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You found me - The Fray

«Perché eri all'ospedale?» mi chiede Marcus, mentre cammina al mio fianco.

«Lavoro lì.»

«Sei un medico?» tenta, sorridendo.

«Infermiera» lo correggo.

«E ti piace?» continua. «Come lavoro, intendo.»

Annuisco. «Credo di amarlo più di qualsiasi altra cosa» aggiungo. «Mi piace aiutare gli altri, soprattutto.»

«Questo ti fa onore.»

«Forse» ribatto, abbozzando un sorriso.

«No, non penso sia "forse". Ti fa onore davvero» risponde. «Insomma, conosco un sacco di persone che hanno scelto di fare i medici e non gli infermieri solo per la paga. Poi, magari, non hanno neanche la vocazione.»

«Su questo concordo» dico, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Ma credo che tutti quelli che fanno questo mestiere, abbiano una qualche vocazione. Non è un lavoro facile; neanche il medico lo è. Hai a che fare con le vite delle persone, non è un gioco.»

Lui sorride nuovamente e io ricambio. Sento il cellulare squillare, dentro la borsetta, ma lo ignoro.

«Non rispondi?» chiede Marcus, indicando la borsa.

So che dovrei rispondere, ma ho anche la vaga sensazione che Harry si sia accorto della mia assenza, abbia raccattato il mio numero da qualcuno e mi stia telefonando. O, più semplicemente, è mia madre. Le ho inviato un messaggio, ieri sera, ma la conosco fin troppo bene.

«No, non ho voglia di parlare con entrambe le persone che mi dovrebbero telefonare» ribatto, scrollando le spalle.

Marcus scoppia a ridere.
Intravedo in lontananza il Green Card Pub e mi fermo. «Quello è il posto che stavi cercando» dico, indicandolo.

Lui segue il mio sguardo e arriccia le labbra. «Be', dato che ci siamo, permettimi di offrirti un caffè.»

Non ho molta voglia di fermarmi, a dirla tutta. Vorrei chiamare Cindy, raggiungerla nel suo ufficio e andare con lei alla ricerca dell'auto. Vorrei anche chiederle se Liam le ha quasi proibito di uscire da sola, perché non mi sono di certo scordata le parole di Harry, eppure c'è qualcosa in questo ragazzo che mi convince a rimanere.

«Sì, certo» rispondo. «Va bene.»

Il Green Card Pub è un posto tranquillo e accogliente. Come cita il nome, il mobilio presente è totalmente verde e credo sia aperto ormai da alcuni decenni, nonostante sia stato rimesso a nuovo da poco.

Io e Marcus prendiamo posto in un tavolo, al centro della sala, e lui chiede due caffè alla cameriera. «Non dovresti incontrare un tuo amico?» domando.

«Sarà sicuramente in ritardo» ribatte. «Dovrebbe essere già qui, ma non c'è.»

La cameriera, dai lunghi capelli scuri raccolti in una treccia, posa davanti a noi due tazze di caffè fumante. «Ciao, Marcus» dice, rivolta verso il ragazzo.

Doctor Dream 1&2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora