Il pozzo

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I due si diressero alla casa abbandonata.

Scesero dalle biciclette e si diressero nel cortile,
dove vi erano Mike Hanlon, Richie Tozier e Ben Hanscom.

Bill Denbrough si diresse per primo verso i tre:<T-trovato qualcosa?>

<Si, ho trovato questo libro, racconta della storia di Derry, e qui c'è anche una mappa. Dice che questo è il posto dove si riuniscono tutte le reti fognarie di Derry...> disse Mike.

<Q-quiii?>

<Si. Più precisamente dentro questa casa, dove c'è un pozzo abbandonato. Per questo vi ho fatto venire qui.>

<Mi state dicendo che dovrei entrare?!?!> intervenne Richie <ma voi siete scemi! Io non vado a trovare quel clown di merda in una casa abbandonata, chiaro?!>

<Finiscila, Richie!> urlò Ben <potevi anche non venire, allora! Cosa pensavi che avremmo fatto qui, una passeggiatina? Chiudi il becco e vieni!>

Richie sbuffò.

<R-ragazzi? Dov'è Georgie?!?>

<Era qui un attimo fa...> osservò Ben.

<GEORGIEEEE!!!!> lo chiamarono tutti assieme.

<C-credo s-sia entrato n-nella casa...>

<È vero! La porta è aperta> disse Mike.

<È stato quel pagliaccio dimmerda! Lo sapevo, non dovevamo venire qua!>

<Entriamo!> incitò quindi Ben.

I ragazzi entrarono in casa. L'atrio spettrale li accolse, e un'atmosfera sinistra cadde in quel silenzio...

<Forza! C-Cerchiamolo!>

Nel frattempo, voci di bambini attirarono Georgie fino ad un pozzo abbandonato, in un stanza remota della casa.

Ad aspettarlo, un pagliaccio con abiti vecchi e un po' sgualciti, con in mano un palloncino.

<Ciao, Georgie.> salutò con la mano sinistra.

<Ciao, signor Penny!!> il bambino corse verso di lui, quando si fermò, una volta arrivatogli a poco più di un metro di distanza

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<Ciao, signor Penny!!> il bambino corse verso di lui, quando si fermò, una volta arrivatogli a poco più di un metro di distanza.

Notò quanto fosse stato alto; così alto, che per una decina di centimetri i suoi capelli arancione vivace non toccavano il soffitto.

Ebbe un attimo di esitazione, di inquieto.

Il pagliaccio si chinò un po' verso di lui. Georgie fece un passo indietro.

<Grazie mille per il tuo regalo. L'ho apprezzato molto, sai? Inoltre, ti ho portato una tazza di tè, l'ho fatto io per te.> Sul pagliaccio si dipinse un ghigno.

<Oh... grazie!> disse sorridendo.

Il pagliaccio prese da terra una tazza di tè e la porse al bambino. In quel momento, le voci dei bambini si facevano largo tra le orecchie di Georgie sempre di più, quasi da fargli sembrare di non avere nulla attorno a sé, solo lui, il signor Penny e una tazza di tè.

Georgie allungò le braccia timidamente e, quando prese in mano la tazza rossa, le sue mani si fecero calde e le voci di bambini si dissuasero nel nulla.

Georgie ne bevve un sorso <Mmmm... buona!>
<Vuoi anche un palloncino, Georgie?>

<Va bene!> e prese il palloncino rosso che il pagliaccio teneva nella mano destra.
Bevve un altro sorso.

<G-Georgie!! Eccoti f-finalmente! N-non sai quello c-che abbiamo dovuto passare per...>
s'interruppe di colpo <C-che cos'hai in mano?> disse preoccupato.

<Oh, me li ha dati il signor Penny! Vuoi un sorso anche tu?Aspetta, dov'è il signor Penny?>

<A-aspetta, n-non dirmi che...>

<Ehi, guardate: il pozzo!!!>disse Richie.

<G-Georgie! Non dirmi che P-Penny è-è quel... Penny?>

<Te l'ho detto. È il pagliaccio che ho incontrato ieri nel tombino!>

<Oh merda! Non sarai mica così stupido da aver fatto amicizia con quel clown?!>

<T-ti ha f-fatto male? Sei f-ferito?> Bill cominciò a esaminarlo per vedere una possibile ferita, ma Georgie se lo scrollò di dosso.

<Levati! Lui è MIO AMICO e mai mi avrebbe fatto del male!>

Georgie si legò di corsa il palloncino al braccio, bevve un ultimo sorso, lasciò la tazza per terra e corse via dalla casa.

Gli altri lo seguirono.

Stava per salire sulla bicicletta quando...

<G-Georgie aspetta! M-mi dispiace, m-ma lo dicevo p-per il tuo bene, avrebbe potuto f-ferirti...>

<Levati!! Me ne vado a casa!> prese la sua bicicletta e se ne andò.

L'altra faccia del pagliaccio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora