto, solo loro due e il mondo chiuso in una minuscola scatola lontana dalla loro bolla di pace. Quante volte si era osservato allo specchio dopo uno di quei pomeriggi e aveva fatto le stesse azioni ogni singola volta?
Studiava il suo viso e quanto poteva essere cambiato per dei baci. Gli occhi languidi, con le pupille dilatate e quasi chiusi; le guance rosse come le labbra e i capelli erano un disastro per colpa delle dita del biondo tra di essi. Era questo che Igor vedeva ogni giorno? Era per questo che gli piaceva osservarlo mentre Oskar schiacciava un pisolino circondato dalle sue braccia?
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Win Me Back All Over Again
Teen Fiction-Sequel: My Tutor -Cover di Haruhi_Kujo Un anno è già passato per Oskar. Un anno in cui ha solo studiato nell'università dei suoi sogni. Un anno in cui ha fatto nuove amicizie e nuove esperienze. Un anno in cui ha cercato di non pensare allo sgua...