Non poteva dare la colpa a Delilah per aver pensato che Kraven fosse un suo vecchio amico del liceo e non il suo bullo. No, non poteva odiarla per quello, però per quel giorno la sua matrigna avrebbe ricevuto solo occhiatacce da lui.
Mise i piatti ai loro posto, “È pronto!”, tutti si misero seduti. Avevano dovuto spostarsi nel salone perché il tavolo della cucina non riusciva a far entrare altre due persone e adesso tutti stavano mangiando in silenzio.
Suo padre era a capo tavola proprio davanti a lui che aveva alla sua sinistra Delilah e le bambine e alla sua destra Kraven e la sua fidanzata, Alex.
Non aveva niente contro di lei, ma ugualmente non li voleva lì, non insieme alla sua famiglia e non come se tutti quegli anni non fossero mai successi.
Era stata colpa sua. Avrebbe dovuto cacciarli con più insistenza e velocità, invece si ritrovava con il suo incubo passato a tavola a mangiare maccheroni al formaggio. E a lui neanche piacevano così tanto i maccheroni al formaggio.
Prima del pranzo fosse pronto, Oskar era dovuto rimanere con Kraven ed Alex per fargli compagnia come un bravo padrone di casa, tuttavia nessuno dei tre aveva parlato tra di loro-anche se Kraven aveva provato un paio di volte a iniziare una discussione con lui. Le gemelle avevano fatto amicizia con Alex. L’avevano riempita di domande su qualunque argomento e avevano snobbato Kraven dandogli la schiena. Ancora non lo avevano perdonato per aver fatto piangere Oskar in cucina, e Oskar non si era perdonato per aver lasciato che le lacrime fossero uscite. La bacchetta magica era tornata a Merida ed Oskar era rimasto in silenzio a fissare il vuoto con gli occhi dritti sul prato verde.
Quella giornata era da dimenticare, da prendere e lanciarla nel più profondo degli abissi, da incatenarla in una scatola dentro una botola in una cantina in una casa abbandonata e mandare a fuoco tutto, girarsi e non tornare più in quel posto anche lui in fiamme.
Okay, forse stava esagerando con i pensieri alla Leo e- doveva smetterla di pensarci.
“Allora, Kraven ed Alex… studiate o lavorate?”
Il moro lasciò la forchetta che cadde a terra “Scusate,-”, suo padre lo stava fissando in quel momento e Oskar aveva una voglia matta di girarsi verso Kraven e lanciargli il suo piatto insieme a tutto il tavolo per poi scappare via urlando una qualche frase d’effetto, per esempio “Because I’m Batman”. Non lo fece, anzi si alzò compostamente, scusandosi di nuovo, e andò in cucina a prenderne una nuova. Non sentì mai la risposta di Alex o di Kraven e quando tornò in salone si erano spostati su argomenti sulla loro relazione romantica.
Il pranzo passò veloce per gli altri, tuttavia fu un tormento per il moro, il quale sarebbe voluto essere sul Sole e non lì, soprattutto quando Kraven nominò Igor.
L’attenzione di Oskar, prima concentrata sulla carne e i broccoli, fu catturata in un secondo da quel nome. Quando si accorse di essere lui adesso al centro dell’attenzione per colpa del suo movimento brusco fu troppo tardi, Kraven prese la palla al balzo iniziando una conversazione con lui.
“Come sta andando la vostra storia?”
Oskar si sistemò i capelli e mandò giù il boccone con difficoltà “Se vi siete incontrati Igor avrà sicuramente già risposto alla tua domanda.”
“Uhm, ha detto solo che ci sono stati dei problemi fra di voi.”
Il moro lasciò che una risata secca rispondesse per lui. Gli sembrava così idiota da Kraven parlare proprio sulla sua relazione con Igor quando lui era stato uno di quelli che l’aveva fatta finire. Non poteva venire a casa sua dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, non poteva mettere quel sorriso gentile davanti ai suoi genitori e alle sue sorelle quando Oskar sapeva quale fosse la sua vera natura. Non riusciva a far smettere alla sua mente di replicare ogni singolo attimo delle ingiustizie di Kraven. Una dopo l’altra, anno dopo anno, pugno dopo pugno… erano tutte lì e Kraven ne era al centro. Nel suo ultimo anno aveva trovato un po’ di felicità oltre alla sua famiglia e all’ultimo il suo vecchio migliore amico aveva dovuto rovinare anche quella. Come si permetteva di farsi vedere?
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Win Me Back All Over Again
Teen Fiction-Sequel: My Tutor -Cover di Haruhi_Kujo Un anno è già passato per Oskar. Un anno in cui ha solo studiato nell'università dei suoi sogni. Un anno in cui ha fatto nuove amicizie e nuove esperienze. Un anno in cui ha cercato di non pensare allo sgua...