~ Capitolo 6 ~

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Bea

Saltello,contenta.
Ho appena abbracciato Will Herondale.
GIOIA INFINITA.

Kira mi conduce nella Sala degli Accordi,dove sono riuniti tutti i personaggi.
Proprio in questo momento sta entrando la Umbridge,affiancata da Gwen.

Mi guardo attorno,un sorrisone sulle labbra.
Noto Hermione,accanto a Harry e Ron,parlare loro con un libro in mano.
I due ragazzi si guardano confusi e stupiti.
Hermione alza lo sguardo e mi nota.
Probabilmente mi brillano gli occhi.
Le faccio un sorriso d'approvazione,accennando al libro. Lei ricambia.

Hermione ti ha appena sorriso.
Lo so,V.I.N.M.T. LO.SO.

-Allora...- esordisce Søren, dietro a Kira,posandole una mano sulla spalla. Lei arrossisce.
-Dobbiamo andare a quel tavolo dive si stanno radunano tutti. A te l'onore di spiegare la nostra strategia,Bea.- dice,indicando un lunghissimo tavolo di legno,rettangolare.

Guardo Søren da sopra la spalla di Kira.
-E perché io?!- domando sorpresa.
-Perché in pratica hai abbracciato mezzo mondo,ti conoscono tutti,e stai simpatica.-
Cerco di mascherare il sorrisone che mi sta spuntando sulle labbra.

Ci riuniamo tutti al tuo precedentemente indicato, gremito di gente.

Simon e Isabelle parlano, Tris e Quattro ridono, anche i cattivi si stanno riunendo, ammanettati e sotto stretto controllo.
Guardo malissimo la Umbridge quando passa.

Mi ritrovo al centro del gruppo delle Fangirls e dei fanboys, mezza imbarazzata.

Hermione mi osserva un attimo e poi parla.
-Allora? Qual è il piano?- chiede.

Scambio un'occhiata con Kira, che mi fa un cenno affermativo.
-Avevamo pensato di usare le parole. È una specie di strategia che...-
La risata di Sebastian mi interrompe bruscamente.

-Che ingenui, nessuno vincerà una guerra con le parole. Siete ridicoli!- e continua a ridere.
Mi fiondo sul tavolo pronta a raggiungerlo, ma Kira mi afferra per la caviglia e mi trascina all'indietro.
-Sta' zitto, stronzo.- lo rimprovera Søren, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Gwen.

Io mi libero di Kira e mi ricompongono sotto lo sguardo attonito dei personaggi.

Veramente brava. Hai fatto la figura della psicopatica.
Silenzio, V.I.N.M.T., va bene così. Non deve rivolgermi la parola.
Ah, sei proprio strana...
Grazie.

-Stavo dicendo...- mi schiarisco la gola e riprendo.
-Questo è un mondo fantastico, no? Noi potremmo dare un peso alle parole, usarle come armi.-
Hermione mi guarda interessata, Gale batte le palpebre, confuso.
-Cosa intendi?- chiede.

-Gli insulti fanno male. Come pugnali. La verità taglia come vetro. La gentilezza guarisce come un unguento. Basterà pensare qualcosa e scagliarla contro una persona.- provo a spiegare.
Ancora in molti non hanno capito.
-E come dovremmo fare?- domanda Draco Malfoy, scettico.

Un sorriso pirata si affaccia sul mio viso.

Sei inquietante, sai?
Sì. Lo so. MUAHAHAHAH

-Avete mai sentito parlare di Teen Wolf  e Lydia Martin?- propongo.
Ottenendo facce vacue in risposta.

E allora non resta altro che fare una dimostrazione pratica.
-Aida, vuoi farmi da cavia?- chiedo.

-Io da cavia a te? Magari il contrario, tesoro. Preparati ad essere Avada Kedavrizzata. Voldy approved-

×××

Idris è un luogo veramente enorme.
Con tipo 394 enormi spazi aperti.
Ne stiamo usando uno in questo momento io e Aida, l'una di fronte all'altra, circondata da personaggi, fangirls e fanboys.

Ci facciamo un cenno. Lei mi sorride, semi-perfida, e comincia per prima.

-Spero che tu possa inciampare e farti male!- grida, spingendo poi le mani nella mia direzione e facendomi cadere veramente.

Sibilo infastidita e mi rimetto in piedi, lanciando uno sguardo a Harry.
-DOBBY È UN ELFO LIBERO!-

BOOM! Colpita e affondata dalla voglia di libertà.

-ANDATE A PAGINA 394!!!- replica lei, colpendomi con la noia e guadagnandosi l'amore di Piton.

-SONO UNA DIVERGENTE E NON POSSO ESSERE CONTROLLATA!- ribatto.

E allora lei, lei!, mi colpisce e mi fa crollare con rabbia e vendetta.
-QUESTO ERA PER MAX, BASTARDO!-

Inorridisco crollando a terra.
Oh no, questa non doveva dirla.
Mi rialzo, avvicinandomi a lei.

-E SE NOI BRUCIAMO, VOI BRUCIATE CON NOI!-
Disperazione e ribellione.
-IO SONO LA FRECCIA DI VALENTINE, CHE LUI LO SAPPIA O MENO.-
Disprezzo e forza.
E poi arriva, il mio colpo di grazia.

Lo dico in modo, modestamente, elegante, senza neanche gridarlo.
-Ora fratellino, io e te siamo una cosa sola.-
E Aida soccombe sotto le mie parole.

Mi volto verso gli spettatori e sorrido angelicamente, cercando e trovando Sebastian e commentando.
-Te l'avevo detto.-

Ora mi sento potente.
MUAHAHAHAH.

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